C’è molta Europa, e anche molta Italia, al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, che si è aperto mercoledì in Russia e già viene celebrato come una importante piattaforma dalla quale far ripartire il dialogo tra Mosca e Bruxelles.Per approfondire: La Francia apre alla Russia: stop a sanzioniCon l’Europa che si prepara a dover discutere, a fine mese, il rinnovo semestrale delle sanzioni contro Mosca, infatti, il fatto che da Jean-Claude Junker, a Matteo Renzi, siano numerosi i leader europei che hanno accettato di prendere parte all’importante evento, è senza dubbio un segnale positivo per il futuro. E c’è chi già parla di un primo passo verso il “disgelo dei rapporti fra Russia ed Ue”, come l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che, a margine degli incontri di oggi ha affermato che a legare Europa e Russia non ci sono solo gli idrocarburi, ma anche “profondi e storici scambi commerciali e culturali”. Un disgelo sul piano soprattutto operativo, ha affermato Descalzi.E questo è vero soprattutto per l’Italia, che, ospite d’onore di questo importante evento, è l’unico Paese ad avere un padiglione dedicato, dove oggi, in occasione dell’inaugurazione sono stati firmati nove accordi. Si tratta di cinque contratti fra imprese italiane e russe, due memorandum d’intesa e due lettere d’intenti in diversi settori, tra cui quello dell’energia, delle costruzioni, delle tecnologie, delle infrastrutture e del credito in favore delle start up.Il Made with Italy prende il posto del Made in Italy nelle relazioni bilaterali italo-russe e sarà il nuovo pilastro di “una diversa visione di collaborazione economica che sembra già essere recepita”, ha affermato Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia. Il Made with Italy rappresenta quindi una nuova opportunità di collaborazione che si apre grazie alle “politiche di import substitution volute da Mosca” e che l’Italia, secondo Fallico, “ha ben compreso”.Nonostante il contesto difficile e oscurato dallo spettro delle sanzioni, le imprese italiane e quelle russe firmeranno contratti del valore complessivo di 1,4 miliardi di euro durante la tre giorni pietroburghese. Una cifra sbalorditiva anche per lo stesso vice premier russo, Arkadi Dvorkovich, che ha dichiarato di non aspettarsi un numero così elevato di accordi, la cui importanza è testimoniata dalla visita di domani del premier Matteo Renzi. Non a caso Dvorkovich ha sottolineato poi, come, in virtù di questa amicizia, “l’Italia potrebbe avere ottime chance nel prossimo round di privatizzazioni”.Per approfondire: Così la Russia aggira le sanzioniAccordi che sono frutto del lavoro svolto in questi anni dal nostro Paese, che è riuscito a tenere aperto, in virtù di relazioni storiche, un canale di dialogo con Mosca, anche quando le relazioni tra il Cremlino e Bruxelles sono scese al minimo storico. Se Juncker ha detto, infatti, nel suo intervento di oggi al Forum di San Pietroburgo, di voler costruire “un ponte” con la Russia, è pure vero che i rapporti “rimangono tesi”, e, per dirla con le parole di Juncker, l’Europa considera ancora la Russia, rispetto alla questione ucraina, una minaccia “alle fondamenta della sicurezza” nel continente, continuando a subordinare le sanzioni al rispetto degli accordi di Minsk. La cui applicazione, del resto, non dipende soltanto da Mosca.Ed è anche chiaro che le sanzioni non fanno male solo a Mosca, ma anche alla stessa Europa. Lo ha spiegato all’Ansa anche il patron di Codest, Claudio de Eccher, che oggi a San Pietroburgo ha firmato le due lettere d’intenti, per la realizzazione di un Silicon Cluster nella regione di Sverdlovsk e per la costruzione di un complesso per la produzione di fertilizzanti in Siberia Occidentale. “Le sanzioni hanno spinto la Russia verso il percorso della modernizzazione della sua economia: noi siamo pieni di richieste di collaborazione”, ha detto De Eccher. Il paradosso è quindi, secondo il patron di Codest, che le sanzioni “finirà che faranno bene alla Russia: di certo fanno male a noi”.Al Forum, che secondo l’ambasciatore italiano a Mosca, Cesare Maria Ragaglini, deve rappresentare “un ulteriore incentivo per le imprese italiane a cogliere le opportunità esistenti”, domani è atteso l’arrivo di Matteo Renzi che, assieme al presidente russo Vladimir Putin, visiterà il padiglione italiano. “La Russia dove rispettare gli accordi di Minsk e la sovranità dell’Ucraina, ma è sbagliata filosofia del tutti contro tutti, da guerra fredda bis”, ha detto il presidente del Consiglio prima della partenza, in un’intervista al Tg2, “la Russia può e deve essere alleato della comunità internazionale nella lotta al terrorismo”.

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