“Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus l’Europa è pronta a dare massima flessibilità sugli aiuti di Stato e all’interno del Patto di stabilità, ma ogni misura per essere efficace deve essere coordinata dall’Unione europea”. Dichiarazioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che nei giorni scorsi aveva teso una mano nei confronti dell’Italia. Il tutto mentre la Germania ha annunciato misure straordinarie illimitate d’intervento finanziario a sostegno di banche, imprese e famiglie. Il ministro delle finanze tedesco Scholz ha spiegato che il governo fornirà assistenza illimitata in termini di liquidità alle società tedesche colpite dalla pandemia. I prestiti saranno erogati dalla banca statale Kfw che potrà contare su una potenza di fuoco di oltre 500 miliardi di euro. Ieri, infine, è toccato all’Eurogruppo: il governo italiano è consapevole che per fronteggiare l’emergenza è necessario mettere in soffitta i vincoli europei.
Coronavirus, verso sospensione patto di stabilità
Ma non tutti in Europa sembravano d’accordo nel sospendere il patto di stabilità. Come riporta La Stampa, prima della riunione dell’Eurogruppo di ieri, era emerso lo scetticismo di alcuni governi – tedesco e olandese in primis – che ritenevano ancora prematura l’attivazione della clausola, messa sul tavolo dalla Commissione. Ieri, però, qualche spiraglio in questo senso è arrivato. I ministri dell’Eurozona, riporta Europa Today, hanno dato il via libera alla proposta della Commissione Ue di non contabilizzare ai fini del deficit gli stabilizzatori automatici, i benefit a sostegno dei disoccupati, e tutte le misure temporanee in risposta all’epidemia di Covid-19. E hanno aperto alla possibilità di attivare la clausola di salvaguardia che sospende il Patto di stabilità e crescita. L’Eurogruppo, si legge in una nota, è determinato “a fare tutto il necessario per affrontare la sfida del Coronavirus, ristabilire la fiducia e sostenere la ripresa”.
“Le stime preliminari della Commissione Europea – continua l’Eurogruppo – indicano che il sostegno totale di bilancio all’economia sarà molto cospicuo. Finora abbiamo deciso misure di bilancio pari a circa l’1% del Pil, in media, per il 2020 in sostegno dell’economia, in aggiunta all’impatto degli stabilizzatori automatici, che dovrebbero funzionare pienamente”. “Ci siamo finora impegnati a fornire liquidità pari ad almeno il 10% del Pil, consistente in garanzia in schemi di garanzie pubblica e in pagamenti e rinviati delle imposte. Questi dati potrebbero diventare molto più grandi a mano a mano che si andrà avanti”, concludono i ministri. Inoltre, l’Eurogruppo ha “concordato che gli effetti di bilancio delle misure temporanee adottato in risposta alla Covid-19 verranno esclusi quando si valuterà il rispetto delle regole Ue di bilancio, gli obiettivi e i requisiti”. Una svolta quasi inattesa. E una boccata d’aria fresca per l’Italia.
Ma la beffa sui fondi Ue rimane
Gli spiragli sulla possibile sospensione del Patto di stabilità rappresentano un elemento indubbiamente positivo, anche se in Europa non è oro tutto ciò che luccica. Per far fronte all’emergenza coronavirus, la Commissione europea, lo scorso Il 10 marzo, ha annunciato che il lancio di una un’iniziativa rivolta ai sistemi sanitari, alle Pmi, ai mercati del lavoro e ad altre parti vulnerabili delle economie degli Stati membri dell’Ue. La Commissione ha proposto un intervento di 25 miliardi (“Corona response Fund”) estratti dal bilancio della Commissione per dare liquidità alle imprese. Circa 8 miliardi sono stati stati subito stanziati e approvati dal Parlamento europeo.
Tuttavia, anche se il nostro è il Paese più colpito dall’epidemia di Covid-19, nella classifica dei Paesi beneficiari di queste risorse stanziate dalla Commissione europea l’Italia è solamente quarta. A ricevere più soldi del nostro Paese, al quale spettano 853 milioni di euro, sono la Spagna (1,16 miliardi), la Polonia (1,12 miliardi) e l’Ungheria (855 milioni). Una vera e propria “beffa”, in attesa che il Patto di stabilità venga finalmente sospeso.