Finlandia, Svezia e Stati Uniti siglano un patto per una maggiore collaborazione in campo militare. Il fronte del Baltico, evidentemente, interessa (e molto) il Pentagono. E la Russia continua a essere nel mirino.

Come riporta il sito Defense News, il testo dell’accordo, firmato martedì al Pentagono dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti, James Mattis, dal ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist e dal ministro della Difesa finlandese Jussi Niinistö, non è vincolante. Ma indica tutti i temi più scottanti della strategia Usa e Nato nel mare condiviso con la Russia. E questo è particolarmente importante alla luce dei recenti sviluppi della Difesa dei Paesi scandinavi, che da tempo parlano di “aggressività russa”.

Tra i punti espressi nella lettera di impegni, c’è quello di organizzare riunioni trilaterali costanti a tutti i livelli, scambio di informazioni militari e di intelligence, la partecipazione coordinata all’addestramento e alle esercitazioni, un maggiore coinvolgimento nelle operazioni multinazionali. Tutti punti pienamente rientranti nella logica strategica dell’attuale amministrazione di Donald Trump.

“Abbiamo bisogno di lavorare in modo più approfondito sulle esercitazioni per sviluppare l’interoperabilità”, ha spiegato Hultqivst ai giornalisti. “Ritegno che questa sia una piattaforma utile per sviluppare diversi tipi di attività che possano aumentare la sicurezza e la stabilità nella nostra parte d’Europa“.

Il ministro finlandese, Niinistö, ha invece enfatizzato il ruolo della Finlandia e la sua volontà di inserirsi meglio nel tessuto dei partner della Nato. La Finlandia, va ricordato, ospiterà nel 2021 un’importante esercitazione militare congiunta. La sua posizione al confine con la Russia è particolarmente importante. E non a caso, non appena si è parlato di un suo possibile ingresso nell’Alleanza atlantica, Mosca ha voluto subito rassicurazioni. Stoltenberg da tempo corteggia il governo di Helsinki. Ma diventare un avamposto Nato al confine con i russi non piace ai finlandesi, che temono il ritorno a un’epoca di tensione.

Importanti le dichiarazioni di James Mattis, il quale ha elogiato le due nazioni europee per “aver fornito un’ancora di stabilità in una regione più tesa a causa delle scelte sfortunate, improduttive e destabilizzanti della Russia, dall’Ucraina alla Siria“. Parole che hanno un peso estremamente rilevante soprattutto perché l’avvicinamento dei due Paesi al blocco Nato. E che hanno iniziato a dialogare di più con Bruxelles proprio dall’inizio della guerra in Ucraina.

I due Paesi scandinavi rappresentano un nodo cruciale della strategia atlantica degli Usa. I due Stati non fanno parte della Nato, ma Washington li considera centrali nei suoi interessi sulla Difesa europa. Interessi in cui rientra anche la Pesco, la cooperazione europa nella Difesa, che il governo americano considera un grosso problema. Un problema sia per il possibile scioglimento dei legami con la Nato da parte dell’Unione europea, sia per le ripercussioni sull’industria bellica americana.

E in effetti, come riporta il sito americano, anche il ministro finlandese Niinistö ha riconosciuto che l’argomento è emerso durante l’incontro con Mattis: “Immagino che Pesco sia un tema di discussione ogni volta che il segretario Mattis incontra qualche omologo europeo”. Ma il ministro ha anche voluto tranquillizzare gli Stati Uniti. Il vertice della Difesa di Helsinki ha infatti ricordato che Finlandia e Stati Uniti sono allineati nel loro obiettivo di evitare qualsiasi tipo di inclinazione protezionistica per l’industria europea, in quanto la Finlandia è “praticamente sposata” alla tecnologia militare degli Stati Uniti. 

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