Sogni di diventare fotografo?
ENTRA NELL'ACADEMY

I delegati della Cdu alla fine hanno scelto la continuità. È Annegret Kramp-Karrenbauer ad avere la meglio sul conservatore Friedrich Merz e a conquistare la guida del partito che fu di Angela Merkel, con 517 voti, pari al 51,75%, contro i 482 voti dello sfidante. Una vittoria ottenuta sul filo del rasoio e conquistata, per la prima volta nella storia della Cdu, al ballottaggio.

“Siamo l’ultimo grande partito popolare in Europa. Non abbiamo nessuna intenzione di estinguerci, intendiamo restare un grande partito popolare”, ha detto nel suo discorso ad Amburgo, rivendicando le radici cristiane del gruppo politico. “Nel nostro concetto di leadership c’è la forza, non le urla”, ha proseguito. Il messaggio è indirizzato all’estrema destra di Alternative für Deutschland, alla quale il partito, negli ultimi anni, ha ceduto sempre più consensi. “Dobbiamo avere più coraggio e più consapevolezza – ha poi aggiunto – dobbiamo avere il coraggio di un nuovo inizio”.

La chiamano “Mini-Merkel”, ma lei, 56 anni, cattolica e madre di tre figli rivendica la sua autonomia politica, anche a costo di prendere le distanze dalla cancelliera, specialmente quando si tratta di affrontare i temi più spinosi, come aborto, unioni civili e, soprattutto, immigrazione. Intervistata dal Muenchner Merkur aveva detto che la “politica migratoria ha bisogno di centri di transito, del controllo delle persone anche senza fondato sospetto, di intese bilaterali con i paesi d’origine per velocizzare i rimpatri”. Una marcia indietro, insomma sulla politica delle “braccia aperte” costata isolamento e critiche alla cancelliera e al partito. Per la Kramp-Karrenbauer c’è bisogno, al contrario, “di una politica intelligente ai confini”. Mentre sui temi etici rivendica una posizione più conservatrice rispetto a quella della ex presidente della Cdu.

La sua scalata ai vertici del partito inizia a trent’anni, quando viene nominata ministro, prima degli Interni e poi della Famiglia e degli Affari sociali, nel Saarland. Poi è arrivata al vertice della segreteria generale. Il piano, portato a compimento oggi, era quello di prendere il posto della Merkel con la benedizione della stessa cancelliera. “Accetto la vittoria e ringrazio per la fiducia”, ha detto ad Amburgo fra gli applausi, invitando anche i due sconfitti, Merz e il ministro della Sanità, Jens Spahn, “a concorrere al rinnovamento della Cdu”. E tra gli obiettivi più urgenti c’è proprio quello di rilanciare il partito per arginare la crescita dell’estrema destra. Siamo “l’unico grande partito popolare in Europa” e “voglio che resti così”, ha detto AKK, come la chiamano tutti in Germania.

Le congratulazioni alla nuova presidente del partito sono arrivate dal ministro dell’Interno e leader della Csu, Horst Seehofer. “Buona fortuna e buon lavoro nel nuovo incarico. E buona collaborazione con la Csu”, ha scritto su Twitter il ministro, che in passato non ha lesinato attacchi e critiche alla cancelliera. 

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.