In Portogallo, Paese in cui l’ideologia progressista si è radicata nelle profondità della società e della politica, un partito sui generis sta tentando di farsi spazio nella scena nazionale, promuovendo un’agenda conservatrice e patriottica, con l’obiettivo di sfidare, e possibilmente indebolire, l’egemonia culturale delle forze liberali: Chega.

L’esordio

Chega, che in lingua portoghese significa “basta”, ha ottenuto la registrazione nell’elenco dei partiti politici ufficialmente riconosciuti dal Tribunale Costituzionale il 9 aprile 2019. Tre giorni dopo, il partito avrebbe annunciato l’intenzione di gareggiare alle parlamentari europee di quell’anno alla testa di una lista denominata “Basta!” – un’esperienza fallimentare, conclusasi senza l’ottenimento di alcun seggio.

Alle successive legislative, anch’esse svoltesi nel 2019, Chega riesce a conseguire l’obiettivo di entrare nell’Assemblea della Repubblica, il Parlamento del Portogallo, terminando la competizione in settima posizione: 67.826 preferenze, corrispondenti all’1.29% dei voti totali. Un risultato scarno, magrissimo, che, comunque, ha consentito di eleggere un proprio uomo – uno solo – in Parlamento: il fondatore di Chega, André Ventura.

Il salto di qualità avviene l’anno successivo, in occasione delle legislative nella regione autonoma delle Azzorre. La vera sorpresa delle elezioni, infatti, è Chega, che, con il 5,1% delle preferenze, si posiziona al quarto posto e conquista due seggi.

L’ideologia e il programma

Chega è la mosca bianca del panorama politico portoghese, unica forza politica apertamente conservatrice e mirante alla difesa della famiglia naturale e al recupero dei valori sociali e culturali di ispirazione cattolica. Economicamente liberista, Chega può essere anche fatto rientrare nella categoria dei partiti antisistema per via dell’enfasi posta sul decadimento della classe politica portoghese, la quale viene rappresentata come un dominio oligarchico di anziani, burocrati e corrotti.

Alcuni obiettivi del partito, fra i quali la lotta alla criminalità rom che impera a Lisbona, sono stati fraintesi e utilizzati per danneggiare l’immagine di Chega – che, a torto, viene dipinto come una forza di estrema destra e xenofoba – e sono valsi a Ventura alcune aggressioni fisiche da parte di membri della comunità rom.

La lotta alla criminalità rom, in realtà, rientra nel quadro della dottrina della tolleranza zero proposta da Chega per arginare l’epidemia di criminalità che da anni avvolge il Portogallo, Lisbona in particolare, e che si riflette nel tasso di popolazione carceraria più elevato dell’Europa occidentale – escludendo il Regno Unito. Nell’agenda del partito, oltre alla questione rom, si inserisce l’introduzione della castrazione chimica per i colpevoli di reati sessuali.

Un destino già scritto?

Lo sbocco di Chega, salvo eccezioni che verranno analizzate a breve, non può che essere uno: il fallimento. Il partito, infatti, propone un programma conservatore e plasmato dagli insegnamenti morali della Chiesa cattolica in un Paese ampiamente scristianizzato come il Portogallo, dove la religione viene vissuta più per cultura che per fede – il fenomeno dell’appartenenza senza credenza – e ha cessato di incidere in maniera rilevante nella politica e nella cultura da oltre un decennio.

Sebbene la maggioranza della popolazione continui a dichiararsi cattolica (81%, censimento del 2011), sono i numeri a descrivere una realtà post-cristiana: consenso popolare verso il matrimonio omosessuale al 74% (Eurobarometer, 2019) e verso l’eutanasia al 50,5% (Istituto Universitario Egaz Moniz, 2020), legalizzazione dell’aborto avvenuta a mezzo referendum nel 2007 con il 59,3% delle preferenze.

Chega, in breve e in pratica, propone una radicale inversione di tendenza che, allo stato attuale delle cose, è impossibile. Ciò che manca, per avere dei numeri più elevati, è il consenso dell’opinione pubblica, la quale, sin dal dopo-Estado Novo ha sposato in toto ogni riforma implementata nel nome del liberalismo – una maniera per troncare con un passato scomodo e gettato nella damnatio memoriae.

Una soluzione, alla luce della condizione post-cristiana del Portogallo, potrebbe provenire dalle caratteristiche antisistema del partito, in particolare dall’enfasi su malapolitica, gerontocrazia e corruzione, che hanno la potenzialità di incrementarne le prospettive di crescita e successo. Se il cattolicesimo fosse realmente la forza motrice descritta dai censimenti, Chega non alternerebbe prestazioni fra lo 0 e il 5%; questa è la realtà con la quale Ventura dovrà assolutamente confrontarsi.

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