Allentare le tensioni in Ucraina, risolvere gli altri nodi spinosi che rischiano di alterare pace, dalle sanzioni al riarmo, e, più in generale, “lanciare un dialogo strategico per la stabilità”. L’invito di Joe Biden è chiaro ed esplicito. Il presidente americano vuole un incontro con il suo omologo russo, Vladimir Putin, vista l’esigenza di mitigare le divergenze geopolitiche (e non solo) che oppongono Stati Uniti a Russia. Il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitri Peskov, si è detto favorevole al faccia a faccia. Dunque, appurato che il meeting Biden-Putin potrebbe presto diventare realtà, resta da capire quando, dove e come andrà in scena l’importante incontro bilaterale. Ecco quello che sappiamo finora.

1 – Lo scenario dell’incontro

Prima di soffermarci sull’immagine del quadro è doveroso analizzare la cornice che la circonda. Fuor di metafora, al fine di capire meglio lo svolgimento del possibile meeting tra Biden e Putin è utile passare in rassegna lo scenario globale che, da qui al fatidico giorno x, potrebbe accogliere i due leader. Innanzitutto è chiaro che, in seguito all’elezione di Joe Biden, sono cambiate le prerogative in politica estera degli Stati Uniti. Non più un Paese concentrato sugli affari interni ma, al contrario, un attore interessato a ristabilire una certa influenza all’estero.

Dove? In Europa, dove Washington ha “richiamato sull’attenti” gli alleati trascurati da Trump – basti pensare all’Italia – ma anche in Asia, teatro di manovre nel Mar Cinese Meridionale e nella regione dell’Indo-Pacifico. La Russia, più della Cina, sembra essere finita in cima alla lista dei cattivi stilata dalla Casa Bianca. Per quale motivo? Probabilmente a causa delle ripetute ed eccessive ingerenze di Mosca negli affari interni Usa denunciati da Casa Bianca e apparati dello Stato. Se così fosse – possiamo, al momento, soltanto ragionare per ipotesi – l’eventuale influenza del Cremlino sulle elezioni presidenziali potrebbe essere soltanto la punta dell’iceberg.

Fatto sta che il terreno di scontro più caldo è situato in Ucraina, vecchio focolaio mai spentosi del tutto. Putin ha inviato decine di migliaia di soldati al confine ucraino, Kiev ha fatto altrettanto, mentre Washington e Nato, oltre a prepararsi al peggio, hanno lanciato chiari avvertimenti alla Russia. Difficile prevedere cosa accadrà da qui alle prossime settimane. Certo è che la situazione è tesissima, e un incontro chiarificatore Biden-Putin potrebbe evitare il peggio. Resta da capire se la pace terrà fino al meeting.

2 – I temi più caldi: Ucraina e sanzioni

Senza ombra di dubbio, i temi principali dell’agenda saranno il disarmo nucleare delle due potenze e la sicurezza internazionale. Da questo punto di vista, il fronte ucraino è caldissimo, e verrà probabilmente trattato per primo. Molto probabilmente Biden e Putin parleranno anche del Nord Stream 2, progetto russo-tedesco ostacolato da Washington, e delle sanzioni economiche che stanno continuamente colpendo Mosca. In merito al riarmo, il sogno dell’ex presidente Trump era quello di scrivere un nuovo trattato sulle armi nucleari capace di includere anche la Cina. Nei giorni scorsi il Cremlino ha confermato la telefonata tra i due presidenti e che sul tavolo ci sarebbero anche altri temi laterali come  il programma nucleare iraniano, l’Afghanistan e il clima.

3 – Le possibilità di successo: accordo o rottura?

Una volta disposti i temi sul tavolo, inizieranno le trattative. La sensazione è che Biden cercherà di “imbrigliare” Mosca facendo leva sull’Unione europea, Nato e comunità internazionale. È probabile che Putin possa anche pensare di cedere su alcuni punti, probabilmente in cambio di un allentamento sostanziale delle sanzioni (ipotesi poco plausibile). Siamo tuttavia di fronte a un rebus, perché è difficile immaginarsi un’intesa o una rottura capace di accontentare le parti al 100%. Non è da escludere che Stati Uniti e Russia possano accordarsi su certi temi e restare distanti su altri.

4 – Dove si terrà: quattro Paesi in lizza

L’incontro si svolgerà in Europa. Ci sono quattro Paesi in lista per ospitare il testa a testa Biden-Putin. Tra questi troviamo la Svizzera, che nel 1985 ha accolto il bilaterale tra l’ex presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, e Mikhail Gorbachev, allora segretario generale di nuova nomina del Comitato centrale del Partito comunista dell’Unione Sovietica. Anche la Finlandia si è fatta avanti, forte del fatto che nel 2018 Helsinki ospitò l’incontro fra Putin e l’allora presidente Usa, Donald Trump. Hanno presentato la loro candidatura anche Repubblica Ceca e Austria. Per quanto riguarda Vienna, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz è stato chiarissimo: “Siamo già in contatto con le parti russa e statunitense, se davvero dovesse esserci un incontro del genere. Tradizionalmente abbiamo sempre avuto buoni contatti con i partner orientali. Siamo neutrali, e quindi forse anche un interlocutore gradito per la Russia”.

5 – Quando avverrà

Al momento non conosciamo date certe. L’auspicio americano è che l’incontro avvenga durante l’estate (“nei prossimi mesi”, spiegano fonti americane). In ogni caso, data la situazione altamente delicata al confine tra Russia e Ucraina, non è da escludere che il meeting possa svolgersi in anticipo. Né la Casa Bianca né il Cremlino hanno tuttavia rilasciato ulteriori informazioni a riguardo.

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