Una nuova costituzione in Siria, suggerita dalla Russia e supportata dagli USA, sposta il potere dal partito Baa’th a un più diffuso accesso al governo da parte delle diverse etnie.Una svolta neoliberale verso quello “Stato Boutique” di cui Gli Occhi della Guerra hanno già parlato.Fonti della stampa libanese sostengono che la Russia abbia completato una bozza di costituzione per la Siria orientata a diminuire il potere ora in mano alla presidenza e decentralizzare le decisioni di governo. Una mossa che potrebbe significare una concessione ai gruppi ribelli che fronteggiano il regime di Bashar Assad.Per approfondire: “Aleppo sarà la tomba di Erdogan”Il quotidiano libanese Al Akhbar sostiene che la bozza di costituzione abbia ricevuto il placet degli Stati Uniti e che verrà sottoposta a un referendum popolare entro la fine dell’anno in corso.Le smentite non sono tardate: il presidente Assad avrebbe dichiarato che nessuna bozza di costituzione sia effettivamente stata mostrata al governo e che tutto quello che viene scritto sulla stampa in merito sia completamente falso.Dopo sei settimane dall’intervento militare in Siria i diplomatici russi avevano presentato un piano di intervento in otto punti, chiamato “Approccio alla risoluzione della crisi siriana” e questo primo fatto è molto importante e il perché lo vedremo fra poco.Il piano vedeva i primi cinque punti dedicati esclusivamente al combattimento con l’Isis e la sua cancellazione dalla Siria, gli ultimi tre, invece, si riferivano più genericamente al processo di transizione politica da effettuarsi sotto gli auspici delle potenze internazionali.Per approfondire: Al fronte con i russiApparentemente il piano della Russia sembrava essere stato creato per assecondare il regime siriano e non presentava particolari concessioni sul piano politico, un progetto perfettamente attagliato all’intervento militare russo.In effetti la proposta russa risultava ben digeribile anche agli occidentali in quanto univa la lotta all’Isis con il processo di transizione politica, in quanto sia gli Stati Uniti sia i suoi alleati sono apparsi privi di un vero interesse a una soluzione politica del conflitto siriano e si erano mostrati discretamente soddisfatti di adottare la visione russa della fine di questo conflitto devastante.Il presidente russo Vladimir Putin nello scorso gennaio aveva affermato che la Siria doveva impegnarsi per redigere una nuova costituzione quale primo passo per trovare una soluzione politica alla guerra, pertanto scrivere una bozza di costituzione, che venga discussa con gli Usa e deliberata congiuntamente, è la continuazione degli sforzi russi per modellare la Siria del dopoguerra; quello che contraddistingue il nuovo progetto russo è il suo supporto da parte delle Nazioni Unite, degli USA e delle altre nazioni coinvolte nel processo di pace.Ciò che però viene criticato negli ambienti diplomatici e giornalisti è il fatto che questa costituzione venga scritta fuori dalla Siria e da non siriani, rischiando di minare il diritto della Siria a gestire il proprio futuro. E ora alle differenze che contraddistinguono la nuova costituzione dal precedente piano in otto punti. Innanzitutto la costituzione prevede una decentralizzazione dei poteri e ha una visione molto più ampia rispetto al precedente piano russo, il dato più significativo è il mettere nelle mani della ricostituita Assemblea del Popolo una maggiore autorità e una capacità legislativa decisamente accresciuta.Questo maggior potere non mina le capacità della presidenza della repubblica siriana ma le sposta, infatti la nomina dei ministri e dirigenti dei dicasteri dell’economia e della giustizia spetterà al consiglio dei ministri, di nomina presidenziale, mentre alla presidenza rimarrà la supervisione e il controllo dell’apparato militare e quello della sicurezza, interna ed esterna.Inoltre ci sono dei cambiamenti molto significativi e di importanza storica in quanto la costituzione proposta rimuove ogni riferimento ideologico e programmatico con il Partito Baa’th, e in particolare sulla identità araba della Siria, il socialismo panarabo e l’unità araba.Le quote etniche e di setta religiosa andranno ad alterare la composizione delle istituzioni politiche e rischieranno di consacrare il settarismo, sul modello di quanto accade in Iraq e Libano. La bozza obbliga a la Siria a un modello neoliberale di economia consacra lo Stato al potere economico privato. Insomma è effettivamente quello che serve al martoriato Paese mediorientale?
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