C’è grande delusione in Europa per il voto espresso dal popolo inglese. Il 52% dei britannici ha votato per il Brexit, ovvero l’uscita dell’Inghilterra dall’Ue. Un voto inaspettato, dato che i sondaggi, che hanno visto per lungo tempo il “leave” davanti rispetto al “remain”, avevano subito una pesante inversione di tendenza dopo l’omicidio della parlamentare laburista Jo Cox.Per approfondire: Brexit, che cos’è e cosa cambiaTra i politici europeisti è il panico. Angela Merkel. questa mattina, ha convocato i leader dei partiti presenti in parlamento per analizzare le conseguenze del  Brexit. Il ministro degli esteri italiani Paolo Gentiloni ha parlato di “momento difficile per l’Unione Europea”, Mario Monti, per citarne un altro, ha detto che l’esito del referendum sul Brexit “è molto negativo per l’Europa. L’Europa un po’ si disintegra, perde uno dei suoi Stati membri”.

Che fare ora? L’Unione Europea alza ancora la voce – non capendo che è stato proprio il suo dispotismo a far vincere il “leave” – e chiede all’Inghilterra di farsi da parte il prima possibile.L’unico pensiero dell’establishment: le sanzioni a MoscaIl ministro degli Esteri inglese, Philip Hammond, ha commentato così il risultato del voto: “La Gran Bretagna perderà la gran parte del suo peso in politica estera come risultato del voto per il Brexit”. Questo, per il ministro, potrà ripercuotersi, prima di ogni altra cosa, sulle sanzioni Ue contro la Russia: “Nessuno può pensare che la nostra voce all’interno dell’Ue abbia un peso oggi”, ha dichiarato in una intervista alla Bbc in cui ha prefigurato un Vladimir Putin felice per l’esito del voto. “Questa mattina sentirà un poco meno pressioni e sarà un poco più certo della prospettiva di veder annacquate le sanzioni”.La risposta dei russi è arrivata subito: l’esito del referendum sulla Brexit è “una questione interna” britannica e delle sue relazioni con l’Ue, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “La Russia è interessata nella stabilità e nella prevedibilità dell’Unione europea”, ha aggiunto Peskov.Per approfondire: Brexit, se anche Putin “tifa” sìIl Cremlino non ha però nascosto il suo auspicio per un miglioramento delle relazioni con la Gran Bretagna: “Prevalga, nel quadro della nuova realtà, l’idea di costruire relazioni positive con il nostro Paese”. “La Russia è interessata a una Ue forte, prospera, stabile e prevedibile”, ha aggiunto Peskov, anticipando un intervento nelle prossime ore del presidente Putin. Quanto alle sanzioni dell’Ue contro Mosca, Peskov ha sottolineato che si tratta “di un processo che viene discusso indipendentemente dalla Gran Bretagna”, anche se, ha aggiunto, non bisogna nascondere che su questo tema, “indipendentemente dalla presenza o meno della Gran Bretagna nell’Ue, ci sono posizioni molto diverse all’interno dell’Unione europea”.Nato: “Non cambierà nulla”. Verità o minaccia?”Il popolo britannico ha deciso di lasciare l’Europa. Mentre definisce il prossimo capitolo dei suoi rapporti con l’Ue, so che la posizione del Regno Unito nella Nato non cambierà”. Sono queste le parole usate dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per commentare il Brexit.”Il Regno Unito rimane un alleato della Nato forte ed impegnato, che continuerà a svolgere il suo ruolo guida nella nostra Alleanza”, aggiunge.Non si capisce se il segretario generale della Nato sia convinto di ciò che dice o se le sue parole testimonino la paura che l’Inghilterra, una volta scaricata l’Ue, possa scaricare pure l’Alleanza.Un’opportunità per l’IranL’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea potrà avere effetti anche sui rapporti con l’Iran, come ha affermato il consigliere per gli Affari politici dell’ufficio della presidenza dell’Iran, Hamid Abutalebi.
Secondo quanto ha riferito l’agenzia ufficiale Irna, Abutalebì ha scritto sulla sua pagina Fb che l’Iran “deve muoversi immediatamente per sfruttare l’esito del voto. I cambiamenti economici nell’Europa meridionale, il terrorismo e la crisi dei migranti”, sono i tre fenomeni che hanno spinto il Vecchio Continente sull’orlo della sfascio. Abutalebì ha altresì previsto che il Brexit sia l’inizio di un “domino di disgregazione” dell’Unione Europea. “Le stelle dell’Unione Europea stanno cadendo”, scrive il consigliere del presidente iraniano, aggiungendo che “gli europei hanno perso da tempo fiducia nell’Unione”.





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