Influenzare la politica di Paesi stranieri attraverso il soft power e sponsorizzare le “rivoluzioni colorate” contro i regimi ostili. Pochi giorni fa, al Congresso americano, i tre presidenti di altrettante organizzazioni no-profit che operano in tutto il mondo, hanno rivelato le modalità attraverso cui gli Stati Uniti si intromettono negli affari interni di altri Paesi. A darne notizia è Lobelog. I tre presidenti – Carl Gershman, Daniel Twining e Kenneth Wollack – hanno raccontato al Congresso come sostengono e finanziano gli alleati degli Stati Uniti nel mondo: hanno spiegato come hanno aiutato le forze filo-Usa ad acquisire potere politico in Malesia, come hanno formato migliaia di attivisti in Nicaragua e hanno discusso di come promuovere possibili “rivoluzioni colorate” in Cina, Russia e Corea del Nord.
Gershman è il presidente del National Endowment for Democracy (Ned), un’organizzazione no-profit finanziata dai contribuenti statunitensi e fondata dal governo degli Stati Uniti nel 1983 sotto l’amministrazione Reagan. Come presidente del Ned, Gershman supervisiona l’emissione di sovvenzioni alle sue organizzazioni associate e ai partiti politici, tra cui l’International Republican Institute (Iri), che è guidato da Twining, e il National Democratic Institute (Ndi), diretto da Wollack.
Ecco come Ned influenza la politica dei Paesi esteri
“Non stiamo chiedendo alla gente di fare qualcosa che non vogliono fare”, ha sottolineato Gershman. “Stiamo sostenendo le loro stesse aspirazioni e dando loro alcuni degli strumenti per realizzarle”. Come spiega Lobelog, la strategia generale del Ned è quella di aiutare gli attivisti politici che hanno la stessa visione a formare nuovi movimenti nei rispettivi Paesi d’origine in grado di rovesciare i governi ostili agli Stati Uniti. Il Ned aiuta questi attivisti a diventare attori politici influenti, “promuovendo la democrazia”. In particolare, i tre presidenti hanno spiegato come “introdurre la politica democratica in Paesi governati da leader autoritari”.
“Questi leader – ha spiegato Twining – hanno un loro tallone d’Achille strategico, che è la paura della loro stessa opinione pubblica”. I funzionari hanno citato numerosi esempi. Twining ha detto che l’Iri ha lavorato con le forze dell’opposizione in Malesia dal 2002, aiutandole a vincere le recenti elezioni parlamentari nel Paese. L’opposizione filo-Usa è al governo di questo Paese definito “molto strategico poiché sul Mar Cinese Meridionale, vicino al mondo islamico e al resto dell’Asia. E questo va bene per l’America” ha detto il presidente di Iri. Ned, invece, è stato molto attivo in Nicaragua, dove le forze di opposizione stanno organizzando importanti proteste contro il governo con l’obiettivo di far cadere il governo del presidente Daniel Ortega.
Sostegno ad “EuroMaidan” e alle Primavere Arabe
Prima del 2014, in Ucraina, Ned ha dichiarato di aver speso 3.381.824 dollari in programmi che comprendono il sostegno a quelle Ong che hanno animato “EuroMaidan”. “Se l’Ucraina avrà successo, ciò significherà anche la sconfitta dello sforzo di Putin di ripristinare l’impero russo. Il presidente russo tenta di invertire il corso della storia, che nel corso dell’ultimo secolo ha visto il crollo di tutti gli altri imperi” ha sottolineato il presidente Gershman nel settembre 2016. “Non da ultimo, se l’Ucraina può prevalere contro l’aggressione militare di Putin, è probabile che metta in moto un processo di cambiamento democratico nella stessa Russia”. Un modus operandi consolidato: come riporta il New York Times queste tre influenti organizzazioni no-profit hanno sostenuto le Primavere arabe del 2011 in Tunisia, Libia, Egitto e Siria.
Obiettivo: “Regime change” in Russia, Cina e Corea del Nord
Nel mirino del Ned e delle altre organizzazioni ci tutti i governi “ostili” agli Stati Uniti. I tre funzionari si sono dichiarati particolarmente entusiasti delle opportunità che ora offre l’Armenia, dove Nikol Pachinian, ex giornalista e volto dell’opposizione, è diventato il nuovo primo ministro dell’ex repubblica sovietica dopo le proteste in piazza durante circa tre settimane. Twining ha sottolineato la possibilità di sostenere un cambio di regime in Russia, definendo Putin un leader “molto fragile” e “piuttosto insicuro”. Gershman auspica un Regime change anche in Corea del Nord, sottolineando che quello nord-coreano è “un sistema totalitario in erosione”, benché gli sforzi, a suo parere, debbano concentrarsi sulla Cina da lui descritta come “la minaccia più grave che il nostro Paese deve affrontare oggi”.
“Finanziano le rivoluzioni colorate”
Le critiche a questo sistema non mancano. Nel 2005, il senatore Ron Paul ha osservato che Ned “ha molto poco a che fare con la democrazia: è un’organizzazione che usa il denaro delle tasse Usa per sovvertire la democrazia, facendo piovere finanziamenti su partiti o movimenti politici favorevoli all’estero”. Più che autentici movimenti democratici dal carattere endogeno, ha sottolineato il senatore, “si tratta di rivoluzioni colorate spacciate per rivolte popolari”.
Il giornalista investigativo Robert Parry ha inoltre definito il Ned come un “covo di neocon“, la cui fondazione è stata ideata dal direttore della Cia dell’amministrazione di Reagan William Casey e da Walter Raymond Jr. Ciò che il presidente Donald Trump pensa di queste organizzazioni, poco importa: certe faccende sono di competenza dell’apparato. Che le porta avanti, a prescindere dalla volontà dell’inquilino della Casa Bianca.