I combattenti per l’indipendenza della Corsica nei prossimi mesi abbandoneranno definitivamente le armi. Ad annunciarlo è stato il quotidiano britannico The Guardian secondo il quale il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica (FLNC), il principale gruppo indipendentista corso, sostenitore della lotta armata, terminerà le operazioni militari entro il prossimo ottobre.Una svolta preannunciata da tempo, quella che sta avvenendo nella politica corsa e francese. Perché nel giugno del 2014 il FLNC aveva annunciato, attraverso una dichiarazione non molto pubblicizzata dai media, il cessate il fuoco unilaterale. Ma gli indipendentisti corsi in quell’occasione furono chiari: abbandoniamo le armi ma non l’idea. Il nostro obiettivo, scrissero, è e sarà l’indipendenza della Corsica dalla Francia. E, quindi, il FLNC ha deciso di mettere da parte le armi solo per creare un clima politico e sociale favorevole alla nascita di una massa popolare che possa sostenere (col voto) l’indipendenza della Corsica.E la scelta si è dimostrata vincente. Infatti, alle scorse elezioni amministrative del 13 dicembre ha trionfato la coalizione indipendentista Pe’ a Corsica (Per la Corsica), nata dall’accordo tra lo storico partito nazionalista “Femu a Corsica” e il movimento indipendentista più giovane “Corsica libera”. A quelle elezioni, caratterizzate dal lampo lepenista, il fronte nazionalista corso conquistò il 35% dei seggi e 24 rappresentanti al Consiglio regionale. Fu un risultato inaspettato.E sembrano superati gli anni bui della lotta armata, durante i quali si sparava alla polizia per accendere un faro sulla Corsica. Sulla situazione politica e sociale dell’isola. Un’isola e un popolo, quello corso, che dell’autonomia ha sempre avuto bisogno. E che l’indipendenza ha sempre rivendicato. Sin da quando, nel 1768 la Repubblica di Genova cedette la Corsica alla Francia, così come previsto dal Trattato di Versailles. E da quel momento iniziò l’assoggettamento e la voglia di riscatto dei corsi nei confronti di Parigi. Una voglia, nata tra le barricate della Battaglia di Ponte Nuovo, nel 1769, ed arrivata fino ai giorni nostri. Perché è proprio nelle rivolte del diciottesimo secolo che pone le sue basi il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica che, in circa 40 anni di lotta dalla sua costituzione nel 1976, si è reso responsabile di decine di omicidi e rapine. E ha subito violente faide interne, il Fronte, soprattutto negli anni ’90,il periodo di maggiore attività, come ricordano le cronache dell’epoca. Quando i giornali di tutto il mondo scrivevano dell’uccisone del Prefetto francese Claude Erignac, rivendicata, quasi subito, dai nazionalisti corsi.
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