Al via alle 12 di oggi, ora italiana, il vertice della Nato in Polonia. Sessantacinque delegazioni provenienti da 28 paesi dell’Alleanza, 26 paesi partner, oltre ai rappresentanti delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e della Banca Mondiale, si ritroveranno al National Stadium di Varsavia (opera inaugurata nel 2012 per gli Europei di calcio in grado di ospitare fino a 73 mila spettatori), per ratificare gli obiettivi e le nuove strategie militari da adottare per rafforzare le capacità deterrenti sul versante orientale.Per approfondire: La Nato e l’accerchiamento della RussiaL’Alleanza ha ormai avviato un nuovo processo di trasformazione, il medesimo perseguito durante la Guerra Fredda. La Nato ha congelato tutte le cooperazioni di natura pratica con la Federazione russa dall’aprile del 2014, dopo l’annessione della Crimea. L’unico organo rimasto attivo cosi da mantenere aperti i canali di dialogo politico è il Consiglio Nato-Russia.Quello di Varsavia sarà comunque il terzo vertice dell’Alleanza dopo il congelamento di tutte le cooperazioni con la Russia dopo la riunione del Consiglio del due giugno di due anni fa e quella del 20 aprile scorso.”È necessario ammettere – ha affermato il il Vice Segretario della Nato Alexander Vershbow – che l’Alleanza ha avviato una concorrenza strategica a lungo termine con la Russia a causa delle differenze fondamentali in tutta Europa. Varsavia sarà l’occasione per adottare decisioni comuni sul rafforzamento dei confini ad est”.Per approfondire: Perché la Nato è incapace di difendere l’UeI rapporti con la Russia saranno discussi questa sera, nel corso di una cena di lavoro dei capi di Stato. La Nato ha formalmente invitato i rappresentati di Svezia e Finlandia, partner dell’Alleanza, a partecipare alla cena di lavoro. Il Montenegro sarà a Varsavia in qualità di osservatore. La Polonia chiederà ufficialmente alla Nato di schierare truppe fisse nel Paese, anche se da sole non saranno sufficienti in caso di un conflitto su larga scala. Varsavia chiederà poi sistemi di difesa e piattaforme tattiche. La Nato ufficializzerà lo schieramento delle truppe in rotazione in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, nell’ottica di una “difesa credibile” contro un massiccio attacco convenzionale russo. Gli Stati baltici hanno formalmente richiesto alla Nato di schierare truppe nei loro territori. L’Alleanza ha già approvato il dispiegamento di truppe nell’Europa orientale: quattro battaglioni operativi a protezione dei confini con la Russia. Nella prima turnazione, il Canada costituirà un gruppo da battaglia in Lettonia. La Germania potrebbe dar vita ad un battaglione misto in collaborazione con Belgio e Paesi Bassi a causa delle precedenti esperienze comuni maturate. Il battaglione del Regno Unito sarà in Estonia. Gli Stati Uniti, infine, manterranno un battaglione in Polonia. La dimensione complessiva della forza sarebbe di 4000 soldati.Per approfondire: Tensione Nato-Russia sul Mar NeroI quattro battaglioni saranno sempre in rotazione ed agiranno sotto egida Nato. Il sistema di comando e controllo delle truppe spetterà al quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa. I quattro battaglioni saranno operativi entro il 2017. La Romania proporrà la creazione di una seconda brigata multinazionale per la regione del Mar Nero per rafforzare la parte meridionale del fianco orientale. La proposta è già stata inserita nel programma ed annunciata dal Segretario generale Jens Stoltenberg. La seconda brigata sarà formata da un secondo battaglione statunitense con unità provenienti da Bulgaria e Romania. La Nato analizzerà la posizione della Norvegia e la sua richiesta di potenziare l’Europa del Nord con una flotta navale. L’esercito americano, lo scorso febbraio, ha completato il rischieramento di carri armati ed artiglieria all’interno di strutture corazzate segrete realizzate durante la guerra fredda in Norvegia. La mossa rientra nella nuova strategia di Washington per rafforzare le difese della Nato in Europa, con immediata disponibilità di sistemi d’arma qualora si verificasse una crisi con la Russia. C’è poi la posizione di Helsinki, che confina ad est con la Russia. La Finlandia non è membro della Nato, ma negli ultimi anni si è allineata con la politica dell’Alleanza. Mosca si è sempre opposta ad una ulteriore espansione della Nato, in particolare nella regione del Mar Baltico, minacciando il rischieramento di missili tattici. La Svezia, già minacciata dal puntamento di missili balistici russi qualora fosse entrata nella Nato, continua a fortificare l’isola di Gotland, ritenuta l’anello debole della difesa svedese. Il Presidente degli Stati Uniti, presente a Varsavia, chiederà agli alleati un maggiore impegno per la condivisione degli oneri. Posizione già ribadita dal Segretario della Difesa Usa Ash Carter, lo scorso 20 giugno. L’impegno di spesa per gli Alleati, ribadito due anni fa nel Galles, è fissato al 2 per cento. Sebbene si possano contare sulle dita di una mano i paesi che hanno raggiunto tale impegno di spesa, Carter ha rilevato che la stragrande maggioranza degli alleati ha invertito la tendenza dei tagli, iniziando anche ad aumentare la spesa militare. Domani sarà approvato il rischieramento degli AWACS, sia per monitorare la campagna militare contro lo Stato islamico che per gestire il flusso dei profughi provenienti dalla Siria. Sempre domani i leader della Nato dovranno anche decidere sulle misure di formazione e rafforzamento dell’esercito iracheno.Per approfondire: Se la Moldavia si allinea alla NatoLa Polonia sarà riconosciuta formalmente come un alleato chiave nella nuova architettura di difesa della Nato (ospiterà la seconda postazione di fuoco dello scudo antimissile) e saranno valutate le sue proposte. Passaggio fondamentale quest’ultimo, che precederà l’integrazione ufficiale dello scudo nella rete missilistica della Nato. Le postazioni di fuoco europee dello Scudo Spaziale Usa/Nato sul sito di Redzikowo, in Polonia ed a Deveselu, in Romania. Soltanto il sistema missilistico di difesa Aegis Ashore in Romania è attualmente operativo. L’intero Mar Mediterraneo rappresenta il fulcro delle capacità offensive dello scudo con rotazione costante dal 2011 di incrociatori lanciamissili classe Ticonderoga e Arleigh Burke. Le due stazioni di allarme precoce sono state schierate presso la stazione della RAF di Fylingdales ed in Turchia. La stazione mobile AN/TPY (Army Navy / Transportable Radar Surveillance) è stata schierata presso la base Kürecik, in Turchia, nel gennaio del 2012. L’agenda prevede anche una discussione preliminare sulle cosiddette nazioni della zona grigia, per intenderci quelle tra il confine orientale della Nato e quello occidentale della Russia. La Nato ribadirà l’apertura verso gli altri paesi. In lizza ci sono la Georgia, la Macedonia, la Bosnia e l’Ucraina.Il prossimo 13 luglio, presso la sede di Bruxelles, si riunirà il Consiglio Nato-Russia. All’ordine del giorno, la crisi in Ucraina, la necessità di attuare pienamente gli accordi di Minsk e la sicurezza internazionale.
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