Continua la corsa all’impazzata verso l’intelligenza artificiale e Jack Ma, leader di Alibaba, ha espresso più di una perplessità sul tema. Siamo a Davos, Svizzera, dove all’inizio di ogni anno si tiene il World Economic Forum. Si tratta di un incontro cui sono invitati i principali esponenti della politica e dell’economia mondiale per discutere quelle che sono le priorità che il mondo si trova ad affrontare per l’anno nuovo.

Da qualche edizione a questa parte sta prendendo sempre più piede il dibattito sulla quarta rivoluzione industriale, cui lo stesso fondatore del Forum, Klaus Schwab, ha dedicato un intero libro dall’omonimo titolo. Inizialmente oscura e poco definita, questa nuova rivoluzione tecnologica sta prendendo sempre più forma ed è ormai chiaro che nei prossimi trent’anni cambierà radicalmente la maggior parte dei settori che reggono la vita umana. Dal lavoro, alla sanità, passando per il settore militare e l’educazione.

“Ogni rivoluzione tecnologica crea problemi sociali”

È così interessante osservare a Davos quale tipo di discorso viene fatto da chi è protagonista di questa rivoluzione e quali sono gli scenari che vengono preconizzati. Jack Ma, in quanto leader di Alibaba, è una personalità che sta vivendo direttamente questo cambiamento epocale. La sua azienda di e-commerce, ovvero commercio elettronico, è leader mondiale nel settore e in costante competizione con colossi come Amazon e E-bay. Nel 2012 Alibaba arrivò a gestire un volume di vendite di 170 miliardi di dollari, superiori ad Amazon e E-bay messe assieme. Jack Ma è dunque una delle persone che più di tutte al mondo è interessata alla prossima rivoluzione tecnologica e ai suoi effetti.

Tuttavia nel discorso tenuto quest’anno a Davos Jack Ma non dà un quadro incoraggiante della situazione. Dopo un primo minuto passato a dire come il futuro cambiamento potrà creare “nuove interessanti opportunità di carriera (per i giovani istruiti)” ecco che il discorso cambia registro. È la parola “honestly” (onestamente) che segna lo spartiacque nel discorso di Jack Ma. E infatti il leader di Alibaba così prosegue: “Ogni rivoluzione tecnologica crea molti problemi sociali”. Se ci saranno queste nuove opportunità, i problemi sociali saranno dovuti a cosa? Poco più avanti è lo stesso Jack Ma a rispondere alla domanda. “L’intelligenza artificiale e i robot, invece, uccideranno un sacco di posti di lavoro, dato che in futuro le macchine sostituiranno gli umani”.

Jack Ma prevede una terza guerra mondiale

L’imprenditore cinese è dunque sicuro che i robots siano destinati a sostituire gli esseri umani. Anzi sembra quasi da alcune parole pronunciate in seguito che le macchine siano già superiori all’essere umano. “I computer ci surclassano già ora. Stiamo addestrando i giovani a cercare di superare le macchine in aree in cui non li batteremo mai”. Da un graduale sviluppo dell’intelligenza artificiale si è dunque già passati ad una rincorsa dell’uomo per arrivare al livello della macchina. La rivoluzione dunque sembrerebbe non solo essere già iniziata, ma ormai in fase di consolidamento. Jack Ma però ha le idee ancora più chiare. Così come la Prima e la Seconda Rivoluzione Industriale sono state le causa delle due guerre mondiali, c’è il pericolo che anche questa porti a qualcosa di più di semplici “problemi sociali”.

Una terza guerra mondiale che viene apertamente citata dall’imprenditore cinese. Risulta evidente, guardando il video del discorso, la risata imbarazzata della donna che presenta il discorso di Jack Ma. Sono infatti più che inaspettate queste parole e questa visione tragica all’interno di un Forum che intende invece promuovere una visione ottimistica della globalizzazione economica e dei suoi derivati.

I rischi per il “mondo libero”

Esistono soluzioni a questi tragici scenari? Jack Ma si appella ad un utilizzo intelligente delle nuove tecnologie da parte di chi, come lui, ha la fortuna di gestire imprese che ne potranno beneficiare in profitti. Sembra un messaggio che l’imprenditore cinese vuole inviare direttamente ai suoi “colleghi” d’oltreoceano, quali Amazon e Google. Perchè Alibaba, a differenza dei colossi americani, ha un vincolo ben più stringenti nei confronti dello Stato cui appartiene.

Il governo cinese ha varato un piano specifico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in un’ottica di salvaguardia del lavoro umano, e Alibaba dovrà rispettarlo. Negli Stati Uniti e nel “mondo libero” in generale le aziende hanno una più ampia di libertà di manovra e scelta. Un fattore che potrebbe ritorcersi contro se le aziende decidessero di seguire unicamente il profitto senza considerare i danni sociali. La libertà si paga a caro prezzo e questa volta il conto potrebbe essere fatale. 

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