A quanto pare l’unico Paese che non può fare accordi con la Libia per controllare l’immigrazione è l’Italia. Quando nel 2017 Roma strinse un Memorandum d’intesa con Tripoli sullo spinoso argomento dei migranti, la comunitĂ internazionale puntò subito il dito contro il contenuto di un patto ritenuto “disumano” e “cinico”. Oggi, a distanza di due anni e con qualche buon risultato ottenuto, una parte del governo giallorosso ha iniziato a stracciarsi le vesti per “cambiare in modo radicale e profondo” una collaborazione che non tiene conto delle condizioni dei “centri di detenzione libici, dove si pratica la tortura e non c’è alcun rispetto dei diritti umani”, tanto per citare alcune dichiarazioni di Laura Boldrini. E così, con il fenomeno migratorio sempre fuori controllo e mentre l’Italia, schiacciata dal senso di chissĂ quale colpa, spinge per modificare il suo accordo con la Libia, si scopre che uno dei Paesi che aveva puntato il dito contro Roma si è comportato proprio come il governo italiano. Beffa nella beffa.
L’accordo segreto tra Malta e la Libia
L’indiscrezione è stata riportata da The Sunday Times of Malta e riguarda proprio Malta. L’isola, stanca dell’afflusso di migranti, avrebbe negoziato in gran segreto un accordo con la Libia. Il contenuto parla chiaro: le forze armate di Malta possono coordinarsi con la guardia costiera libica per intercettare i migranti partiti dalla Libia e diretti verso l’isola. Il loro destino? Tornare da dove sono partiti. L’accordo per quella che è stata definita “cooperazione reciproca” è stato raggiunto tra le Armed Force of Malta (Afm) e la guardia costiera libica, con il funzionario del governo Neville GafĂ a ricoprire il ruolo di intermediario.
Il contenuto della cooperazione reciproca
GafĂ , prosegue il quotidiano, è uno degli uomini chiave alla base dell’accordo. In passato ha ricevuto numerose accuse di corruzione legate al rilascio di visti medici a cittadini libici ed è stato accusato di essersi presentato come “inviato speciale del primo ministro maltese Joseph Muscat” durante i vertici avvenuti con il governo libico; inoltre è stato denunciato per aver incontrato un leader della milizia libica che gestiva le estorsioni di migranti all’interno di un centro di detenzione privato, lo stesso centro all’interno del quale erano detenuti simpatizzanti e funzionari del vecchio regime libico. Ebbene, stando alla ricostruzione dei fatti, durante una di queste riunioni, precisamente quella tenutasi lo scorso 18 giugno, GafĂ avrebbe partecipato a importanti colloqui con il vice primo ministro libico, Ahmed Maiteeq, il colonnello Clinton O’Neill, a capo dell’intelligence presso l’Afm e l’ambasciatore di Malta in Libia, Charles Saliba.
Malta respinge le accuse
Sempre secondo il Sunday Times di Malta, i colloqui tra GafĂ , i libici e l’esercito maltese sarebbero iniziati addirittura un anno prima. In ogni caso, una fonte anonima del governo maltese ha spiegato al quotidiano come funziona l’accordo segreto stipulato tra Malta e Libia. “Siamo riusciti a raggiungere un’intesa con i libici. Quando c’è una nave diretta verso le nostre acque l’Afm si coordina con la guardia costiera libica. Quest’ultima li raccoglie e li riporta in Libia prima che entrino nelle nostre acque e diventino nostra responsabilitĂ . Se non ci fosse stato questo accordo – ha concluso mister X – saremmo stati travolti dai migranti”. Malta ha provato a smarcarsi dicendo che gli incontri bilaterali con la Libia si svolgono regolarmente, e che l’isola agisce sempre “in conformitĂ con le leggi e le convenzioni internazionali”.