L’uso del gas nervino VX utilizzato per uccidere Kim Jong-nam, fratellastro del leader della Corea del Nord, continua a sollevare interrogativi sulle reali motivazioni di Pyongyang in un omicidio dai contorni particolari. Il fratellastro maggiore del leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, è stato ucciso il 13 febbraio scorso, presso il Kuala Lumpur International Airport, da due donne. Queste ultime hanno strofinato sul viso dell’uomo due composti, innocui singolarmente ma letali se combinati, dell’agente nervino.Perchè il VX?L’uso del VX pone diversi interrogativi. Il governo della Corea del Nord potrebbe aver utilizzato il gas nervino per dimostrare al mondo di possedere armi di distruzioni di massa, mentre la tossina sarebbe stata utilizzata nel tentativo di evitare il rilevamento all’interno di uno degli aeroporti più trafficati del mondo. Eppure, molti punti restano oscuri, così come il mandante dell’esecuzione. Potrebbe davvero la Corea del Nord avere sfruttato l’omicidio di Kim Jong-nam per mostrare al mondo di possedere e saper sfruttare le armi chimiche negli omicidi mirati? Forse, ma a che pro? In realtà, non ci sarebbe alcun motivo per Pyongyang, sotto pesantissime sanzioni internazionali per il programma nucleare, di dimostrare al mondo questa sua capacità.La Corea del Nord dietro all’omicidio del fratellastro del leader? Ma se fosse cosi perché il paese, che non ha mai riconosciuto di possedere armi chimiche, le avrebbe utilizzate proprio in questo frangente? Ragioniamo per assurdo. La scelta di ricorrere al VX potrebbe essere stata dettata dalla frustrazione nel non riuscire a colpire Kim Jong Nam. Un obiettivo primario da eliminare con importanza tale da riporre in secondo piano qualsiasi considerazione secondaria e ricaduta internazionale: una scelta chimica che avrebbe garantito il successo. Il suo utilizzo, vietato dalle convenzioni internazionali, potrebbe rafforzare la posizione degli Stati Uniti e reinserire la Corea del Nord nella lista dei paesi sponsor del terrorismo. Molte cose non quadrano, come anche gli esecutori materiali dell’omicidio mirato. Sebbene equipaggiate con il VX, non sembrerebbero essere degli agenti segreti, considerando il loro modus operandi che ha permesso la loro identificazione poche ore dopo l’attacco. Forse convinte ad agire in un luogo frequentato da milioni di persone, le due donne sono state immortalate da diverse angolazioni del sistema di videosorveglianza dell’aeroporto. Le donne hanno usato le loro mani nude per applicare con dei panni i due composti sul volto di Kim Jong Nam, il quale viveva a Macao sotto la protezione della Cina, per poi lavarle subito dopo. Il secondo composto, quello che ha innescato la reazione, ha esposto una delle due donne, con immediati conati di vomito. Una goccia di VX, circa 10 milligrammi, può essere fatale. E’ certamente da escludere che le donne abbiano ricevuto uno specifico addestramento militare, poiché per procedura attuata e contromisure adottate, vi è ben poca familiarità con una preparazione tattica professionale. Le due donne, per quello che resta un omicidio mirato, sono da considerarsi come due strumenti sacrificabili guidate da una regia occulta.La presenza dei servizi segreti di qualche Paese, sarebbe invece certa per la consegna del VX. Quest’ultimo ha raggiunto la Malesia in sicurezza ed è stato confezionato in precedenza da chi ha chiaramente dimestichezza nel trattare la sostanza chimica. Il VX rientrerebbe nei sistemi non rilevabili dalle normali procedure di controllo e rilevamento, ma se identificato diventa troppo compromettente. Da rilevare che Kim Jong-un, leader della Corea del Nord, ha utilizzato misure estreme contro i suoi nemici fin dal suo insediamento. Celebri le sue esecuzioni in patria con l’utilizzo di cannoni antiaerei e lanciafiamme.La pista della Corea del Nord potrebbe essere certamente plausibile, ma non se ne capisce il senso a medio e lungo termine. La scelta del VX potrebbe andare a discapito degli annunciati colloqui con l’amministrazione Trump sul disarmo nucleare, in un momento in cui l’assassinio di Kim Jong Nam è stato visto in Cina come un insulto. Il caso Kim Jong Nam sarebbe il primo assassinio politico con il VX, ma potrebbe rappresentare un punto di non ritorno per l’impiego delle armi non convenzionali. La Corea del Nord mantiene una riserva VX, ma non c’è alcun legame diretto tra l’ omicidio e Pyongyang. La comunità internazionale dovrebbe mettere in chiaro che l’impiego di tali armi è inaccettabile. Tuttavia, il punto di non ritorno potrebbe essere già stato superato.
Secondo Limes, ci sarebbe affinità tra le tecniche utilizzate dal Mossad e l’Ufficio di ricognizione generale della Corea del Nord: compiere omicidi salvaguardando il proprio personale, ma sacrificando agenti forse inconsapevoli reclutati al solo scopo di compiere quella particolare missione.