Alberi di Natale, decorazioni, ornamenti di ogni tipo. E ancora luci, angioletti, statuine del presepe, candele e tanto altro ancora. Siamo in Cina, precisamente a Yiwu, città situata 300 chilometri a sud di Shanghai. Qui pulsa il cuore del commercio all’ingrosso cinese, un settore non più trainante ma che negli anni passati ha aiutato il Dragone a diventare una potenza globale. Ci sono alcuni periodi dell’anno in cui aziende e commercianti locali fanno letteralmente affari d’oro. Come il periodo natalizio.

Occidente in ginocchio

L’industria manifatturiera cinese ha mandato in crisi la produzione di ornamenti natalizi occidentale. Molte aziende europee hanno dovuto arrendersi all’evidenza: costa molto meno importare dalla Cina che non produrre nel Vecchio Continente. E allora gli articoli di massa non provengono più dai distretti europei ma da fornitori cinesi. Tra l’altro la qualità degli oggetti non è neppure più scarsa come un tempo. I laboratori industriali oltre la muraglia hanno studiato il mercato e dato le loro risposte.

La “culla” del Natale

Il mercato all’ingrosso di Yiwu pullula di commercianti che rivendono la loro merce all’estero. Oltre 7mila negozi offrono strenne natalizie a prezzi stracciati mentre intorno alla città si contano circa 800 fabbriche pronte a rifocillare questo ricchissimo business. Anche se il Natale non appartiene alle tradizioni cinesi, la possibilità di guadagnare su questa festa occidentale sono infinite.

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Ci sono alcune statistiche che fanno impallidire. Più o meno due terzi dell’oggettistica natalizia prodotta al mondo proviene dalle industrie di Yiwu. Il 30% degli ordini arriva dagli Stati Uniti, il resto da Russia, America latina, Europa e mercato interno. Nel periodo che va dal settembre 2016 all’agosto 2017, le fabbriche antistanti la città hanno guadagnato 3 bilioni di dollari. I dati del 2016, invece, parlano di un fatturato annuo di 206 miliardi di dollari.

Mercato permanente

Per dare l’idea delle dimensioni del mercato di Yiwu basta pensare che l’installazione permanente copre 2 miglia quadrate che ospitano 75mila stand. La superficie complessiva è 26 volte più grande del Macy’s Herald Square, uno dei più importanti centri di New York. I lavoratori sono impegnati sette giorni alla settimana per 13 ore al giorno. Molti di loro provengono dalle campagne cinesi e guadagnano ufficialmente circa 30 dollari al giorno.

Il lato oscuro del Natale

Eppure a Yiwu non smette mai di essere Natale. C’è un lato oscuro che non può essere ignorato. La produzione prosegue tutto l’anno. I lavoratori non si fermano, comprese donne e bambini. Molti di loro vengono sfruttati e percepiscono circa 10 yuan al giorno (un dollaro e mezzo). Gli uomini in certi casi si mettono in tasca 100 dollari al mese e si dedicano a lavori pesanti. Stanno chinati su macchinari rumorosi modellando frammenti di plastica che si trasformeranno in addobbi. Le donne tolgono le imperfezioni ai prodotti. I bambini piegano e sistemano gli oggetti in attesa che vengano spediti in tutto il mondo. Anche nelle vostre case. Buon Natale da Yiwu.

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