La Germania ha “un interesse pressante nella stabilizzazione politica ed economica dell’Europa dell’Est”. Per questo il vice cancelliere e ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel, ha incontrato a Mosca, Vladimir Putin. Per cercare, assieme al presidente russo, di avviare un processo di alleggerimento delle sanzioni, parallelo all’implementazione degli impegni assunti a Misk, riguardo la crisi ucraina.Per approfondire: Nuovi rapporti tra Germania e IsraeleProprio il conflitto in Ucraina e l’annessione russa della Crimea rappresentano attualmente uno dei maggiori ostacoli alla normalizzazione delle relazioni russo-tedesche. Ma il fronte anti-russo in Germania, non è affatto compatto. E Berlino ora cerca un riavvicinamento politico e soprattutto economico, dopo le perdite causate all’economia tedesca dal crollo dell’interscambio con la Russia. La “linea dura” della Merkel a Bruxelles, infatti, è compensata, ad esempio, dai segnali di apertura del ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier, che aveva esortato la Germania a “compiere degli sforzi per superare le attuali difficoltà” e arrivare al “miglioramento delle relazioni russo-tedesche”. Che rimane, parola di Steinmeier, uno degli “obiettivi di politica estera” della Germania.In questo contesto si inserisce l’iniziativa del vice cancelliere dell’Spd. Lo stesso che a fine agosto, salvo rettifica dopo poche ore del portavoce della Merkel, aveva suonato il requiem per il trattato transatlantico, Ttip, che la Commissione europea sta negoziando con gli Stati Uniti. “Sto facendo quello che posso affinché le sanzioni, imposte dopo l’annessione della Crimea, possano essere tolte passo dopo passo, e nella stessa misura in cui ci sarà un progresso tangibile nell’implementazione dell’accordo di Misk”, ha dichiarato Gabriel. Gabriel e Putin hanno parlato della crisi siriana, dell’attacco al convoglio di aiuti umanitari delle Nazioni Unite e della ripresa del processo di pace in Ucraina. Questioni che, aveva affermato il capo della diplomazia tedesca, Steinmeier, qualche settimana fa, non possono essere “risolte senza la Russia”. Ma soprattutto, sul tavolo, c’è stato il tentativo di un riavvicinamento politico ed economico tra Mosca e Berlino. Pesa, infatti, sul piano commerciale, il dimezzamento dell’export tedesco in Russia, dai 38 miliardi di euro nel 2012 ai 21 attuali. Proprio a causa delle sanzioni, inoltre, Pechino sta aggredendo fette di mercato russo che prima erano appannaggio della Germania. Che ora cerca di difendere i propri interessi.Per approfondire: Elezioni, tutti gli errori della MerkelPer questo, ad accompagnare Gabriel a Mosca, c’è anche una delegazione di imprenditori, che premono per un graduale alleggerimento delle sanzioni. Obiettivo, questo, condiviso sia da Putin, sia da Gabriel, che si sono mostrati entrambi “fiduciosi” su un futuro appianamento delle relazioni bilaterali. “Le sanzioni sono controproducenti nel lungo periodo”, ha dichiarato anche Matthias Schepp, direttore della Camera di commercio russo tedesca (AHK) a Mosca. Di 800 membri della Camera, oltre l’80%, secondo un sondaggio, sarebbe a favore della fine o di un alleggerimento delle sanzioni. Nel frattempo Berlino sta chiudendo importanti accordi economici. Dopo quello di mercoledì con Putin, al centro dell’incontro di oggi tra il ministro per lo Sviluppo economico russo Aleksej Uljukajev e il ministro dell’Economia tedesco, ci sono stati il North Stream 2, il gasdotto Opal e il progetto per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Mosca e Kazan.Sulle relazioni con la Russia, quindi, la Germania resta divisa. E i toni concilianti che il vice cancelliere usa verso Mosca, soprattutto sul tema delle sanzioni, hanno già suscitato critiche nella Grosse Koalition, da parte di membri della Cdu e della Csu, ma anche da parte di membri dello stesso partito di Gabriel, l’Spd. Di tutt’altro parere gli imprenditori tedeschi che, invece, hanno apprezzato gli sforzi del ministro dell’Economia.
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