Cuba torna al centro dei sospetti come teatro di presunti “attacchi sonici“. Il governo canadese ha ordinato il rientro a Ottawa dei diplomatici di stanza all’Avana, dimezzando il proprio personale presso l’ambasciata nella capitale cubana.
L’annuncio del governo canadese è stato diramato ieri mattina in seguito ai disturbi analoghi a quelli già riscontrati, dopo la denuncia di un altro funzionario in servizio all’Avana. Il diplomatico canadese, come molti altri prima di lui, ha accusato sintomi relativi a quelli che sono divenuti noti alle cronache come “attacchi sonici”: misteriosi malesseri sorti improvvisamente e prolunganti nel tempo che si manifestano sotto forma di emicranie, forti giramenti di testa, insonnia, perdita di udito, problemi cognitivi e nausea durante l’utilizzo del computer. Alcune volte con lievi lesioni celebrali. Come nei casi precedenti anche i familiari del personale diplomatico in servizio presso l’ambasciata hanno lamentato le stesse sintomatiche. Ciò ha già suggerito che i soggetti possono aver subito questi attacchi anche al di fuori delle sedi diplomatiche.Questo genere di “attacchi”, che nell’ultimo anno avrebbero colpito personale diplomatico occidentale nelle ambasciate cubane e cinesi, sono stati sottoposti ad esamina dagli scienziati di una task force appositamente creata dal segretario di Stato americano Mike Pompeo, che dopo il presunto attacco “numero 2” lanciato contro il consolato di Guangzhouin Cina, ha deciso di fare chiarezza sul cosiddetto “incidente”.Non è ancora chiaro infatti si sia trattato, e se anche in questo caso possa trattarsi, di attacchi voluti, lanciati con nuove sofisticate armi che prevedono l’impiego di ultrasuoni o microonde. Ciò che è certo però, è che per la terza volta dal 2016, quattordici membri dei uno staff diplomatico – in questo caso canadese – sono stati colpiti da sintomi sospetti e analoghi. Nel caso dell’attacco all’ambasciata americana dell’Avana, Washington decise di ridurre il proprio personale diplomatico da oltre 50 persone a 18. Rimpatriando tutti coloro che hanno riportato le sintomatiche sospette. Nel caso del consolato cinese decise di rimpatriare 24 persone. Un ingegnere intervistato dal New York Times che era di stanza al consolato evacuato dichiarò di aver iniziato a percepire, prima dell’inizio dei sintomi, “suoni simili a biglie che rimbalzano e colpiscono un pavimento” che si sarebbero protratti per diversi mesi.Allora il Pentagono dichiarò che tra i possibili colpevoli di questi presunti attacchi ibridi, potevano essere contemplate Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese. Nonostante non vi siano ancora reali prove che identifichino i sintomi come “conseguenza di un attacco sonico” o di simile, ciò che potrebbe rivelarsi preoccupante, è l’ipotetica connessione tra la Cina come possibile colpevole, il Canada come obiettivo, e il “Caso Huawei” che vede contrapposti questi due paesi per l’estradizione della figlia del magnate cinese Meng Wanzhou come movente. Ma queste sono solo ipotesi infondate. In una nota ufficiale il governo canadese si è limitato a dichiarare: “La salute e la sicurezza del nostro personale diplomatico e delle loro famiglie sono la nostra priorità”, aggiungendo che le autorità preposte apriranno un’inchiesta per far luce sull’incidente e le potenziali cause di questi problemi. Che nel frattempo iniziano a preoccupare sempre maggiormente tutti gli staff diplomatici che temono di poter entrare nel mirino di questi misteriosi, quanto ancora indimostrabili attacchi.