Appena eletto, il neo-presidente guatemalteco è stato privato del suo partito, sotto inchiesta per l’accusa di non essere stato creato legalmente. Il potere d’acquisto giapponese sfiora i minimi storici, il Gabon rivive momenti bui con un nuovo colpo di stato (a 4 anni dall’ultimo) da parte dei militari, le milizie della comunità Codeco spargono sangue nella Repubblica democratica del Congo, Mosca tenta di supplire ai propri evidenti deficit di difesa chiedendo aiuto ad un vecchio amico: la Corea del Nord. Ecco le cinque notizie del giorno.

Un nuovo presidente senza partito in Guatemala

Il partito del neo-presidente del Guatemala Bernardo Arèvalo è stato sospeso da un’agenzia governativa, aggiungendo incertezza ad un processo già viziato da dispute legali e accuse di scorrettezze. Il Registro dei Cittadini, un ufficio interno all’autorità elettorale del Paese, ha temporaneamente sospeso il partito Semilla (tradotto: seme) di Arevalo in attesa di un’indagine dei pubblici ministeri sulla legalità del partito fondato nel 2018. Ieri l’autorità elettorale ha confermato Arévalo come vincitore delle elezioni del 20 agosto, pertanto assumerà la carica in gennaio. Se la sentenza che scioglie il partito venisse confermata, potrebbe minare capacità di governo del neo-eletto presidente dal momento che i parlamentari di Semilla potrebbero dover sedere in parlamento come indipendenti, e questo li renderebbe ineleggibili per alcuni comitati legislativi.

È colpo di Stato (anche) in Gabon

Un gruppo di alti ufficiali delle forze armate del Gabon si è rivolto ai cittadini attraverso la televisione nazionale, annunciando di aver assunto il potere nel Paese e di aver messo il presidente Ali Bongo agli arresti domiciliari. L’annuncio è arrivato pochi minuti dopo che il corpo elettorale dello Stato petrolifero dell’Africa centrale ha annunciato che Bongo aveva vinto un terzo mandato presidenziale. Gli ufficiali, che hanno affermato di rappresentare la totalità delle forze armate, hanno proclamato che i risultati elettorali sono stati cancellati, i confini del Paese sono chiusi e che le istituzioni dello Stato sono sciolte. Se confermato, il voto che ha assegnato la vittoria all’ex presidente avrebbe riconfermato la famiglia Bongo al potere dopo oltre 50 anni di governo ininterrotto. Alcuni media locali hanno riportato scontri a fuoco durante la notte scorsa, mentre dal governo gabonese uscente non è giunta alcuna dichiarazione ufficiale.

Altre 15 vittime congolesi negli scontri dell’Ituri

Almeno quindici persone hanno perso la vita in un attacco attribuito alle milizie della comunità Codeco (Cooperativa per lo sviluppo del Congo) in un villaggio di pescatori dell’Ituri, regione nel nord-est della Repubblica democratica del Congo. Lo hanno confermato ai media fonti dell’esercito, secondo le quali l’attacco è durato “poco più di due ore e ha provocato la morte di almeno quindici persone”. Il governatore locale di Bahema Nord ha comunicato che le vittime includono nove civili, un militare e quattro miliziani Codeco, ma il bilancio sembra destinato ad aumentare data la gravità dei feriti. Codeco è una milizia che conta diverse migliaia di uomini e sostiene di proteggere la tribù Lendu da una tribù rivale, gli Hema, ma anche dalle forze armate regolari della Repubblica democratica del Congo. Gli attacchi da parte di Codeco e altre milizie sono ricorrenti in Ituri: solo la settimana scorsa altre 7 persone sono state uccise nella stessa area.

Yen in caduta libera: il potere d’acquisto giapponese ai minimi storici

In base ai dati forniti dalla Banca centrale del Giappone, il tasso di cambio effettivo reale dello yen – che indica il potere d’acquisto e l’effettiva forza della moneta rispetto ad altre principali valute internazionali come l’euro o il dollaro – si è fermato a 74,31 in luglio. Il dato è fin troppo vicino al record al ribasso dell’ottobre scorso, quando lo yen si attestava a 73,7 punti. Quello di 10 mesi fa era il dato più basso registrato da Tokyo da settembre del 1970, quando la moneta era ancorata ad un tasso di cambio fisso di 360 sul dollaro. Il declino nel potere d’acquisto della moneta giapponese, che rende più costoso per il Paese importare beni essenziali come generi alimentari e risorse energetiche, segue dieci anni di sostanziale stagnazione dei prezzi e giunge in un contesto di politiche monetarie ultra-espansive da parte della Banca centrale del Giappone, inaugurate dopo la crisi finanziaria del 2008 e di fatto mai abbandonate, nonostante la maggioranza delle banche di emissione mondiali abbiano invertito la rotta già lo scorso anno, aumentando drasticamente i tassi di riferimento.

Mosca a corto di munizioni si rivolge a Pyongyang per le forniture d’armi

La Casa Bianca ha dichiarato di avere informazioni fondate che dimostrano che “il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un stanno comunicando da mesi sulla fornitura di armi della Corea del Nord a Mosca e queste comunicazioni porteranno nelle prossime settimane all’invio da parte di Pyongyang di migliaia di munizioni e altri equipaggiamenti militari”. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense John Kirby ha rilasciato questa dichiarazione a poche settimane dall’ultima visita a Pyongyang del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu durante la quale, secondo la Casa Bianca, Shoigu ha chiesto agli ufficiali nordcoreani di aumentare le vendite di munizioni a Mosca per il conflitto ucraino. Secondo quanto detto da Kirby, la Russia è alla ricerca di ulteriori proiettili d’artiglieria e altri materiali bellici per consolidare l’industria della difesa russa, a corto di forniture.

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