Gli Stati Uniti accelerano sulla fornitura di armi a Kiev. Nei giorni contrassegnati dalla visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, da Washington arrivano notizie circa un ulteriore restringimento dei tempi di consegna dei nuovi mezzi all’esercito ucraino. Le indiscrezioni sono state riportate nelle scorse ore su Politico. L’impressione è che con l’inizio della primavera sia giunto quasi al termine da entrambe le parti il conto alla rovescia per le nuove offensive su vasta scala. I russi proveranno a sfondare da Bakhmut, lì dove ancora si combatte strada per strada, mentre gli ucraini si stanno organizzando per aggirare le forze di Mosca su più fronti.

Le accelerazioni sulle forniture a Kiev

A Bakhmut, così come in gran parte del Donbass, le trincee sono ancora colme di fango. La neve e il ghiaccio si stanno ritirando, lasciando sul terreno ben evidenti tracce del passaggio dell’inverno. In condizioni del genere attaccare è impossibile. Non sono pochi quegli analisti militari che hanno attribuito al fango una parte di responsabilità per la lenta avanzata russa a Bakhmut, città che nelle ultime settimane del 2022 sembrava oramai in procinto di cadere in mano a Mosca.

A Kiev, così come al Cremlino, si aspetta il definitivo passaggio dall’inverno alla primavera. In poche parole, si aspetta che il terreno permetta l’avanzata di uomini e mezzi verso le postazioni avversarie. Gli ucraini ne stanno approfittando per aggiornare ulteriormente i propri arsenali. Dagli Usa e dai Paesi Nato stanno arrivando infatti sempre più rifornimenti. Così come sottolineato su Politico, a Washington si sta premendo sull’acceleratore per consegnare i nuovi mezzi il prima possibile.

La dimostrazione è soprattutto data dall’annuncio del Pentagono a proposito dei carri armati Abrams. L’accordo raggiunto a inizio anno prevedeva infatti la fornitura agli ucraini dei nuovi M1A2. Così come invece riferito dal portavoce del Pentagono, Pat Ryder, in Ucraina arriveranno gli M1A1. Una scelta che potrebbe portare al dimezzamento dei tempi di attesa per l’arrivo dei carri sul campo di battaglia. Gli M1A1, una volta recuperati e modificati, arriverebbero in Ucraina già in autunno. Per gli M1A2 era stata stimata un’attesa di quasi due anni.

Washington dunque si prepara a un sostegno più rapido e più vasto all’Ucraina, in vista delle possibili controffensive di primavera. Lavorare per dare a Kiev gli Abrams nel giro di pochi mesi, evidenzia inoltre di come al Pentagono e alla Casa Bianca si aspettano battaglie piuttosto lunghe ma, al tempo stesso, sostenibili per gli ucraini. A dimostrarlo anche l’ultimo stanziamento erogato a favore di Kiev: il segretario di Stato Antony Blinken, lunedì ha annunciato un ulteriore invio di forniture per un valore complessivo di 350 milioni di Dollari.

Prosegue l’addestramento degli uomini di Kiev nei Paesi Nato

Intanto, come sottolineato sempre su Politico, l’Alleanza Atlantica sta imprimendo una certa accelerazione anche sul fronte dell’addestramento. Almeno 65 soldati ucraini sono in queste settimane impegnati in Oklahoma per ricevere istruzioni sull’uso del sistema Patriot. Fonti della difesa Usa, hanno dichiarato di aspettarsi temi meno lunghi del previsto per rendere operativi i nuovi sistemi sul campo di battaglia. Altri soldati ucraini si stanno addestrando per l’uso dei Patriot anche in Germania e nei Paesi Bassi.

Francia e Italia stanno anch’esse accelerando sulla fornitura dei sistemi di difesa aerea Samp-T, considerati essenziali per schermare i cieli ucraini e salvaguardare le infrastrutture strategiche. Entro la primavera, arriveranno i carri armati Leopard dalla Germania e i Challenger dal Regno Unito. Anche questi mezzi su cui gli ucraini stanno completando la fase di addestramento. In generale quindi, è evidente l’accelerazione impressa dalla Nato. Un’indicazione di come i prossimi mesi sono considerati decisivi per l’esito della guerra.

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