C’è un dossier di diciotto pagine che circola tra i membri dello staff di Hillary Clinton. Secondo quanto riportano i media britannici (Guardian e Independent) in questo dossier sarebbero contenuti dati e informazioni che dimostrerebbero l‘irregolarità delle elezioni che hanno portato alla vittoria di Donald Trump.Già dai primi giorni  dall’elezione del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, il clima si è fatto rovente. Proteste nelle più importanti città americane, finanziatori dei democratici pronti a barricarsi contro Trump e Grandi Elettori pronti a votare Hillary anziché il tycoon. Ora viene rilanciata l’ipotesi  di brogli compiuti dagli hacker russi.Il dossier verrà presentato la prossima settimana alle autorità federali ed ai presidenti delle commissioni del Congresso da un gruppo di accademici, esperti di questioni elettorali e di cyber sicurezza, che hanno chiesto ad Hillary Clinton di avanzare la richiesta di un riconteggio.”Dobbiamo avere un controllo delle schede post elezione”, ha dichiarato Barbara Simons, esperta di voto elettronico e consigliere della commissione Usa per l’assistenza elettorale. Secondo quanto riporta il Guardian, anche il fondatore del National Voting Rights Institute, John Bonifaz, e il direttore del centro per la sicurezza informatica dell’Università del Michigan, Alex Halderman, hanno partecipato alla stesura del documento. E decine di loro colleghi hanno finora firmato una lettera aperta ai leader del Congresso in cui si esprimono la loro “profonda preoccupazione”: “Il nostro Paese ha bisogno di un’accurata, pubblica indagine del Congresso sul ruolo che poteri stranieri hanno giocato nei mesi precedenti alle elezioni”. Nella lettera si sottolinea però che non si intende “mettere in discussione” il risultato delle elezioni.I sospetti di possibili hackeraggi del voto si fondano sulle note vicende della scorsa estate, quando i sistemi informatici del partito democratico e della campagna di Clinton hanno subito diversi attacchi che, secondo l’intelligence Usa, sono stati originati da hacker russi.I sospetti dei democratici si concentrano in particolare in uno stato come il Wisconsin, dove la  Clinton era stata data in vantaggio per mesi prima delle elezioni, e Trump avrebbe – secondo quanto anticipa del rapporto il quotidiano britannico – raccolto un grande numero di voti nelle contee dove viene usato il voto elettronico, un numero sproporzionato rispetto a quelli che ha ottenuto nelle contee dove ancora si usa la scheda cartacea.

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