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Continua il processo di modernizzazione delle tattiche operative dell’esercito statunitense. E nei prossimi mesi, al massimo entro la fine del 2020, sarà definitivamente costituita la task force multidominio in Europa, che potrà operare in tutti i domini, ovvero aria, terra, mare, cyber e spazio. Una dottrina molto voluta dal Pentagono per permettere all’Esercito di utilizzare gli attuali, e i futuri, sistemi d’arma al meglio, rispondendo così alla trasformazione tecnologica dei campi di battaglia maggiormente complessi e imprevedibili. La scelta dell’Europa non è casuale ed è figlia del fatto che, nel caso di un conflitto, sarebbe il terreno di scontro con la Russia, che negli ultimi anni ha investito fortemente nelle tecnologie militari non convenzionali. Insieme al teatro europeo – che sarà il vero banco di prova – il Pentagono procederà alla costituzione di una task force multidominio anche nell’Indo-Pacifico, in chiave anti-cinese e orientata maggiormente alla possibilità di operare anche in ambiente marittimo.

Il concetto di operazione multidominio

L’obiettivo delle operazioni multidominio (Mdo, Multi-domain operations) è quello di dare all’esercito statunitense, oltre che alle forze armate dei Paesi alleati, un maggior numero di opzioni disponibili per affrontare un eventuale conflitto.  Proprio per questo motivo, il principale compito delle task force in Europa e in Asia sarà la raccolta dei dati per l’intelligence, le operazioni cyber e quelle di guerra elettronica, alle quale si affiancheranno, in caso di scontro militare, le capacità antisatellite e di distruzione dei sistemi di difesa missilistica nemici.

Poter effettuare attacchi precisi a lungo raggio permetterà di azzerare le capacità A2/AD (Anti Access/Area Denial) avversarie dando così modo agli aerei dell’aviazione, alle navi della marina e agli uomini a terra di operare in un’area che sarebbe stata densamente protetta. Ciò farà sì che la task force multidominio verrà utilizzata anche per scoraggiare eventuali aggressioni, non solo da parte della Russia e della Cina ma anche degli altri attori statali e da organizzazioni terroristiche e paramilitari.

Vincere senza combattere

Secondo il Pentagono e il Dipartimento dell’Esercito ciò garantirà la possibilità di competere con successo in ogni dominio e di sostenere direttamente qualsiasi operazione militare, contrastando al tempo stesso i potenziali avversari tramite operazioni non convenzionali e di intelligence. L’idea è quella di contrastare più facilmente qualsiasi tentativo di destabilizzazione politica dei Paesi alleati degli Stati Uniti, specialmente quelli dell’Est Europa “minacciati” dalla vicinanza della Russia e che stanno investendo ingenti risorse nella modernizzazione delle forze armate. Probabilmente le Mdo non saranno ad appannaggio di un’unica task force, perché nelle ultime esercitazioni svolte in Europa è stato applicato a più riprese questo concetto, focalizzando le attenzioni verso la guerra elettronica, cibernetica e spaziale. Incrementare le capacità di difesa, oltre che di attacco, darebbe modo di competere specialmente con le forze armate russe che hanno basato i loro ultimi sviluppi intorno a concetti di guerra non convenzionale. Azzerare queste capacità permetterà agli Stati Uniti di assicurare la difesa dei Paesi alleati, ma darà anche modo di operare in maggiore sicurezza.

Una scelta obbligata dalla tecnologia

La task force multidominio in Europa non sarà completa entro la fine di quest’anno e non avrà la piena capacità operativa fino al 2020, ma intanto la sua costituzione è un passo avanti verso l’applicazione della nuova dottrina dell’Esercito e delle altre forze armate statunitensi. Concetti che dovranno essere appresi e applicati, in realtà, anche dai Paesi alleati agli Stati Uniti, specialmente da quelli che utilizzano (o che utilizzeranno) armamenti, aerei, elicotteri e mezzi terresti di nuova generazione, per i quali è necessario adeguare le dottrine militari al fine di utilizzarli al meglio. Probabilmente nelle esercitazioni in programma per il 2020 in Europa e in Asia le task force multidominio dell’Esercito statunitense faranno la loro prima comparsa gettando le basi per una radicale trasformazione nelle dottrine operative terrestri degli Stati Uniti e dei Paesi alleati, sulla falsariga di quanto sta avvenendo in quelle aeronautiche .

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