Il tour di Shinzo Abe in Europa assomiglia molto a quello del suo collega asiatico Xi Jinping. I luoghi sono più o meno gli stessi, i personaggi incontrati anche e gli interessi geopolitici pure. Il Giappone ha fiutato un’occasione irripetibile e prova a imitare la strategia della Cina. L’opportunità di andare incontro alle esigenze dell’Occidente, ora desideroso di aprirsi all’Oriente, è allettante anche per Tokyo. Che prova ora a cogliere la palla al balzo rafforzando le alleanze economiche con i partner occidentali.
Abe in Italia
La prima tappa di Abe nel Vecchio Continente è stata l’Italia. A Roma il Primo Ministro giapponese ha incontrato Conte, Mattarella e Salvini. Quest’ultimo si è prestato per una bella chiacchierata con l’ospite asiatico, episodio non avvenuto un mese fa con Xi Jinping. In ogni caso, Italia e Giappone hanno ribadito la volontà reciproca di sostenere un multilateralismo efficace. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di lottare contro il protezionismo, sposando invece un sistema aperto in sintonia con il Wto. Non si è parlato, almeno apertamente, di Cina. È comunque probabile che Conte e Abe lo abbiano fatto lontano dagli occhi delle telecamere.
Roma fra Cina e Giappone
L’Italia ha di fatto dato il suo appoggio alla strategia geopolitica di Shinzo Abe. Il Primo Ministro giapponese ha in mente l’idea di una Regione Indo-Pacifica libera e aperta. Un progetto economico simile alla Nuova Via della Seta cinese che punta però a connettere economicamente le democrazie, dall’India agli Stati Uniti. Trump ha dato il suo assenso a tale progetto nel 2016. Roma ha dato il suo ieri, seppur in linea molto teorica. Sono state spese parole di circostanza ma non è stato firmato alcun documento o memorandum. L’Italia dovrà presto scegliere da che parte stare, se con i cinesi o con i giapponesi. Difficilmente sarà possibile aderire a entrambi i progetti economici senza irritare le parti in causa.
Interessi economici e commerciali
A differenza di Xi Jinping, Abe ha effettuato un tour più lungo toccando anche Belgio e Slovacchia. Come Xi, si è fermato invece in Francia da Emmanuel Macron. I due pare abbiano parlato anche del caso Ghosn e del futuro dell’alleanza Renalut-Nissan. A seguire la delegazione giapponese si sposterà oltreoceano in Canada e Stati Uniti. La missione di Abe ha un significato preciso: proteggere gli interessi nazionali nell’area europea. Già, perché pochi mesi fa Unione Europea e Giappone avevano approvato un accordo economico molto importante. Il leader nipponico ha voluto quindi ricordare agli amici occidentali che sì, oltre alla Cina, c’è anche il Giappone. Un Paese più vicino per sistema economico ai connotati occidentali.
Ridisegnare il futuro del Giappone
Ma Abe deve anche guardare ad altri interessi, riguardanti in particolare il futuro del Giappone. La nuova strategia nipponica sembrerebbe essere quella di oscillare tra Washington e Pechino. Sono finiti i tempi in cui Tokyo vivacchiava e prosperava sotto l’ala protettrice americana. Adesso Abe vuole che il Paese cammini con le proprie gambe e offra una sorta di terza via ai partner europei. Una via alternativa a Cina e Stati Uniti.
Un’alternativa alla Cina
A distanza si delinea un testa a testa tra Shinzo Abe e Xi Jinping. Il primo, come abbiamo visto, mette sul piatto la garanzia di apertura della visione Indo-Pacifica, una sorta di risposta alla Nuova via della Seta cinese. Il secondo la Belt and Road Initiative. Il Giappone intende sganciarsi dagli Stati Uniti per riprendere il controllo regionale adesso in mano cinese. L’impresa è lunga e di non facile attuazione. Ma il tour di Abe rappresenta un primo passo importante per tastare il terreno.