A dare la notizia è stato nei giorni scorsi lo stesso ex presidente Usa: nella giornata di domani, martedì 21 marzo, Donald Trump rischia di essere incriminato con l’accusa di aver pagato un’attrice hard – la pornostar Stormy Daniels – prima delle elezioni presidenziali del 2016. Ma cosa rischia, davvero, il tycoon in termini pratici? Trump potrebbe essere accusato di falsificazione di documenti aziendali per aver rimborsato Cohen a seguito del pagamento fatto a Daniels, osserva il Time. L’inchiesta di Manhattan dura da cinque anni e si concentra su un pagamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels, che ha affermato in passato di avere una relazione con il magnate. Il pagamento, secondo l’accusa, è stato effettuato negli ultimi giorni della campagna presidenziale del 2016 da Michael Cohen, l’ex avvocato di Trump. La scorsa settimana l’ex lo stesso Cohen ha ribadito la sua versione davanti al gran giurì ed è tornato ad accusare l’ex presidente di avergli ordinato di pagare Daniels per insabbiare la vicenda. Lo stesso avrebbe fatto Daniels, che avrebbe confermato di aver ricevuto l’ingente somma di denaro dal faccendiere.

Timori per l’ordine pubblico

La prospettiva dell’arresto di Trump, il primo nella storia per un ex presidente, solleva importanti interrogativi per le potenziali conseguenze, anche sul fronte dell’ordine pubblico. Il clima è infuocato e si temono disordini, benché gli avvocati del tycoon abbiano assicurato che l’ex presidente non opporrà resistenza nel caso dovesse essere incriminato. Nelle scorse ore, tuttavia, Trump ha incoraggiato i suoi sostenitori a respingere ogni potenziale accusa, sostenendo che l’indagine è “corrotta” e “altamente politica”. “Biden vuole fingere di non avere nulla a che fare con l’assalto alla democrazia del procuratore distrettuale di Manhattan quando, in realtà, ha riempito l’ufficio del procuratore distrettuale con persone del Dipartimento dell’ingiustizia, tra cui uno dei migliori agenti del Dipartimento di giustizia che in realtà sta gestendo la caccia alle streghe”, ha scritto Trump su Truth Social nella giornata di domenica, accusando direttamente l’inquilino della Casa Bianca e il magnate George Soros di aver orchestrato l’indagine contro di lui.

Cosa rischia davvero il tycoon

Visto lo status eccezionale di Donald Trump difficilmente il giudice adotterà misure cautelari per un probabile tentativo di fuga dell’imputato. Trattandosi inoltre di reati non violenti e relativi ai cosiddetti “colletti bianchi”, l’ex presidente potrebbe uscire subito su cauzione senza aver passato nemmeno un giorno in cella. Difficilmente verrà ammanettato e molto probabilmente verrà adottata la massima discrezione nello scortarlo presso la centrale di polizia e il tribunale, trattandosi non solo di un ex presidente degli Stati Uniti, ma anche di un candidato alle prossime elezioni presidenziali del 2024.

Come spiega l’ex procuratore Glenn Kirschner a Usa Today, “non ci sarà alcun motivo per ammanettarlo e accompagnarlo al quartier generale della polizia”, ha detto Kirschner. Tuttavia, verrà sicuramente scattata una foto segnaletica del magnate e gli verranno raccolte le impronte digitali. Un processo standard per ogni imputato, Trump compreso. “Ci saranno le foto segnaletiche e le impronte digitali, e verranno compilati molti documenti come in ogni processo. Quindi vedremo una foto segnaletica di un ex presidente degli Stati Uniti”. Il portavoce di Trump ha detto a Usa Today che, al momento, non c’è alcuna “nessuna notifica” relativa alle imminenti accuse penali, ma esistono sono vari indizi che testimoniano il fatto che il rinvio a giudizio del magnate sarebbe imminente. A cominciare dal fatto che, nelle scorse settimane, i pubblici ministeri hanno offerto all’ex presidente la possibilità di testimoniare davanti al gran giurì. Come già rilevato, infatti, sarebbe piuttosto insolito per il procuratore distrettuale, il dem Alvin L. Bragg, informare un potenziale imputato senza poi formulare delle accuse contro quest’ultimo. Tutto questo accade mentre le autorità si preparano a un evento che, per quanto possa passare in “sordina” e con tutte le precauzioni possibili, segnerà la storia degli Stati Uniti.