Il primo settembre gli elettori tedeschi dei Bundesland orientali di Sassonia e Brandeburgo eleggeranno i rappresentanti dei rispettivi governi federali. Tutta l’attenzione dell’opinione pubblica tedesca è concentrata su Dresda e Postdam e su un voto che potrebbe avere importanti ripercussioni sul governo di Angela Merkel e su una Große Koalition sempre più sfilacciata e litigiosa. E ora che un tribunale della Sassonia ha consegnato una parziale vittoria ad Alternative für Deutschland, dopo aver annullato la decisione del comitato elettorale statale di limitare il numero di candidati del partito, l’exploit dell’AfD in una delle sue roccaforti è praticamente una certezza.
Se a queste elezioni l’Spd crollerà ancora nei consensi, confermando il trend disastroso delle elezioni europee – 15,8% dei consensi appena – i socialdemocratici potrebbero decidere di staccare definitivamente la spina al quarto mandato di Angela Merkel e di sancire la fine dell’alleanza governativa con la Cdu/Csu. Come riporta Libero, secondo una rilevazione di Spon conclusa il 27 luglio, in Sassonia la Cdu del governatore Michael Kretschmer prenderebbe il 27,1% dei voti (nel 2014 aveva il 39%), inseguita dai sovranisti di AfD con il 25,4. Kretschmer non potrebbe più contare sull’apporto della Spd – data sotto l’8% – e dovrebbe quindi aprire ai Verdi. Si tratterebbe della cosiddetta “coalizione Kenya” che comprenderebbe Cdu, Spd e Verdi. Ma la tentazione di Kretschmer sembra essere un’altra e non è certo quella di guardare a sinistra.
In Sassonia si profila un governo di minoranza
Nelle scorse ore Michael Kretschmer ha accusato il governo tedesco di turbare i cittadini con i suoi piani di protezione del clima. “Il governo federale sta per spaventare la gente”, ha detto Kretschmer al Rheinische Post, affossando de facto la prospettiva di una coalizione con i Verdi. “Tutti sanno che i biglietti del treno non stanno diventando più economici solo perché volare è più costoso”, ha dichiarato. “L’Unione deve smettere di correre dietro ai Verdi, altrimenti si troverà improvvisamente in un posto che non è il suo”. Kretschmer ha chiesto l’abolizione delle normative ambientali nella costruzione di linee ferroviarie e piste ciclabili, poiché “si tratta di percorsi ecologici”.
I Verdi della Sassonia hanno accusato Kretschmer di unirsi alle fila dei “negazionisti” invece di presentare proposte per un’efficace politica di protezione del clima. Per Wolfram Günther, capogruppo dei Verdi, “l’arretratezza di Kretschmer nuoce al nostro stato. La protezione del clima non riguarda più il se ma il come”. Per Günther, Kretschmer dovrebbe smettere di lavorare con il populismo e il risentimento, e può solo perdere questa partita contro l’Afd”.
Se dopo queste dichiarazioni un’alleanza con i Verdi in Sassonia è più che improbabile, Michael Kretschmer ha confermato ai media tedeschi – come impone anche la linea dettata da Angela Merkel – che un’alleanza con l’Afd è un’ipotesi che non viene nemmeno presa in considerazione. Alla Welt Kretschmer ha rimarcato la sua posizione: “Piuttosto che una coalizione keniota con la Spd e i Verdi, la Cdu formi un governo di minoranza basato sul modello scandinavo”, sottolineando che “non si tratta esplicitamente di imitare l’accordo Spd-Pds in Sassonia-Anhalt” dove la Spd ha governato per due legislature consecutive con un governo di minoranza. Con un governo di minoranza Kretschmer costringerebbe l’AfD “a dividersi” tra l’ala che “preferisce il dialogo” a quella che “fa opposizione a tutti i costi”. Anche se non si può chiamare così e non si tratta di un’alleanza ufficiale, per l’AfD potrebbe essere una sorta di “sostegno esterno” al governo della Cdu in Sassonia.
Kretschmer, il governatore “filo-russo”
C’è un altro aspetto importante che lega in qualche modo Kretschmer ad Alternative für Deutschland: la stima per il presidente russo Vladimir Putin e la volontà politica di porre fine alle sanzioni economiche verso il Cremlino: una vicinanza a Mosca che ha irritato profondamente il suo partito. Il governatore della Sassonia ha incontrato il presidente russo all’International Business Forum di San Pietroburgo lo scorso giugno, incontro a cui ha partecipato anche il Ministro federale dell’economia Peter Altmaier (Cdu). “La Russia è un partner strategicamente importante, per una relazione migliore dobbiamo porre fine alle sanzioni”, ha osservato su twitter Kretschmer pubblicando una foto con Putin.
In risposta, la leader della Cdu Annegret Kramp-Karrenbauer ha affermato che le sanzioni non saranno revocate. “Le sanzioni economiche sono la reazione al comportamento illegale del governo russo in Crimea e nell’Ucraina orientale”, ha dichiarato Kramp-Karrenbauer al Bild am Sonntag . “Finché non vi sarà alcun cambiamento nel comportamento russo, non vi sarà spazio per un cambiamento nella cooperazione economica”.
Nel marzo 2019, il leader dell’AfD lexander Gauland ha dichiarato in un’intervista al quotidiano russo Komsomolskaya Pravda che il partito considera la guerra nel Donbass come una questione interna e che la Germania non dovrebbe essere coinvolta negli affari interni dell’Ucraina o della Russia. Ha anche sottolineato che l’AfD è contro le sanzioni occidentali imposte alla Russia. Proprio come Kretschmer.