Frauke Petry, dopo essersene andata dall’Afdlo scorso 25 settembre, in seguito alle elezioni federali tedesche, ha creato un nuovo partito: il die Blaue Partei, cioè il “partito blu”, che ieri ha fatto il suo esordio pubblico sulla scena politica teutonica. La Petry, dopo aver rinunciato alla candidatura come Bundeskanzlerin, ufficialmente per via di ” urgenti questioni di fondo del partito”  che andavano “discusse indipendentemente da questioni di tipo personale” , è andata via sbattendo la porta dal partito di cui era stata leader a causa, a sua detta, di un’estremizzazione delle istanze. Il die Blue Partei rappresenterà nelle intenzioni dei suoi fondatori un competitor naturale della Csu e non diAlternative fur Deutschland, che resterà così l’unico partito dell’ultradestra in Germania. Il blu rappresenta “il conservatorismo ma anche le politiche liberali tedesche ed europee”, ha detto colei che ha contribuito a sdoganare il populismo tedesco, annunciando che il suo nuovo obiettivo è fare su base nazionale quello che la Csu è riuscita a fare in Baviera.

Un grande partito conservatore, dunque, che secondo i sondaggi finiti nelle mani della Petry potrebbe ricevere il consenso di un tedesco su tre. Le percentuali assegnate dagli elettori all’Afd, se non altro, dimostrano che in Germania esiste una domanda di destra. L’offerta, sino ad ora, è stata soddisfatta solo dalla piattaforma della Weidel e Gauland, la Petry ha visto uno spazio e sta provando ad infilarcisi politicamente. Il primo incontro pubblico è previsto in Sassonia per novembre, mentre entro la fine dell’anno dovrebbe svolgersi la prima convention nazionale. Non si sono registrate, per ora, adesioni importanti. Ci si aspetta tuttavia l’arrivo di qualche transfuga dalla Csu/Cdu. Durante la conferenza dell’annuncio hanno parlato Frauke Petry e suo marito Marcus Pretzell, anch’egli proveniente dall’Afd. Entrambi hanno posto Helmut Kohl e la rivoluzione pacifica del 1989 al centro del loro pantheon. L’indiscrezione della nascita del nuovo movimento era nell’aria dall’estate scorsa, quando venne registrato il dominio “dieblaue.de”. Il dibattito sulla piattaforma programmatica dell’Afd andava avanti da mesi, tutti conditi da feroci scontri interni. Dal percorso individuato dalla Petry per la sua carriera politica, sembra divenire chiaro come la spaccatura mascherata durante la campagna elettorale non fosse più sanabile, ma anche come l’Afd abbia ottenuto più di 80 seggi, nonostante il mancato sostegno di quella che era stata per un lungo periodo la leader mediatico del populismo tedesco. 





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