Per aggirare le sanzioni, Mosca chiama a sé imprenditori italiani. E loro rispondono. Infatti, secondo quanto scritto dal sito Russia Today, il Ministero dell’Agricoltura russo ha stanziato dei fondi che permetteranno ad imprenditori agricoli italiani di lavorare e produrre in Russia.Il progetto d’investimento potrebbe partire già da ottobre – come ha riferito al quotidiano Izvestia Giuseppe Castiglione, sottosegretario italiano all’Agricoltura – e interesserà nove diverse regioni russe.“Siamo interessati alla cooperazione per superare il periodo difficile nel quale siamo entrati a causa delle sanzioni” ha detto il Ministro russo Alexander Tkachev ad Izvestia, aggiungendo che “ già nel mese di febbraio abbiamo proposto all’Italia di unire gli sforzi, dislocando investimenti e sfruttando la tecnologia italiana, grazie anche alle nostre opportunità di investimento”.E cosa andranno a produrre gli italiani in Russia? Formaggi, come gorgonzola e ricotta. Ma anche carne, pesce, verdura. Insomma, sembra che il Cremlino stia pensando ad un piano economico che permetta agli italiani non solo di produrre in Russia, ma soprattutto di distribuire i propri prodotti all’interno della Federazione, senza il vincolo dell’embargo, voluto dall’Unione europea per la crisi ucraina. Un’ottima opportunità per gli italiani, dunque. Considerando che, secondo la Cgia di Mestre, solo il settore alimentare italiano, da quando sono state applicate le sanzioni nel 2014, ha perso circa 200 milioni di euro in export. E parliamo di un calo del 39,2%.E pensare che, pur di aggirare le sanzioni, a marzo scorso alcuni imprenditori italiani avevano dichiarato la propria intenzione di investire in Crimea nel settore agroalimentare. Nella produzione di mozzarelle di bufala, per l’esattezza. Un paradosso, certo. Ma conveniente. perchè sul piatto c’era già un accordo dal valore di 300 milioni di euro, che gli imprenditori e il Governo della Crimea avrebbero dovuto firmare a fine aprile. Ma riguardo la stipulazione non si è ancora saputo nulla. Resta, però, il fatto che il Cremlino, con la sua politica, vuole attirare sempre più investimenti e imprenditori stranieri in Russia. Meglio ancora se italiani.





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