In un colloquio telefonico con il Segretario di Stato americano Mike Pompeo, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha lanciato l’ennesimo avvertimento agli Stati Uniti, intimando Washington di “non andare troppo lontano” nella controversia commerciale che Donald Trump sta portando avanti contro la Cina. I due hanno poi affrontato altri temi, fra cui la crisi iraniana e Taiwan.

La chiamata tra il ministro degli Esteri cinesi e Pompeo

Wang Yi è stato chiaro. Come riferisce l’agenzia il canale cinese Cgtn, la Cina è ancora disposta a portare avanti i negoziati per raggiungere un accordo equo e non umiliante sul nodo dazi. La guerra commerciale non fa bene a nessuno e Pechino consiglia alla Casa Bianca maggiore moderazione, sempre se gli Stati Uniti sono interessati a risolvere la contesa. Le ultime dichiarazioni e azioni di Trump hanno danneggiato gli interessi della Cina e le sue imprese; da qui il richiamo, gentile ma diretto, del ministro cinese a Pompeo.

Iran: evitare una pericolosa escalation

Il governo cinese insiste nel ricoprire il ruolo di attore saggio e moderato. Wang ha chiesto agli Stati Uniti “una prova di contenimento” per evitare una pericolosa escalation delle tensioni riguardo l’Iran. Negli ultimi giorni, infatti, è cresciuto il rischio di una possibile guerra tra Washington e Teheran, tanto che il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, è volato in Cina per chiedere il sostegno del Dragone. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Morgan Ortagus, ha sì dichiarato che Pompeo ha parlato con Wang Yi ma si è limitata a sottolineare come i due abbiano affrontato “questioni bilaterali”, senza fornire altri dettagli.

Dossier Taiwan

Wang ha poi invitato gli Stati Uniti ad attenersi al principio “Una Cina, due sistemi” in merito allo status di Taiwan. Pechino chiede a Washington – riporta Xinhua – di aderire ai comunicati congiunti Usa-Cina ma soprattutto di gestire le tematiche riguardanti l’isola con maggiore cura e attenzione, soprattutto nei termini e nei modi. Dopo l’Iran e la guerra commerciale, un nuovo scontro su Taiwan è l’ultima cosa che i cinesi si augurano possa accadere.





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