La ricca e prospera città-stato di Amburgo ha premiato, nelle elezioni locali svoltesi domenica, i partiti progressisti e più nello specifico i socialdemocratici dell’Spd, in grave crisi a livello nazionale ma evidentemente ancora in grado di riscuotere qualche successo a livello locale. Il movimento si è infatti piazzato al primo posto con il 39 per cento dei consensi seguito, a distanza, dai Verdi che hanno conseguito il 24 per cento dei voti. Molto più distanziata la Cdu della Cancelliera Angela Merkel che non è riuscita ad andare oltre l’11,2 per cento dei suffragi ottenendo il secondo peggior risultato della sua storia a livello locale. In difficoltà anche la destra radicale dell’Afd, molto più forte negli Stati dell’ex Germania Est: i radicali, infatti, hanno ottenuto poco più del 5 per cento dei suffragi (in calo rispetto al già non entusiasmante 6 per cento delle precedenti consultazioni) riuscendo a superare la soglia di sbarramento con una certa fatica.

Le conseguenze

Il futuro politico della città di Amburgo è dunque legato alla probabile formazione di una coalizione tra i Socialdemocratici ed i Verdi: i progressisti, già al governo dopo le consultazioni del 2015, hanno appoggiato una serie di misure ambientaliste nel corso del precedente mandato e ciò dovrebbe averli aiutati a rafforzare il proprio bacino di consensi, molto più significativo a livello locale rispetto a quello nazionale dove i socialdemocratici potrebbero contare sull’appoggio di appena il 15 per cento degli elettori. Il pessimo risultato della Cdu, invece, potrebbe essere legato alle vicende della Turingia, dove il partito centrista ed i Liberali erano stati accusati di collaborazione con la destra radicale dell’Afd per l’elezione del premier locale, costretto alle dimissioni dopo l’esplosione del terremoto politico. Quanto accaduto in Turingia ha anche portato alle dimissioni di Annegret Kramp-Karrenbauer, leader della Cdu e ad un profondo disorientamento tra i cristianodemocratici. Le tragiche vicende di Hanau, invece, potrebbero aver influito sul risultato ottenuto dall’Afd: il partito è stato infatti accusato da diversi politici tedeschi di aver creato un clima d’odio nel Paese ed in effetti si è registrato un certo calo nel suo supporto a livello nazionale.

Le prospettive

Quanto accaduto ad Amburgo ha contribuito ad accelerare la crisi interna della Cdu: è stato annunciato, nella giornata di lunedì, che il 25 aprile avrà luogo il Congresso che dovrebbe portare all’elezione di un nuovo leader del movimento. Angela Merkel ha già annunciato che non si presenterà alle elezioni federali previste per il 2021 ed i cristianodemocratici devono urgentemente trovare una nuova guida. Quattro candidati si sono già fatti avanti: Armin Laschet, premier della Renania Settentrionale-Vestfalia; Friedrich Merz, già sconfitto nel corso delle primarie del 2018 dalla Kramp-Karrenbauer; il Ministro della Salute Jens Spahn e Norbert Roettgen, a capo del comitato parlamentare per gli affari esteri. Le primarie dei cristianodemocratici potrebbero avere serie conseguenze sulla tenuta del governo di Grande Coalizione a livello nazionale: una vittoria di Merz, già rivale della Merkel, potrebbe portare alla rimozione della Cancelliera ed alla dipartita dei Socialdemocratici dalla coalizione qualora questa eventualità si realizzasse. Il futuro della Germania appare dunque sempre più precario e legato all’evoluzione tanto delle dinamiche locali quanto di quelle nazionali.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.