Il Front National continua a perdere pezzi. Dopo il passo indietro della nipote Marion, a dire adieu a Marine Le Pen è un’altra figura di spicco. L’ormai ex vicepresidente Florian Philippot ha annunciato questa mattina ai microfoni di France 2 la sua decisione di lasciare il partito.

Lo strappo definitivo si è consumato ieri sera, quando la leader della formazione nazionalista ed euroscettica ha scelto di ritirare a Philippot la delega alla strategia e alla comunicazione. La decisione è arrivata dopo che l’ex braccio destro di Marine Le Pen, intervenendo alla trasmissione televisiva Punchline, su CNews, aveva sostenuto che il Front National fosse “in procinto di fare un passo indietro terrificante”.

In realtà la crisi tra i due andava avanti già da un bel po’. All’indomani della sconfitta elettorale di maggio, infatti,  una parte del movimento aveva messo in discussione una delle proposte politiche più rappresentative del Front National durante la campagna elettorale, quella dell’uscita della Francia dall’euro. In molti avevano chiesto il ritiro di questo punto dal programma frontista, imputando proprio a Philippot, principale sostenitore della linea anti-europeista e fautore dell’abbandono tout-court della moneta unica, la responsabilità della disfatta contro Emmanuel Macron alle presidenziali. Ma l’ex numero due del partito era stato irremovibile, minacciando di rassegnare le dimissioni se il partito avesse avuto intenzione di fare un passo indietro sulla “Frexit”. Più cauta, invece, era stata, all’epoca, Marine Le Pen, la quale si era limitata a riconoscere che i francesi potessero “essere stati spaventati dalla prospettiva di un’uscita brutale dall’euro”, demandando però qualunque decisione sulla questione all’esito di una “consultazione tra i militanti del Front National”.

Così sulla scia delle divisioni, in piena campagna elettorale per le legislative, Philippot aveva lanciato un chiaro segnale alla leadership del gruppo politico fondando un nuovo movimento, Les Patriotes. L’inziativa, ovviamente, non è stata vista di buon occhio all’interno del Front National. Tant’è che, negli ultimi tempi, la base del partito ha iniziato a prendere di mira il trentacinquenne gay, artefice del processo di dédiabolisation del movimento fondato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen, criticandolo addirittura per una foto in cui veniva immortalato a mangiare il cous-cous – tipica prelibatezza maghrebina – in un ristorante di Strasburgo. Poi è arrivato l’aut-aut di Marine. La leader del Front National ha chiesto a Philippot “di mettere fine al conflitto di interessi derivante dalla sua doppia responsabilità di vicepresidente del partito incaricato della strategia e della comunicazione e di presidente dell’associazione Les Patriotes”. Ma dall’ex braccio destro non è arrivata nessuna risposta. Così dopo le accuse di ieri in tv, la deputata eletta nel seggio parlamentare di Nord-Pas-de-Calais ha deciso di ritirare le deleghe al suo ex stratega.

“Ci sono stati mille tentativi di riportarlo alla ragione, tutti respinti”, ha detto a Le Figaro Marine Le Pen. La leader del Front National, pur definendosi “triste” per l’epilogo della vicenda, ha giudicato “esagerata” la scelta di Philippot, rimproverando al suo ex uomo di fiducia di aver reagito con eccessiva “rigidità” e “nervosismo” al momento di crisi che sta attraversando il partito. Più duro, invece, il compagno della Le Pen e deputato all’Assemblea Nazionale, Louis Aliot, che su Twitter ha definito Philippot “un estremista settario, arrogante e vanitoso, che ha tentato di imbavagliare la nostra libertà di dibattere”. Marine Le Pen, infine, ha replicato alle accuse sulla presunta rediabolisation del partito. “Il Front National non ha ancora fatto nessuna scelta, stiamo lanciando un confronto”, ha detto la Le Pen, ricordando che “l’unica decisione presa finora è rappresentata da un comunicato, votato anche da Philippot, in cui si riafferma che la sovranità nazionale è il pilastro della nostra lotta”. 

Assieme al numero due del partito, lascia anche Sophie Montel, eurodeputata iscritta al Front National da oltre trent’anni. Ma la Le Pen sembra decisa ad andare avanti verso un cambio di strategia e minimizza la portata della spaccatura interna. “La vita di un movimento politico non è un lungo e tranquillo fluire”, ha detto la leader frontista citata da Le Figaro. Come a dire, insomma, che i momenti critici arrivano per tutti. “Ma il Front si rimetterà in piedi senza difficoltà”, ha assicurato la presidente del partito, che sembra non avere fretta di nominare il successore di Philippot. In attesa che il nuovo nome venga rivelato, le funzioni svolte dall’ex stratega del Front National verranno espletate da un gruppo di dirigenti interni.

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