L’Ucraina continua a lanciare droni sul ponte di Crimea stuzzicando Mosca che annuncia gravi ripercussioni. L’attacco in Niger viene rimandato di giorno in giorno, questa volta per mancanze di truppe. Dopo tre anni dal default, il Libano registra i suoi primi numeri positivi che portano speranza. A Parigi un allarme bomba crea il panico sulla Torre Eiffel che viene evacuata. La Repubblica Democratica del Congo sta raggiungendo un livello di violenza tale che ha spinto l’Onu a ritirare una missione ventennale dal Paese. Ecco le cinque notizie del giorno
Kiev attacca il ponte di Crimea e Mosca annuncia pesanti ripercussioni
La Russia ha annunciato sabato di aver abbattuto droni ucraini vicino alla penisola di Crimea. “Kiev ha tentato di attaccare il ponte di Crimea con un missile guidato antiaereo S-200, convertito in una versione d’attacco”, così ha dichiarato il ministero della difesa russo, “il missile ucraino è stato rilevato tempestivamente e intercettato in aria dai sistemi di difesa aerea russi”, continua. 14 dei 20 droni sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea e altri sei sono stati soppressi dalla guerra elettronica. “Questi atti di sabotaggio mostrano alla comunità internazionale il vero volto del regime di Kiev. Tali barbare azioni non possono essere giustificate e non rimarranno senza risposta”, ha annunciato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zacharova.
L’Ecowas rimanda l’attacco in Niger per mancanza di truppe
La riunione dei dei capi di stato maggiore dell’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale), che si sarebbe dovuta tenere ieri nella capitale ghanese Accra, è stata rinviata per “ragioni tecniche”. Il rinvio, come hanno riferito fonti militari regionali ad Al-Arabiya e Al-Hadath, è dovuto alla mancanza di truppe, ovvero non sarebbero pronte le Ecowas Standby Force, le truppe di riserva che l’organizzazione ha deciso di attivare per un’eventuale attacco al Niger. Ecowas Standby Force è formata dagli eserciti di Nigeria, Senegal e Costa d’Avorio che contano rispettivamente 223mila, 27mila e 19mila soldati. Ad ogni modo, secondo lo scenario previsto, le truppe corneranno tra le loro fila 25.000 uomini. Si prevedono anche contributi da parte di Guinea-Bissau, Capo Verde e Sierra Leone.
Dopo 10 anni di crisi, il Libano torna timidamente a crescere
Sono passati tre anni da quando nel marzo 2020, il Libano ha registrato il suo primo default, cioè da quando non riuscì a ripagare la prima tranche da 1,2 miliardi di dollari relativa a un Eurobond emesso nel 2010. Adesso il Pmi, Purchasing Managers Index, ha raggiunto 50,3 punti mantenendo il suo corso sopra la soglia critica di 50 punti a luglio e dopo aver registrato 50,2 a giugno. Si tratta di un minimo aumento ma comunque significativo poiché consente all’economia del Paese levantino di segnare il suo più forte miglioramento dal 2013. Si tratta inoltre di un primato storico dal momento che mai prima d’ora il Libano aveva registrato due miglioramenti consecutivi. Secondo BlomInvest, in collaborazione con Markit, sono dati entusiasmanti che segnano un periodo di probabile crescita economica positiva guidata da una domanda interna forte e da un aumento dell’occupazione
Congo nel caos: ritiro della missione Onu
Questa notte il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha annunciato il ritiro della Monusco, missione Onu nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc) attiva da ormai 25 anni. Malgrado la situazione nel Paese sia in “forte peggioramento”, come l’ha definita Guterres, la Monusco entra nella sua fase finale. In un documento di 15 pagine il segretario traccia un bilancio della drammatica situazione umanitaria e politica del Paese. “Le tensioni regionali si sono ulteriormente aggravate. La situazione umanitaria è notevolmente peggiorata. Centinaia di migliaia di civili sono stati spostati con la forza e il numero di atti di violenza sessuale contro bambini sono più che raddoppiati tra il 2021 e il 2022”, ha dichiarato Guterres. La Rdc vive un conflitto tra i ribelli dell’M23 (Movimento 23 marzo) e l’esercito. Secondo diversi rapporti, l’M23 si è impossessato di ampie fasce di territorio e sta effettuando arresti arbitrari ed esecuzioni extragiudiziali. La situazione sta peggiorando sempre di più rendendo impossibile all’Onu di operare sul campo.
Ore di terrore a Parigi per presunta bomba
All’ora di pranzo la Torre Eiffel è stata evacuata per minaccia bomba. “La polizia è sul posto con gli artificieri”, ha dichiarato la Sete, società che gestisce la torre. A essere evacuati sono stati tre piani della torre, compresi il ristorante e il piazzale Fonti della polizia, citate da le Parisien, parlano di “misura di precauzione”. Sul posto sono arrivati i genieri della polizia. Dopo circa due ore l’allarme è rientrato e la torre è stata riaperta al pubblico. Non si vivevano momenti di paura così dal settembre 2020 quando una chiamata anonima alla polizia denunciò la presenza di una bomba sempre sulla torre