“I russi e i turchi stanno trattando senza gli Usa al momento. Washington è completamente tagliata fuori da questi colloqui e neppure sa cosa sta avvenendo ad Ankara”. Sono queste le confidenze rilasciate da quattro membri dell’opposizione siriana al Financial Times.La battaglia per Aleppo continua senza sosta. I ribelli si stanno riorganizzando per resistere all’avanzata delle forze governative, tanto che hanno annunciato la creazione di un nuovo movimento, chiamato l’Esercito di Aleppo, che riunirà tutte le sigle e agirà sotto un unico comando militare. L’assedio della seconda città siriana sembra ormai essere al termine.Alle azioni militari della Russia segue anche una via diplomatica. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, infatti, sono in corso colloqui segreti tra i leader dei ribelli ad Aleppo e Mosca per mettere fine alla sanguinosa battaglia in quella che un tempo era la seconda, fiorente città siriana.Secondo quanto affermato dai rappresentati dell’opposizione, il negoziato, che avviene ad Ankara, è “facilitato” dal governo turco, a conferma che l’amministrazione di Washington è stata messa nell’angolo. Un aspetto più incerto riguarda invece le modalità degli incontri. Non è dato sapere infatti se i colloqui avvengono faccia-a-faccia oppure con la mediazione turca.Un diplomatico regionale occidentale, che ha detto di non avere conferma del negoziato in corso, ha aggiunto però di essere a conoscenza di un volo russo decollato da Latakia, la città portuale siriana dove Mosca ha una delle sue basi militari nel Paese, diretto ad Ankara il 24 novembre scorso.Per quanto riguarda il fronte russo, Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri a Mosca, non ha smentito la notizia: “Washington si è isolato da sé. Negoziamo con l’opposizione in Turchia da anni, non è una novità”. Finora non si sono visti grossi passi in avanti, aggiunge il Financial Times, ma il fatto stesso che la trattativa sia aperta senza il coinvolgimento americano sottolinea l’evoluzione della dinamica politica in corso in Medio Oriente.Come è noto, il presidente eletto Donald Trump ha più volte segnalato la disponibilità a sostenere lo sforzo di Mosca a puntellare il regime di Assad, riconoscendo al Cremlino la volontà di far piazza pulita dell’estremismo islamico. L’amministrazione Obama ha invece scelto una linea di opposizione netta al regime di Damasco, fornendo armi e addestramento a ribelli ritenuti moderati e chiede la defenestrazione di Assad. Secondo Ali Sheikh Omar, leader del consiglio di Aleppo, uomini dei quartieri orientali hanno definito un team di rappresentanti che vogliono unirsi ai negoziati con la Russia.





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