Il Trattato di Aquisgrana non rimane solo sulla carta e per Parigi e Berlino ora si passa ai fatti. Oggi un episodio particolarmente significativo: per la prima volta a Parigi si è riunito il parlamento “congiunto” franco-tedesco. Si tratta di un organo che riunisce 50 deputati francesi e 50 deputati tedeschi.
A firmare dell’atto fondativo di questa nuova e particolare assemblea transnazionale sono stati il presidente del Bundestag Wolfgang Schaeuble e il capo dell’Assemblea nazionale Richard Ferrand. Una cerimonia importante che non può chiaramente essere sottovalutata per il suo alto valore simbolico. L’asse franco-tedesco continua a migliorare e intensificare la sua forza. La politica di Francia e Germania si unisce anche plasticamente nella nascita di questo nuovo parlamento. E l’idea di Parigi e Berlino che uniscono le loro diplomazie e le loro agende politiche per decidere le sorti dell’Europa diventa a questo punto una realtà che è difficile da ritenere soltanto formale.
La firma del Trattato di Aquisgrana, compiuta in quella che fu la città di Carlo Magno, è stato un passaggio molto importante nella strategia dei due Paesi europei. Perché i punti del trattato rappresentano la sinergia totale fra due Paesi che hanno sempre avuto l’interesse a costruire un’alleanza che decidesse le sorti dell’Unione europea. E sotto questo profilo, anche l’idea che cento deputati franco-tedeschi si riuniscano per promuovere questa politica è un segnale della virata realizzata da Emmanuel Macron e Angela Merkel e che va al di là anche delle loro singole leadership.
I compiti della nuova assemblea sono ovviamente ancora limitati. Lo stesso organo non ha un proprio budget quindi, almeno fino a questo momento, rappresenta una creazione più che altro di immagine. Però è opportuno non derubricare tutto a mera forma: perché altrimenti si commette l’errore di pensare che, in fondo, quest’asse franco-tedesco non sia altro che una formale spartizione di poltrone. C’è dell’altro e lo si capisce anche dalla missione di questa nuova assemblea, che è quella di elaborare proposte comuni tra Francia e Germania e comporre le linee guida dell’Unione europea. Insomma, non si tratta di una semplice cerimonia o di un organo senza valore. Perché è proprio in questo parlamento comune che si concentra l’obiettivo dell’asse franco-tedesco.
“Agli scettici dico: la nuova assise non danneggerà né abolirà la sovranità dei due Paesi”, ha detto Wolfgang Schaeuble durante la firma dell’atto costitutivo. Il presidente del Bundestag si è augurato “dibattiti vivaci anche su temi scomodi”, in particolare sul tema della sicurezza e ha detto: “Avremo anche da litigare, perché c’è bisogno anche del litigio”. Ferrand ha parlato di una “nuova dimensione” dei rapporti tra Berlino e Parigi, definendoli (non a caso) qualcosa di “inedito” per l’Europa. E il fatto che la Merkel arrivi a Parigi per parlare con Xi Jinping subito dopo la riunione di questo parlamento è un ulteriore segnale che qualcosa, fra Germania e Francia, esiste davvero.