Marion Maréchal-Le Pen lascia la vita politica. Un annuncio che rappresenta un vero e proprio terremoto politico all’interno del Front National e che cambia in maniera profonda la vita stessa del movimento e della politica francese. Un movimento che da sempre è incastonato su una dinastia, quella dei Le Pen, e che adesso si trova con tutte e tre le generazioni fori dal partito.Con Jean-Marie messo a lato per motivi anagrafici e politici, con Marine dimessasi dalla leadership del partito e con Marion che sembra intenzionata a lasciare  la politica attiva (forse definitivamente), il Front National si prepara ad affrontare un periodo molto convulso della propria esistenza. Marion rappresentava e rappresenta ancora, per certi versi, la speranza di tutta la giovane generazione della destra francese, una speranza fatta di cambiamento nel solco di una tradizione ideale che congiunge molto di più lei e il vecchio Jean Marie, rispetto a lei e alla zia Marine.Sono ancora indiscrezioni quelle legate ai motivi che hanno portato alla decisione di abbandonare la politica. Gli intervistati vicini all’entourage di Marion citano “motivi personali”. E tra questi motivi personali c’è un po’ di tutto, dalla figlia, che ha messo da parte per dedicarsi anima e corpo alla Francia, a una scelta lavorativa o a semplice stanchezza della politica. In molti puntano il dito sul rapporto controverso con la zia, Marine, un rapporto difficile che già stava per condurre Marion a lasciare il partito lo scorso dicembre e che soltanto la prossimità con le elezioni del 2017 aveva fatto desistere.Di fondo c’è la delusione di Marion Maréchal-Le Pen per la vita da parlamentare. Lei, la giovanissima deputata nata a Saint-Germain-en-Laye il 10 dicembre 1989, è diventata parlamentare a ventidue anni, dopo essersi candidata per la terza circoscrizione di Vaucluse. Da quel momento, tutti avevano puntato su di lei come erede naturale della grande dinastia Le Pen. In questi anni, chiunque pensava che in lei si potesse riassumere e concludere tutto quel processo di “dedemonizzazione” che aveva iniziato la zia e che poteva creare una nuova generazione di eletti e di elettori.Nonostante il successo, nonostante l’essere arrivata ad un passo dallo storico traguardo della presidenza della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, non ha mai nascosto di volere, almeno momentaneamente, lasciar stare la politica dedicandosi soltanto alla propria vita professionale e familiare. In un’intervista a Paris Primère, il 30 marzo, aveva detto esplicitamente che non aveva intenzione di fare soltanto politica nella sua vita e che avrebbe aspettato il momento opportuno per dire quello che pensava per evitare di danneggiare il partito. Un partito che Marion, è evidente, continua ad amare tantissimo. E in molti pensano che sia proprio la deriva del partito e le sue novità interne ad aver causato il suo allontanamento dalla politica. C’è chi ritiene che la linea politica della zia Marine fosse troppo distante da quanto invece voluto da Marion. C’è chi dice che la scelta di abbandonare la politica sia frutto dell’ostracismo dei suoi ideali da parte della classe dirigente del partito e soprattutto del numero due Florian Philippot. Quel Philippot che molti additano come colui che vuole rivoluzionare il partito di fatto rinnegando le sue radici storiche, fino a volergli cambiare nome.Ora bisognerà capire cosa cambierà all’interno del Front National. Sicuramente tantissimo, perché senza Marion cade l’ultima vera grande rappresentante della dinastia Le Pen all’interno del partito. Ma potrebbe anche darsi che tutto questo sia proprio frutto di un cambiamento e non una causa. La volontà di rivoluzionare il partito, di volergli cambiare nome, di dissociarsi dalla sua storia, potrebbero essere state cause di questo allontanamento di Marion. Un allontanamento che però potrebbe non essere un addio alla politica, visto che lei stessa ha sostenuto che il “servire il Paese” poteva essere fatto anche senza vestire i panni della parlamentare. Non sarebbe un “adieu” alla lotta, quindi, ma un “au revoir”. Un arrivederci che, in molti, considerano come la sconfitta del rinnovamento nel solco della tradizione, che avrebbe rappresentato Marion Maréchal-Le Pen, a discapito di una rivoluzione interna che ancora non ha chiarito le molte perplessità del presente e del futuro del Front National.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.