Sarà “impossibile”, secondo il ministro francese per il Commercio, Matthias Felk, siglare l’accordo sul Ttip entro l’anno.Tempi troppo lunghi rischiano di bloccare il negoziatoQuesto significa che il Transatlantic Trade and Investment Partnership rischia di slittare al dopo Obama. Con tutta una serie di conseguenze e di ostacoli che rischiano di compromettere la chiusura definitiva del maxi-accordo di libero scambio tra Europa e Stati Uniti. Anche secondo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, “l’impressione generale è che ogni giorno che passa rende logisticamente meno facile che si possa arrivare a un accordo”. Il cambio della leadership alla Casa Bianca, infatti, rischia di rallentare i negoziati, se non di archiviarli, senza contare che nel 2017 ad andare alle urne saranno anche Germania e Francia. Per questo, facendo eco alle dichiarazioni del ministro francese Felk, nella giornata di martedì, anche per il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Ttip rischia di saltare proprio a causa dei tempi “troppo lunghi sulla negoziazione”. Tempi che rendono impossibile la chiusura dell’accordo entro l’anno, e che lo rendono soggetto alle variabili date dai prossimi cambi di leadership.Dopo la Brexit, la palla passa a Parigi e BerlinoIn più, anche se il commissario Ue al Commercio, Cecilia Malmstrom, aveva affermato poco tempo fa che la vittoria del leave nel referendum inglese sulla Brexit, non avrebbe fermato i negoziati per il Ttip, sicuramente l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea non è una variabile che gioca a favore di un andamento positivo dei negoziati. Con l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue anche il Ttip perde, infatti, uno tra i suoi più convinti sostenitori, il premier britannico David Cameron. Che lascia campo libero al fronte più scettico sui negoziati, capitanato da Parigi che non vede di buon occhio un accordo che rischia di “abbassare sensibilmente gli standard comunitari sulla protezione dei consumatori e dell’ambiente”.
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