A pochi giorni dall’annuncio della sua terza candidatura alla Casa Bianca, per Donald Trump cominciano già le prime grane. Non bastavano i sondaggi che danno in testa il governatore della Florida Ron DeSantis in un ipotetico scontro alle primarie repubblicane, ora a dare filo da torcere al tycoon ci si mette anche la giustizia, che potrebbe rappresentare un serio ostacolo per il suo futuro politico. Il procuratore generale Merrick Garland ha nominato infatti un consigliere speciale per supervisionare l’indagine penale inerente la conservazione illegale, da parte dell’ex presidente, di informazioni e documenti relativi alla difesa nazionale presso il suo resort di Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida.

Garland ha nominato l’ex funzionario del Dipartimento di Giustizia, Jack Smith, che supervisionerà le indagini sulla conservazione di documenti riservati da parte di Trump dopo aver lasciato la Casa Bianca e se l’ex presidente ha ostacolato le indagini del governo federale sulla questione. Smith, secondo Fox News, avrà anche a capo delle indagini che dovranno stabilire se Trump e altri funzionari abbiano interferito con il passaggio di poteri pacifico dopo le elezioni presidenziali del 2020, inclusa la certificazione del voto del Collegio elettorale il 6 gennaio 2021.

Altri guai per The Donald

“È nell’interesse pubblico nominare un procuratore speciale per gestire in modo indipendente un’indagine e un’azione penale sulla base dei recenti sviluppi, tra cui l’annuncio [di Trump] di essere candidato alla presidenza alle prossime elezioni”, ha detto Garland. Il procuratore generale ha sottolineato che Smith non si occuperà di investigare sui sostenitori di Trump che hanno preso d’assalto il Campidoglio. Piuttosto, Smith dovrà appurare se Trump o altri abbiano tentato di ostacolare il trasferimento pacifico del potere dopo le elezioni.

Gli agenti dell’FBI hanno sequestrato documenti riservati dall’ex casa di Trump a Mar-a-Lago durante il raid dell’8 agosto scorso, inclusi alcuni documenti contrassegnati come “top secret”. Un mandato firmato dal magistrato Bruce Reinhart ha dato agli agenti l’autorità di sequestrare “tutti i documenti fisici e i registri che costituiscono prove, frutti di reato o altri oggetti posseduti illegalmente” in violazione delle leggi federali. Gli agenti del Bureau hanno sequestrato una ventina di scatole piene di documenti, alcuni dei quali riservati o classificati. La nomina di un consigliere speciale da parte del procuratore generale Merrick Garland potrebbe rappresentare una “seria preoccupazione” per l’ex presidente, secondo gli esperti. “Questa parte dell’indagine non riguarda solo il 6 gennaio”, ha detto Gerry Baker, presentatore di “WSJ at Large”. “La questione è molto più ampia. Si tratta del tentativo di interferire con il legittimo trasferimento del potere dopo le elezioni del 2020”. Secondo altri, Trump potrebbe approfittarne politicamente e trarne vantaggio, al fine di dimostrare la sua ostilità verso il “deep state” che lo perseguita.

Chi à Jack Smith, dal Kosovo all’ex presidente

In una nota, il procuratore speciale Jack Smith ha annunciato che condurrà le indagini in maniera “indipendente”. “Il ritmo delle indagini non si fermerà né cesserà sotto il mio controllo. Eserciterò un giudizio indipendente e porterò avanti le indagini in modo rapido e completo, qualunque sia l’esito dettato dai fatti e dalla legge”, ha affermato. La carriera di Smith come procuratore, riporta il Washington Post, è iniziata a Manhattan nei primi anni ’90, dove si è guadagnato la reputazione di stakanovista.

Smith ha lasciato il lavoro a Brooklyn nel 2008 per indagare sui per crimini di guerra presso la Corte Penale Internazionale (ICC). Successivamente, è tornato al dipartimento di Giustizia nel 2010, assumendo la direzione della Sezione per l’integrità pubblica. Ha lasciato l’agenzia nel 2017 ed è tornato a L’Aia l’anno successivo. All’ICC ha indagato sui crimini di guerra commessi in Kosovo. Laureato alla State University di New York a Oneonta e alla Harvard Law School, è stato ampiamente riconosciuto per il suo lavoro avendo ricevuto il premio del direttore del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti e il premio del procuratore generale degli Stati Uniti per il servizio svolto sul campo. In passato, ha supervisionato il processo giudiziario di complessi casi di corruzione in tutto il Paese come capo della sezione per l’integrità pubblica.

“Ha preso soldi da Paesi stranieri”: perché per Hunter Biden “non è stato nominato alcun procuratore speciale?” Replica l’ex presidente Donald Trump alla notizia della nomina del Procuratore speciale. Parlando del figlio del presidente Usa Biden dalla sua residenza di Mar-a-Lago, Trump ha commentato la nomina di un procuratore speciale per le inchieste federali che lo riguardano e ha definito “corrotto” il dipartimento di Giustizia.