La nuova guerra dell’oppio sotterranea tra Stati Uniti e Cina continua. L’ultimo capitolo arriva da Washington. L’amministrazione Biden ha annunciato otto citazioni in giudizio contro società cinesi e 12 contro dirigenti della repubblica popolare in relazione alla produzione e vendita di fentanyl e dei suoi precursori chimici. Tra questi anche la xylazine (un sedativo per cavalli usato per “tagliare” il fentanyl e renderlo più potente) e il nitazenes, un “fratello” del fentanyl.
L’oppioide sintetico al centro della terza ondata dell’epidemia di overdose che sta devastando gli Usa è uno dei punti di frizione più delicati tra Pechino e Washington. Gli americani accusano la controparte cinese di non fare abbastanza per frenare i flussi che alimentano la crisi, in particolare la vendita ai cartelli messicani dei prodotti chimici per sintetizzare gli oppioidi.
E infatti la decisione del 2 ottobre va in questa direzione. Il dipartimento del Tesoro ha anche sanzionato 28 persone e diverse entità sparse tra Cina e Canada per essere responsabili della vendita dei precursori, di gestire parta della narco-filiera e dei laboratori. Durissimo l’affondo del procuratore generale Marrick Garland: “Sappiamo che la catena di approvigionamento del fentanyl spesso inizia con le aziende chimiche cinesi”, e ancora, “Il governo degli Stati Uniti è concentrato sulla rottura di ogni anello di questa catena, così da eliminare il fentanyl dalle nostre comunità”.
Tra le persone sanzionate c’è Du Changgen, un cittadino cinese che secondo il dipartimento del Tesoro era uno degli uomini più influenti nel gestire il traffico dei precursori. Tra i clienti di Du, scrive il dipartimento, ci sono i cartelli più influenti del Messico, tra i quali quello di Sinaloa.
Sequestri e lotta ai flussi cinesi
Le sanzioni contro soggetti della Repubblica popolare si inseriscono nel tentativo di Washington di limitare l’offerta di oppioidi sintetici che ogni anno provoca oltre 100 mila morti tra gli americani, più degli incidenti stradali e delle armi da fuoco.
Negli ultimi mesi, ha notato la Cnn, le agenzie del governo federale hanno concentrato i propri sforzi soprattutto sul punto di origine della filiera. Da tempo ha messo sotto la lente di ingrandimento pagamenti fatti in criptovalute e la vendita di equipaggiamento per sintetizzare il fentanyl, come ad esempio le presse.
Nello stesso tempo si lavora anche sul fronte dei sequestri. Il dipartimento per la Sicurezza interna, insieme all’agenzia che gestisce le frontiere, ha annunciato di aver sequestrato nelle ultime settimane oltre mille chilogrammi di componenti chimici cinesi destinati ai cartelli messicani.
Alejandro Mayorkas, segretario per la Sicurezza interna, commentando senzioni e indagini ha sottolineato come ogni sforzo delle agenzie federali sia di bloccare “spietati residenti cinesi e i membri dei cartelli che vogliono trarre profitto dalla morte e distruzione causata dal fentanyl”.
L’asse politico con il Messico
Su questo fronte la politica prova a cercare una sponda con Città del Messico. Sia Garland che Mayorkas sono volati il 5 ottobre nella capitale messicana insieme al segretario di Stato Antony Blinken per partecipare a un bilaterale di alto livello sulla sicurezza. Un modo per tenere alta l’attenzione sul dossier. Rosa Icela Rodríguez, segretaria alla Sicurezza messicana ha confermato come attualmente “gli Stati Uniti hanno un complicato problema di salute pubblica a causa del consumo di fentanyl e il Messico si trova ad affrontare la violenza dei gruppi criminali che, vendendo droga, si riforniscono di armi e denaro. È un circolo vizioso dal quale possiamo uscire solo se lavoriamo fianco a fianco”. Il segretario di stato Blinken ha confermato come “Stati Uniti e Messico stiano lavorando insieme come alleati con un obbiettivo comune. Ma la grandezza delle sfide è senza precedenti”.
Fonti sentite dalla Cnn hanno raccontato che negli ultimi mesi il dispositivo anti-fentanyl ha preso di mira soprattutto i movimenti che avvengono lungo la frontiera meridionale. La Dea (l’agenzia antidroga degli Usa) ha concentrato i suoi sforzi nell’identificazione dei centri di riciclaggio di denaro dei cartelli. Gli esperti tech dell’Irs (agenzia preposta alla riscossione dei tributi) si sono invece concentrati sulla tracciabilità dei pagamenti in forum e dark web. Uomini del Dhs (il dipartimento della sicurezza interna) ha ampliato la squadra di specialisti forensi per monitorare la rete dei cartelli fatta di laboratori e centri di stoccaggio lungo il confine.
I limiti dell’aggressione sul lato della domanda
Il problema è che ogni sequestro rappresenta solo una goccia nell’immenso oceano delle forniture dal Messico, nuovo hub del narco traffico dell’oppioide sintetico. Non solo. Diverse indagini hanno dimostrato l’estrema flessibilità del mercato cinese. Quando un’entità responsabile della vendita di precursori del fentanyl viene sanzionata e in alcuni casi chiusa, viene quasi subito rimpiazzata da un’altra che ne acquisisce mail, numero di telefono e pagina Facebook.
Per fermare questi flussi servirebbe un’intesa politica tra Cina e Usa, ma il clima tra i Paesi non è dei migliori. L’ambasciata cinese a Washington ha detto che le sanzioni sono solo l’ennesimo ostacolo per la cooperazione tra i due Paesi. Tea il 2018 e 2019 Pechino, venendo in contro alle pressioni di Donald Trump, aveva inserito il fentanyl nell’elenco delle sostanze illecite, ma poi, complice un promesso e mai attuato addio ai dazi voluti da tycoon nel 2017 e la successiva crisi di Taiwan con la visita di Nancy Pelosi, la cooperazione si è bloccata.
Oggi i cinesi considerano il fentanyl un problema interno agli Usa, anche se in teoria sarebbero disposti a collaborare. E infatti nel giugno scorso durante la visita del segretario Usa Blinken a Pechino, sul tavolo è finita la questione oppioidi. Il punto, però, è che Pechino la considera un elemento di un potenziale negoziato più ampio. Negoziato che dovrebbe coinvolgere anche Taiwan, e l’eccessiva presenza americana nel Pacifico. Un punto sul quale gli Usa non vogliono sentire ragioni. La guerra del fentanyl è solo all’inizio.