Gina Miller è un nome che circola nella politica britannica da più di un anno. Balzata alle cronache durante la campagna elettorale sulla Brexit, rappresenta, oggi, l’omologa inglese del francese Emmanuel Macron. Almeno in prospettiva.Lei, per ora, nicchia su un’ipotesi di candidatura, ma se l’implosione del Labour Party dovesse essere confermata in queste settimane, nulla esclude la creazione di una candidatura nuova, liquida e proveniente dalla società civile in grado di mischiare le carte alle legislative. Un'” En Marche!” in salsa bretone, che possa provare a replicare il successo ottenuto in Francia.Per ora, “Best of Britain“, l’iniziativa lanciata da Gina Miller a favore della causa europeista durante le legislative anticipate al prossimo 8 giugno, è solo un think thank spot. “Best of Britain – ha spiegato – “è nato un’ora esatta dopo l’annuncio delle elezioni dell’8 giugno da parte del Primo ministro, convinta che ci sarebbe stata una vittoria schiacciante del partito conservatore. Noi semplicemente non possiamo permettere che questo accada, perché sarebbe una vera e propria dittatura elettorale”. In effetti, a poco più di un mese dall’appuntamento elettorale, le proiezioni non lasciano molto scampo alla causa europeista.Secondo alcune proiezioni di Scenaripolitici.com il partito di Theresa May dovrebbe conquistare una maggioranza netta in parlamento. Nello specifico, i tories arriverebbero a conquistare 400 seggi, rispetto ai 330 della scorsa elezione. . Sempre secondo questa proiezione, invece, i laburisti otterrebbero solo 167 seggi, rispetto ai 229 delle ultime elezioni legislative. Insomma, Theresa May, la leader di ferro che l’Europa non si aspettava, si avvierebbe verso un trionfo. Gli avversari naturali del conservatorismo inglese, dunque, sembrano in dissoluzione. Gina Miller, invece, è in ascesa e si sta appellando con forza a quelle categoria sociali su cui fanno affidamento i leader globalisti contemporanei: i giovani, gli uomini d’affari e cittadini delle città finanziarizzate. Coloro che, insomma, hanno in buona parte permesso ad Emmanuel Macron di vincere nel ballottaggio contro Marine Le Pen. L’obiettivo della Miller- spiega l’ex donna d’affari stessa- punta a far eleggere più deputati possibili di suo riferimento, che abbiano a cuore le sorti dell’Ue e si schierino apertamente contro la Brexit. La Miller è nata il 19 aprile 1965, il suo nome è all’anagrafe è Gina Nadira Singh, nella Guyana Britannica, dunque in Sud America. I suoi genitori sono Savitri e Doodnauth Singh. Mandata all’età di 10 nel Regno Unito per essere educata alla Moira House Girls School, l’ “Obama inglese”, così com’è stata più volte definita, è stata proprietaria di un laboratorio fotografico, poi è diventata manager specializzata in marketing e eventi alla BMW . Successivamente, Gina Miller, ha avviato un agenzia di marketing tutta sua, incentrata sui servizi finanziari. Nel 1996 lanciò un programma di conferenze riguardante gli investimenti presso il Senato. Nel 2009 ha fondato con il marito Alan Miller il fondo d’investimento SCM. Gina Miller, poi, ha creato, sempre nel 2009, la fondazione Miller Philanthropy, poi rinominata True and Fair Foundation, e ha fondato il sito MoneyShe.com nel 2014, un marchio di investimento per sole donne. Donna d’affari, filantropa ed ora anche politica inglese. Un profilo che ricorda incredibilmente quello di Macron. Chissà che la sua operazione per le legislative non abbia il successo sperato. Quello di Gina Miller, in ogni caso, è un nome di cui sentiremo ancora parlare.
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