L’Europa è armata contro una possibile minaccia missilistica iraniana o comunque contro quella di un Paese dotato di esigue capacità intercontinentali. Non di certo contro la Russia. Le Forze Strategiche Missilistiche di Mosca dispongono di almeno 300 missili balistici intercontinentali nucleari solo sul terreno, senza considerare quelli trasportati sui sottomarini. Le due postazioni di fuoco in Romania ed in Polonia, qualora si verificasse uno scenario da giorno del giudizio, potrebbero fare ben poco per contrastare una massiccio lancio di missili balistici. E questo, è un dato di fatto. Le batterie SM-3 in Romania ed in Polonia (attive nel 2018), non potrebbero nulla contro un attacco a sciame portato dalla triade nucleare russa in First e Second Strike.Per approfondire: La risposta russa allo scudo NatoDiversificando i sistemi di lancio si garantisce la sopravvivenza ad un attacco preventivo. In altre parole: un Paese che basa la propria deterrenza sulla triade nucleare (mare, aria terra) ha più probabilità di sopravvivere ad un attacco a sorpresa del nemico (First Strike) e di rispondere con un lancio di rappresaglia (Second Strike).Per effetto della ridondanza, gli Usa hanno sempre otto sottomarini classe Ohio in mare con 192 missili balistici pronti al lancio per 1536 testate indipendenti da 450 Kilotoni (verosimilmente si userebbero le W78). Nonostante tal impressionante potenza di fuoco, gli Stati Uniti non riuscirebbero ad azzerare la risposta russa. Ovviamente parliamo di scenari, chiamati proprio da giorno del giudizio, con perdite umane calcolate in miliardi di persone. Questa “paura” si chiama deterrenza. Ha probabilmente evitato fino ad oggi che scoppiasse la terza guerra mondiale.C’è poi lo scudo europeo con quella manciata di missili intercettori. Assodato che non potrebbero in alcun modo debellare la minaccia russa o cinese, le batterie di fuoco in Romania e Polonia potrebbero avere ottime possibilità di intercettare un missile proveniente da un Paese con limitate capacità strategiche, proprio come l’Iran. L’asse di difesa in Europa è entrato in funzione solo ed esclusivamente per contrastare la minaccia balistica iraniana. Non avrebbe la capacità, anche in termini di potenza di calcolo, di contrastare una minaccia missilistica di una superpotenza. Anche il piano per “proteggere l’Europa da qualsiasi minaccia missilistica futura” della Nato andrebbe ridimensionato.La pubblicizzata difesa stratificata ed integrata dello Scudo Missilistico Europeo, si basa alla fine su una manciata di intercettori per una possibile minaccia (ridotta) proveniente dal Medio Oriente. A partire dal 1 Settembre del 2014, seguendo i suoi obblighi ai sensi del nuovo Trattato START (Strategic Arms Reduction Treaty), la Russia ha riferito di essere in possesso di un totale di 1.643 testate e 528 missili balistici intercontinentali.  Data la capacità offensive della Russia, considerare la difesa missilistica in Europa come una minaccia per la sicurezza di Mosca appare senza dubbio esagerata. Quindi, quale sarebbe il motivo delle rimostranze russe? Probabilmente lo stesso motivo per cui gli Usa continuano a ritenere l’Iran come una vera minaccia: dimostrando di essere nazioni assediate on in pericolo, si ottiene il pretesto per giustificare gli investimenti sulla spesa militare. Siamo davanti a quella che inizia ad essere chiamata come l’utilità politica della minaccia missilistica. Il ragionamento è scevro da ogni tipo di campanilismo e valido sia per l’Occidente che per la Russia. Con le dovute proporzioni, instillare la paura, il timore e la continua insicurezza, genera fiducia in un atteggiamento di proiezione e rafforza la necessità di mantenere un governo forte, sopportando le difficoltà economiche, mentre si investe nella modernizzazione militare. La Nato, nonostante i proclami, potrebbe difendere il territorio europeo soltanto da una ridotta e, probabilmente, intercettabile minaccia proveniente dal Medio Oriente. La Russia, utilizza la logica della difesa missilistica europea come necessità per mantenere e rafforzare la politica militare dinanzi ai nuovi aggressori risuscitati dalla guerra fredda. Lo scudo missilistico europeo è un utile strumento politico, ma con limitate capacità militari. Cosa è quindi il BMD? Più che uno strumento militare, è una strategia per convincere europei e russi di essere assediati. Per certi versi lo Scudo Missilistico Europeo, vogliate passare il termine poco elegante, è un efficace strumento di distrazione.





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