Non è solo la Francia a essere interessata dalle elezioni per il cambio della guida del Paese. L’autunno porterà, infatti, anche in Germania il vento delle elezioni. Un vento che per adesso sembra essere molto calmo, perché i candidati più accreditati sono Angela Merkel per la CDU e Martin Schulz per l’SPD. Ma non è detto che non si possa smuovere qualcosa, visti i risultati di molte elezioni precedenti in varie aree d’Europa e del mondo, così come si dovrà vedere il risultato e l’effetto delle elezioni francesi.Anche la Germania, come tutti i Paesi, seppur in tono minore, sta vivendo ed ha vissuto il fenomeno dei cosiddetti “populisti”, ovvero quel grande catino in cui vengono inseriti movimenti di destra, antipartitici o antisistemi, che racchiudono tutti gli scontenti dello status-quo dei partiti di governo. In Germania, questo fenomeno ha assunto negli ultimi tempi le sembianze dell’AfD, l’Alternativa per la Germania.Il partito sovranista tedesco sta in questi giorni vivendo il suo periodo più travagliato, con un congresso che segna sicuramente uno shock all’interno di tutto il movimento. Frauke Petry, la leader dell’AfD, aveva convocato il congresso per mettere a punto una serie di azioni in vista delle elezioni del 2017 ed anche di quelle successive.Petry ha chiesto per mesi al partito di intraprendere una politica fondata sull’alleanza e sulla volontà di trovare compromessi con altri partiti, almeno dalle elezioni del 2021. La sua idea era quella di portare una mozione fondata sulla Realpolitik nel congresso dell’AfD, ma è stata completamente bocciata.I delegati del congresso di Colonia non hanno neanche preso in considerazione l’ipotesi di votarla e quindi, di fatto, ne è nata una spaccatura profonda all’interno dell’AfD tanto da ritenere che si possa giungere a una scissione dopo le prossime votazioni. Il capo dell’opposizione alla Petry, Jörg Meuthen, ha affermato di fronte a tutti i delegati del congresso che il partito non avrebbe mai dovuto iniziare un processo di alleanza con i partiti conservatori tedeschi, perché si sarebbe condannato da solo e condannerebbe i tedeschi, a suo dire, a diventare minoranza all’interno del proprio Paese dopo le scellerate politiche migratorie di Angela Merkel. Ed ha trovato il consenso universale di tutti i delegati.Ma tra le varie questioni presentate al Congresso c’era in realtà anche il ruolo di leader di Petry in queste elezioni. A causa della gravidanza, non può continuare a essere candidata dell’AfD al Cancellierato e non può essere guida del partito per le elezioni di quest’anno. La sua idea era di una transizione, ma che non fosse incentrata sulla creazione di un’equipe di delegati. E invece, il congresso ha approvato proprio questa idea ed ha eletto una coppia di delegati alla guida dell’AfD per queste elezioni: Alexander Gauland e Alice Weidel.Una scelta molto interessante, soprattutto per quanto riguarda Alice Weidel, che è omosessuale e con un figlio con un’altra donna. Per un partito che si pone nel solco dei valori della tradizione, della famiglia fondata sull’unione tra uomo e donna, e sulla lotta all’ideologia gender nelle scuole, l’idea di avere come guida politica un’omosessuale con un figlio è qualcosa che può apparire paradossale. Sarà difficile poter conciliare le idee del partito con la vita privata di uno dei suoi due candidati alle elezioni.Ma è anche vero che la sua leadership all’interno del partito potrebbe attrarre una parte di elettorato tedesco più liberale per quanto riguarda i valori della vita privata, ma fermo in alcune questioni quali l’immigrazione e l’euro. Alice Weidel è giovane, preparata a livello finanziario e molto decisa in alcuni temi tanto cari alla base dell’Alternative für Deutschland. L’ultima, in ordine di tempo, è stata la sua presa di posizione sul referendum in Turchia, quando ha detto che i residenti in Germania che avevano votato “sì” alla riforma di Erdogan, sarebbero dovuti tornarsene in Turchia.Una leader differente, ma che quindi potrebbe trovare una certa unione d’intenti fra liberali e sovranisti all’interno del partito e mediare anche con l’ala più conservatrice. Per questo ora non sarà soltanto interessante capire il suo risultato alle elezioni tedesche del 2017 insieme a Gauland, ma anche quanto possa essere in grado di prendere le redini del partito. In molti in Germania la considerano il prototipo dell’anti-Merkel, ma bisognerà capire quanto potrà far breccia nell’elettorato di partenza.





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