È sempre colpa di Vladimir Putin. Punto e basta. È la prima cosa che si pensa leggendo le dichiarazioni di Angela Merkelsui recenti fallimenti del Patto Atlantico: “Bisogna considerare la Russia responsabile per la perdita di fiducia nella Nato a seguito del conflitto in Ucraina”. Il cancelliere tedesco ha poi detto che i membri dell’Europa dell’Est, come la Polonia, si sentono “profondamente insicuri” a causa del comportamento della Russia. Per questo motivo, ha proseguito la Merkel, “è necessario un chiaro sostegno dell’Alleanza” nei loro confronti.
La Nato fallisce. Per te di chi è la colpa?
Il motivo di questo fallimento dell’Alleanza è da ricercare nel fatto che la Russia avrebbe scardinato il principio fondamentale di “invariabilità delle frontiere con le parole e con i fatti”. Allora, e questa è la conclusione della Merkel, si è prodotta “una perdita di fiducia”. La colpa del fallimento della Nato sarebbe quindi da addossare completamente alla Russia.Ma forse non ci si ricorda come è nato il conflitto ucraino.
Non ci si ricorda delle somme di denaro fornite dalla delegazione ucraina dell’Unione europea. Non ci si ricorda nemmeno di chi portava viveri (e non solo) ai manifestanti di piazza Maidan. Non ci si ricorda nemmeno delle parole del senatore americano John McCain sulle
sanzioni alla Russia: “La decisione finale dei paesi europei su questo tema dipende in qualche misura dal governo degli Stati Uniti”. Ci si dimentica l’ammonimento del ministro degli Esteri tedesco
Frank Walter Steinmeier, che ha invitato la Nato a non usare esercitazioni militari come Anakonda per provocare la Russia. E potremmo andare avanti a lungo.La Nato avrebbe un compito da assolvere oggi: combattere il terrorismo del sedicente
Stato islamico. Ma non lo fa. Non lo fa perché è maggiormente preoccupata dall’ascesa dell’Orso russo. Non lo fa perché qualcuno a Washington ha deciso che
Bashar Al Assad non va più bene e che quindi si possono anche tollerare i tagliagole. O forse non lo fa perché “lo scopo della Nato è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi”.
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