Jared Kushner è il nome nascosto dietro la svolta di Donald Trump. O almeno uno di questi. Marito della figlia prediletta del tycoon, Ivanka, Jared sembrava avere un ruolo marginale all’inizio dell’ascesa di The Donald. In questi giorni, però, la svolta e la conseguente ascesa nelle gerarchie interne. Balzato alle cronache per lo scontro tutto interno ai consiglieri di Trump tra lo stesso Kushner e Bannon, questo genero rischia di divenire, nel tempo, una figura sempre più centrale per comprendere fino in fondo cosa sta succedendo dalle parti di Washington. Le cose in comune tra il POTUS  e Kushner sono poche. Entrambi ricchi, ma completamente diversi sia per l’immagine sia per il carattere.”Amante della ribalta il primo; elegante e discreto il secondo. E se il primo ha un uso compulsivo di Twitter, l’altro – che pure ha un account dal 2009 – da allora nonostante i 184mila follower e i 41 following, non ha mai fatto neppur un tweet”, si trova scritto in questo articolo. In effetti, tra le qualità di Kushner, c’è certamente quella di passare inosservato, quasi in sordina, salvo raggiungere le vette più alte dell’influenza nei confronti di uno degli uomini più potenti al mondo.Figlio di ebrei ortodossi salvatisi dall’Olocausto, Jared  è l’erede, assieme alla propria famiglia, di un enorme patrimonio immobiliare stimato in 1,8 miliardi di dollari. Proprietario del New York Observer, uno dei pochissimi quotidiani schieratosi con Trump dall’inizio della campagna elettorale. Di questo quotidiano era anche editore, ruolo abbandonato però nel 2006. Jared Kushner è un laureato diHarvard, università nella quale avrebbe avuto accesso, nonostante i brutti voti, grazie ad una donazione privata del padre pari alla cifra di 2,5 milioni di dollari. Questo, almeno, secondo un’inchiesta del premio Pulitzer, Daniel Golden.  A 24 anni, però, la vera e propria svolta personale: il padre, Charles Kushner, presidente dell’azienda e sostenitore del Partito democratico, venne condannato a due anni di prigione per evasione fiscale. A questo punto Jared prende le redini della compagnia in mano. Lo scandalo riguardante il padre, però, coinvolge anche altre fattispecie che torneranno utili nella lettura del personaggio in questione, poiché ” mentre Charles Kushner era indagato dallo stesso procuratore generale Chris Christie che lo avrebbe poi fatto condannare, il fondatore delle Kushner Companies, sentendosi braccato, ricattò sua sorella più giovane – Ester Schulder – perché riteneva che insieme a suo marito stesse collaborando con le autorità giudiziarie per “incastrarlo”. Lo squalo del settore immobiliare americano pagò una prostituta 10mila dollari per adescare il marito della sorella, fece filmare a sua insaputa il rapporto e lo spedì ai coniugi Schulder come minaccia e avvertimento”. Il padre di Jared, insomma, passa per un pescecane del settore, senza troppi scrupoli e finito, inoltre, sotto indagine per un finanziamento illecito ai dem.strip_reporter_dayUn legame che Jared potrebbe aver mantenuto in forma lecita, ipotesi centrale dopo l’emersione del cambio di rotta di Trump, per ora solo in politica estera. Un contatto con i dem, forse, sicuramente con i poteri forti, con Rubert Murdoch, ad esempio, il patron di Fox News, col quale Jared starebbe tentando di ricucire un rapporto dopo le accuse mosse da Trump in campagna elettorale. Nelle parole di Bill de Blasio, simbolo progressista dei sindaci progressisti stanunitensi, potrebbe trovarsi più di un indizio: ” Bill de Blasio, lunedì dopo l’annuncio ufficiale della nomina: “Lo rispetto tantissimo: lo conosco da anni e trovo che sia una persona molto ragionevole”. Questo il commento dopo l’ufficializzazione della nomina di Jared ad alto consigliere di Trump.  Kushner, inizialmente, aveva difeso la scelta di Bannon. La linea vincente della campagna di Trump, del resto, era stata impressa da Jared stesso, la Conway e proprio Bannon.Un terzetto che sembrava inossidabile e indiscutibile. La lite con l’ex editor di Breitbart, oltre alla chiara motivazione strategica, potrebbe nascondere una sostanziale difformità ideologica: come scrive Guido Dell’Omo: “La famiglia di Kushner conosce il premier israeliano Netanyahu da moltissimo tempo. Più testate hanno raccontato che quando Kushner era solo un adolescente lasciò il suo letto all’amico di famiglia Netanyahu, andando a dormire sul divano. Durante il primo incontro ufficiale tra Donald Trump e Netanyahu, è lo stesso leader israeliano ex Mossad che, sorridendo, ricorda di conoscere Jared “da quando è un bambino”. Contatti strutturali con l’establishment, visione atlantica e filoisraeliana della politica estera, alte credenziali all’interno del mondo progressista. Jared Kushner sembra essere tutto quello contro cui Trump si è opposto in campagna elettorale. Eppure è lì, seduto di fianco al presidente nel consiglio di sicurezza, a giocare un ruolo centrale per il destino dell’occidente e del mondo intero. Una storia che andrà approfondita, senza complottismo, ma stando bene attenti ad ogni movimento dietro quest’improvviso cambio d’atteggiamento del tycoon.