“È un nuovo giorno in America”. È quanto ha scritto in un tweet il presidente eletto, Joe Biden, a poche ore dalla cerimonia di insediamento. Primo obiettivo del presidente dem: cancellare il “fantasma” di Donald Trump e tutto ciò che lo riguarda. Con buona pace della tanto decantata “unità nazionale” (Trump, messo sotto impeachment dai dem, ha comunque raccolto il consenso di 75 milioni di americani). Priorità della nuova amministrazione dem: oltre al contrasto alla pandemia da Covid-19, il ritorno al multilateralismo e fiducia negli organismi internazionali, un nuovo approccio sull’immigrazione, e la lotta contro i cambiamenti climatici. Come ha anticipato il New York Times, come prima mossa Biden proporrà una legislazione di vasta portata per dare agli 11 milioni di immigrati privi di documenti che vivono negli Stati Uniti la possibilità di diventare cittadini americani in appena otto anni, come parte di un ambizioso tentativo di annullare quanto prodotto dall’amministrazione Trump in materia di immigrazione. Il disegno di legge di Biden fornirà nuovi aiuti ai Paesi dell’America centrale e aumenterà le opportunità per gli stranieri di lavorare negli Stati Uniti. Al centro del piano di immigrazione del presidente dem c’è una proposta per concedere uno status legale temporaneo – la carta verde – per cinque anni a molti degli 11 milioni di immigrati privi di documenti.
Rientro degli Usa negli accordi di Parigi e Oms
Come spiegato poc’anzi, dopo i quattro anni di Donald Trump, l’amministrazione democratica vuole ristabilire un ritorno al multilateralismo e ridare forza e legittimità agli organismi internazionali, frutto di quell’ordine liberale internazionale che gli stessi Usa hanno forgiato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e che il tycoon ha sempre guardato in maniera critica e riluttante. Come riportato dall’agenzia Nova, Joe Biden firmerà subito 17 ordini esecutivi “immediati” per ribaltare alcune delle decisioni prese dall’amministrazione di Donald Trump, fra cui il rientro nell’Accordo di Parigi sul clima e nell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e lo stop alla costruzione del muro al confine con il Messico. Ricordiamo che gli ordini esecutivi, una volta firmati dal presidente, entrano automaticamente in vigore.
Il presidente eletto firmerà anche un ordine di revoca del permesso per il controverso gasdotto Keystone Xl (che si estende dal bacino sedimentario dell’Alberta, in Canada, fino alle raffinerie dell’Illinois e del Texas), uno per imporre l’uso delle mascherine a livello federale e un altro per porre fine al divieto di viaggio in alcuni Paesi prevalentemente musulmani e africani. Secondo quanto riportato dalla stampa Usa, Joe Biden firmerà nel suo primo giorno di insediamento più azioni esecutive di tutti i suoi predecessori, per poi far approvare ulteriori misure normative e politiche nelle settimane successive. Tra queste, l’annullamento della cosiddetta “politica di Città del Messico” (che limita i finanziamenti federali per le organizzazioni che forniscono consulenza sull’aborto) e la revoca del divieto di servizio militare per le persone transgender. L’obiettivo, come spiegato poc’anzi, è quello di “cancellare” dalla storia la presidenza Trump.
Biden estenderà inoltre le moratorie sullo sfratto per coloro che sono stati colpiti dalla “crisi di accessibilità economica degli alloggi” provocata dalla pandemia fino al 31 marzo. Il direttore del Consiglio economico nazionale Brian Deese ha detto che le misure di emergenza “sono importanti” e ha esortato il Congresso ad approvare la legislazione. “Queste misure sono importanti, ma non sufficienti”, ha detto Deese, pur affermando, tuttavia, che i passaggi “sono utili e aiuteranno milioni di famiglie”.
Cosa fece Trump nei primi giorni
Nel suo discorso d’addio alla Joint Base Andrews, Donald Trump, senza mai citare Joe Biden, ha voluto augurare “buona fortuna e grande successo alla nuova amministrazione”. “Voglio ringraziare il Congresso. E voglio ringraziare tutte le grandi persone di Washington Dc, tutte le persone con cui abbiamo lavorato per mettere insieme questo miracolo. Quindi buona vita. Ci vediamo presto, grazie mille”. Il tycoon ha voluto rivendicare i risultati raggiunti dalla sua amministrazione: “Abbiamo fatto la più grande riduzione delle tasse nella storia del nostro paese” ha detto Trump. “Abbiamo il più grande Paese e la più grande economia del mondo”, ha sottolineato Trump, secondo il quale gli Stati Uniti usciranno presto dalla crisi ed in campo economico “inizieranno ad arrivare numeri incredibili”. “Abbiamo lavorato sodo. Come direbbero gli atleti, in campo abbiamo dato tutto”, ha aggiunto Trump.
Quattro anni fa era lui a insediarsi alla presidenza della superpotenza americana. Trump si insediò alla Casa Bianca il 20 gennaio 2017. Nella sua prima settimana di governo, prese una serie di provvedimenti che fecero subito discutere. Il 23 gennaio Trump firmò un ordine esecutivo per far uscire formalmente gli Stati Uniti dal Trattato transpacifico (Tpp), firmato nel febbraio 2016 da Barack Obama. Parliamo dell’accordo commerciale di libero scambio siglato da dodici paesi dell’Asia, dell’America e dell’Oceania che si affacciano sul Pacifico. I paesi che avevano firmato l’accordo, oltre agli Stati Uniti, erano Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Malesia, Vietnam, Singapore, Brunei, Messico, Perù e Cile. Sempre il 23 gennaio 2017, Trump firmò un memorandum presidenziale per tagliare i fondi federali alle organizzazioni non governative che offrono assistenza alle donne che praticano l’interruzione di gravidanza all’estero. Il 24 gennaio il presidente firmò anche un ordine esecutivo che diede il via libera alla costruzione dell’oleodotto Keystone XL, ora bloccato da Joe Biden. Nei giorni successivi Donald Trump diede il via libera a implementare il Muro con il Messico, mettendo in atto un giro di vite sull’immigrazione clandestina. Il 27 gennaio Trump firmò il Muslim ban, l’ordine esecutivo che prevedeva la sospensione per 120 giorni dell’accoglienza dei rifugiati e limita l’ingresso dei musulmani nel Paese. Nel suo primo giorno, Joe Biden revoca tutto ciò che adottò Trump in quella prima settimana. Il messaggio che la nuova amministrazione dem vuole lanciare è chiara: Donald Trump se n’è andato e il trumpismo è morto. Forse.