In Germania si apre la corsa alla successione di Angela Merkel. Nei giorni scorsi, infatti, la leader dei cristiano-democratici tedeschi, Annegret Kramp-Karrenbauer, che fu scelta da Merkel come sua erede, si è dimessa dalla presidenza del partito e, soprattutto, ha rinunciato alla corsa per la cancelleria, aprendo una voragine in vista delle elezioni del 2021 e privando la Cdu di un suo candidato credibile ad appena un anno dalla fine dell’ultimo mandato Merkel. Come nota l’Agi, si tratta di un un vero e proprio terremoto, che si innesta sulla clamorosa crisi esplosa in Turingia, dove la Cdu è finita nell’occhio del ciclone per aver votato insieme all’Afd, il nuovo governatore del Land. L’ormai ex delfina di Angela Merkel ha spiegato che rimarrà fino all’estate, quando il partito avrà scelto chi sarà il nuovo candidato alla cancelliera e ha chiarito di non aver preso la decisione sull’onda dei fatti in Turingia, ma di averlo meditata a lungo.

Angela Merkel ha appreso “con il massimo rispetto e con rammarico” l’annuncio di dimissioni di Annegret Kramp-Karrenbauer, esprimendo apprezzamento per la decisione della sua ex delfina di continuare a esercitare la presidenza della Cdu finché il partito non avrà completato il processo per la nomina di un candidato a cancelliere.

Friedrich Merz, l’ex Blackrock

In Germania, dunque, si apre ora una fase di grande incertezza politica. Uno dei più probabili successori di Akk alla guida della Cdu è Friedrich Merz, che strizza l’occhio all’ala destra e conservatrice del partito. È stato definito “l’arcivale” della Merkel e ha anche espresso apertamente le sue critiche nei confronti della Cancelliera. È un esperto finanziario, è considerato un “conservatore”, un “moderno reazionario” e un “uomo della grande impresa”. Lo scorso 6 febbraio si è dimesso da Blackrock, affermando di voler impegnarsi a fondo per il suo Paese, la Germania.

Merz non è nuovo in politica. Dal 2000 al 2002, è stato a capo del gruppo parlamentare Cdu/Csu nel Bundestag, e quindi il leader dell’opposizione, fino all’arrivo di Angela Merkel, prima di essere nominato in vari consigli d’amministrazione. Se diventasse Cancelliere, nota Foreign Policy, i socialdemocratici, già dubbiosi delle loro coalizioni con Angela Merkel, quasi sicuramente si rifiuterebbero di entrare in una coalizione con Merz.

Jens Spahn, l’anti-Merkel

C’è poi il 39enne Jens Spahn che, come scrive Il Foglio, è un uomo di comprovata fede atlantista. Quando Angela Merkel lo ha nominato ministro della Salute a marzo 2018, Jens era ovviamente il più giovane ministro dell’intero gabinetto. Fortemente critico della decisione della Merkel di aprire le porte ai rifugiati nel 2015, è vicino alla fazione più a destra della Cdu. “Spahn rappresenterebbe un nuovo inizio”, ha sottolineato il quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine, vedendo in lui “un leader di partito coraggioso” e innovativo.

Armin Laschet, un possibile compromesso

Diversamente da Merz e Spahn, il 58enne Armin Laschet, presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia, la più popolosa della Germania, nonché vicepresidente della Cdu, potrebbe essere il compromesso “moderato” fra le varie anime e correnti del partito, anche se le sue visioni liberal piacciono più a sinistra. Laschet è un veterano della politica, membro del Bundestag dal 1994 al 1998 e del Parlamento europeo dal 1999 al 2005. A favore dell’accoglienza dei rifugiati, fervente europeista, si è espresso contro le misure di austerità in Grecia, sostenendo che misure drastiche contro Atene avrebbero portato all’indebolimento dell’Unione europea.

Markus Söder, il bavarese

L’altro possibile successore di Akk alla guida della Cdu è il bavarese Markus Söder. A lungo difensore dei valori cristiani tradizionali come primo ministro della Baviera, il 53enne Söder è un centrista puro, lontano sia dalla sinistra a cui ammicca Laschet, sia dalla destra del partito. Al momento, sembra essere il meno quotato dei quattro papabili successori.

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