Prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina, sui mezzi russi che si ammassavano lungo il confine, dalla Bielorussia sino al Mar Nero, si sono visti degli “strani simboli” che hanno sollevato la curiosità del pubblico occidentale.
I primi camion, Mbt (Main Battle Tank), trasporti truppe corazzati con una “Z” riquadrata, sono stati osservati nella regione di Belgorod intorno al 20 febbraio. Allora avevamo ipotizzato che fosse un segno distintivo con un significato molto particolare: si sarebbe trattato di un segno distintivo di identificazione “friend or foe” (amico o nemico) che si utilizza in battaglia per riconoscere otticamente i propri mezzi rispetto a quelli del nemico e così evitare casi di “fuoco amico”, che nella casistica recente russa hanno rappresentato un problema non indifferente. Nel conflitto georgiano del 2008, ad esempio, le forze russe hanno fatto registrare numerosi casi di fuoco amico proprio per una carenza di dispositivi elettronici affidabili “friend or foe”.
In questo video, come in altri, è possibile vedere chiaramente la "Z" dipinta sui mezzi, anche in modo "frettoloso".
(vedi post precedente) #Russia #Ukraine #Donbass pic.twitter.com/A5sSpHv3cM— Paolo Mauri (@PaoloMauri78) February 19, 2022
Tali segni ottici vengono apposti soprattutto quando, dai due lati “del fronte”, le forze militari che si affrontano utilizzano la stessa tipologia di mezzi militari, come è il caso di Russia e Ucraina che condividono nei propri arsenali alcune tipologie di carri armati, sistemi di artiglieria semovente e veicoli da trasporto truppe corazzati. Questa scelta non è inusuale ed è diffusa anche in occidente: durante la Guerra del Golfo nel 1991, i mezzi corazzati statunitensi e altri veicoli avevano dipinta, sulla mimetizzazione “desert”, una “lambda” nera in modo da rendere riconoscibile il mezzo nello sfondo omogeneo dell’ambiente desertico e identificarlo come “amico”, ma questa soluzione comunque non impedì qualche caso di fuoco fratricida.
Truppe russe di pattuglia a #Melitopol.#Russia #Ukraine #RussiaUkraineConflict pic.twitter.com/qPFXbqSRNq
— Paolo Mauri (@PaoloMauri78) February 26, 2022
Quanto osservato sui mezzi russi è stato solo l’ultimo segnale che ci ha fatto pensare, da tempo, alla possibilità di un attacco russo all’Ucraina. Nel corso dell’invasione del territorio ucraino sono stati osservati altri simboli dipinti sui mezzi russi: oltre alla “Z” riquadrata abbiamo visto una “Z” semplice, una “A”, un cerchio (o una “O” se vogliamo), una “V” e una “X”.
Che significato hanno? Sicuramente, come detto, hanno la funzione di discriminare i veicoli russi da quelli ucraini, ma, a quanto pare, hanno anche la funzione di discernere i mezzi impiegati nelle diverse direttrici di attacco. Quelli con la “Z” riquadrata, infatti, visti nella regione di Belgorod nei giorni precedenti al conflitto, fanno parte dell’avanzata che sta penetrando in Ucraina dal suo confine centro-settentrionale.
Quelli invece con la “Z” semplice abbiamo la certezza che siano stati visti a Melitopol, quindi fanno parte delle colonne militari partite dalla Crimea che hanno conquistato il settore di Kherson, attestandosi grossomodo lungo il fiume Dnepr, e che hanno sfondato il fronte in direzione di Mariupol, per cercare di cingere la città in una morsa stante la difficoltà delle truppe russe provenienti dal settore di Rostov sul Don, che hanno attraversato la repubblica separatista di Donetsk, di conquistare l’importante città marittima.
Il cerchio (o la lettera “O”) sembrerebbe che distingua i mezzi russi provenienti dalla Bielorussia che stanno accerchiando la capitale Kiev. È altamente probabile supporre che la maggior parte di questi abbia preso parte alla recente esercitazione congiunta russo-bielorussa Allied Resolve 2022. La “V” viene indicata come appartenente ai fanti di marina di Mosca, che hanno effettuato uno sbarco anfibio alle spalle di Mariupol, mentre la “A” sarebbe riservata per le forze speciali di Mosca, viste in azione un po’ ovunque lungo le linee dell’avanzata.
Chechen SOF North of #Kyiv pic.twitter.com/izjuTSjMtW
— Aldin 🇧🇦 (@aldin_ww) February 27, 2022
La “X” invece è stata osservata per la prima volta di recente, e sembra contraddistinguere esclusivamente le forze provenienti dalla Cecenia che hanno cominciato a schierarsi e combattere insieme ai russi nella zona di Kiev. Forze speciali cecene sono state infatti viste in quella zona. Si è speculato, nei giorni scorsi, se quei simboli, fossero delle iniziali, ma alcune lettere non sono presenti nell’alfabeto cirillico ma solo in quello latino, però i russi – soprattutto in ambito militare – potrebbero usarli indifferentemente.
Nel pieno delle operazioni belliche la “nebbia di guerra” assume la sua densità maggiore: se nei mesi precedenti all’inizio del conflitto avevamo assistito a un costante lavoro di disinformazione tipico della maskirovka russa, ovvero la tecnica di dissimulazione e mascheramento volta a confondere l’avversario, dobbiamo pensare che gli eventi di guerra non hanno posto termine a questa metodologia, pertanto i filmati e le informazioni che ci giungono “dal fronte” dobbiamo considerarli a priori come possibilmente inquinati e necessari di attenta verifica. Pertanto anche la spiegazione che vi abbiamo dato sul significato tattico di questi simboli, è puramente indicativa basandosi su filmati, fotografie e testimonianze che abbiamo raccolto pazientemente sia nei mesi precedenti, sia in questi convulsi giorni di guerra.