Nuova gatta da pelare per il Partito socialista francese, con l’ambasciatrice Ségolène Royal indagata per utilizzo improprio dei fondi pubblici e per le numerose assenze agli impegni internazionali. La carica diplomatica, che svolge il ruolo a titolo gratuito dal 2017, avrebbe utilizzato i fondi stanziati per lo svolgimento delle attività (consistenti in 100mila euro annuali) per opere esterne ai compiti della posizione. In particolar modo, come riporta La Repubblica, sarebbero stati destinati alla promozione editoriale di un libro di Royal ed al finanziamento di una ong (Désirs d’Avenir) a lei riconducibile ed operante in Senegal.
Nonostante l’esponente socialista abbia respinto le accuse, rifiutando di confermare il coinvolgimento dell’ong nell’utilizzo dei fondi stanziati per l’Antartide e per l’Artide, le comunicazioni tramite messaggistica privata sembrano confermare la tesi dell’accusa. L’Assemblea nazionale ha già richiesto all’ambasciatrice di presentarsi a Parigi per rispondere alle accuse, con Royal decisa a difendere il buon operato della sua ambasciata.
Le accuse sull’assenteismo sono state giustificate sostenendo che il presenziare alle cerimonie ed alle discussioni internazionali fosse superfluo, in virtù della presenza già degli ambasciatori locali. La linea difensiva è stata quindi giocata sulla salvaguardia ambientale del pianeta, attuata tramite i ridotti spostamenti. Tuttavia, appare strano come mai allora l’ambasciatrice ai Poli abbia deciso di presenziare al varo di un’imbarcazione artica in Islanda nel 2018, considerando la presenza di organizzazioni francesi nel territorio scandinavo che avrebbero potuto presenziare senza utilizzare mezzi di spostamento inquinanti. In quell’occasione, il volo è stato effettuato in giornata con un jet privato, con spese a carico dell’Eliseo. Oppure, sempre secondo quanto riportato da La Repubblica, non si comprende l’assenza alla conferenza Artic Spirit, dove all’incontro con l’ambasciatore della Finlandia, prediligendo una posa fotografica per una nota rivista francese.
Le accuse arrivano in un momento delicato
Come spesso accade nel mondo politico, le accuse formulate dall’Assemblea nazionale sono giunte proprio mentre si vociferava la possibilità di una sua candidatura all’Eliseo nella prossima tornata elettorale. Già candidata per il partito socialista e sconfitta da Nicolas Sarkozy nel 2007, fino a pochi giorni fa appariva alla stampa ed alla popolazione francese come la miglior candidata che la sinistra francese potesse esprimere: adesso la sua posizione inizia a traballare, con i partiti storici di Francia che necessitano sempre di più di volti puliti per battere il blocco di En Marche!
Secondo Royal, questo sarebbe il motivo per il quale sono state formulate le accuse nei suoi confronti che – come sostenuto dall’ambasciatrice – altrimenti non avrebbero avuto motivo d’essere attuate. In ogni caso, è garantita la sua disponibilità a collaborare con la giustizia.
Il punto più oscuro riguarda però i fondi sottratti all’ambasciata, per la quale si è aggiudicata l’accusa di utilizzo indebito di fondi pubblici, che ha creato malumori all’interno dell’opinione pubblica francese soprattutto poiché i flussi riconducono alla ong Desirs d’Avenir, operante in Africa. Inciampo questo che, con ogni probabilità, rischia di costare all’esponente del partito socialista francese la candidatura all’Eliseo.