Il presidente americano Donald Trump ha annunciato che invierà i suoi soldati al confine meridionale con il Messico. La causa di questa decisione sarebbe un incidente avvenuto con i militari messicani schierati nella zona che avrebbero mostrato atteggiamento ostile nei confronti della Guardia Nazionale. Il messaggio è stato postato sull’attivissimo profilo Twitter del presidente, seguito da altri tweet che motivano la scelta per affrontare quella che definisce un’emergenza nazionale.

Trump ha spiegato che in un momento di tensione alcuni soldati messicani hanno “tirato fuori le pistole” puntandole “sulle truppe della Guardia nazionale” statunitense, aggiungendo, senza alcun riscontro fattuale, che il comportamento ostile era probabilmente “una tattica diversiva nei confronti dei trafficanti di droga al confine”. Per questo il presidente americano – che attende i fondi del Congresso per innalzare un muro simile a quello che divide Israele dai West Bank – ha deciso di inviare soldati dell’Esercito degli Stati Uniti completamente equipaggiati e armati, che prenderanno il posto dei riservisti della Guardia Nazionale americana a presidio del confine.

“Il Messico non fa abbastanza” ha dichiarato il presiedente, già ampiamente criticato per la sua crociata contro l’immigrazione e i suoi metodi bruschi che hanno portato più volte l’attenzione della stampa internazionale sul caso. Nei giorni scorsi Trump aveva già invitato il Messico a “fare di più” per bloccare la nuova ondata di migranti che erano in marcia per raggiungere il confine con gli Stati Uniti. “Una carovana di oltre 20.000 persone è stata avviata attraverso il Messico”, ha scritto mercoledì il presidente americano su Twitter. “Il Messico deve arrestare il resto o saremo costretti a chiudere quella sezione del confine e chiamare i militari” aveva poi avvertito. Adesso il presunto incidente, citato senza il supporto di prove, deve aver decretato la decisione definitiva.

Secondo i dati riportati dall’agenzia Reuters“più di 100.000 persone sono state arrestate o presentate alle autorità degli Stati Uniti a marzo” per crimini di immigrazione, dicono i report della Casa Bianca, il numero più alto del decennio. La maggior parte delle persone che cercano di entrare illegalmente negli Stati Uniti transitando per il Messico provengono da Guatemala, Honduras e El Salvador. Le motivazione della loro migrazione sono raccontate come fuga dalla corruzione, dalla violenza delle bande e dalla povertà radicata. Ora lo schieramento di effettivi dell’Esercito, non i riservisti della Guardia Nazionale che forse non hanno reagito come Trump si attendeva a queste presunte intimidazioni delle autorità messicane, basteranno a blindare il confine con il Messico?





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