L’amministrazione Trump invia nuove truppe in Medio Oriente per contrastare quello che il Pentagono definisce un escalation militare da parte dell’Iran e al fine di evitare attacchi contro gli Stati Uniti e i suoi alleati regionali. “Stiamo per inviare un numero relativo di piccolo di truppe – per lo più a scopo difensivo”, ha spiegato il Presidente Usa nelle scorse ore. Il vice segretario alla Difesa Patrick M. Shanahan ha confermato venerdì scorso di aver approvato l’invio di ulteriori truppe in Medio Oriente “per migliorare la nostra protezione e salvaguardare le forze Usa data la continua minaccia rappresentata dalle forze iraniane”, incluso il corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran di recente inserito nell’elenco delle Fto (Foreign Terrorist Organisations)?

“Il contingente includerà circa 1.500 militari statunitensi” ha aggiunto, mentre verranno potenziati ulteriormente i servizi di intelligence, sorveglianza, e verrà inviato un plotone di aerei da combattimento. La decisione dell’amministrazione Usa conferma la volontà di aumentare la pressione nei confronti della Repubblica Islamica.

Trump aumenta la pressione contro l’Iran

La decisione di inviare più risorse militari arriva poco dopo che il Pentagono ha accelerato il dispiegamento della Uss Abraham Lincoln – insieme a bombardieri B-52, missili anti-aerei Patriot e la nave d’assalto anfibia USS Arlington – nel Golfo Persico. Risorse che sono state richieste dal Generale Kenneth McKenzie del Comando Centrale degli Stati Uniti, in risposta alle informazioni di intelligence degli Stati Uniti secondo cui Teheran potrebbe preparare un attacco contro truppe americane.

“Il nostro maggiore interesse a questo punto è prevenire l’errore di calcolo iraniano”, ha detto Shanahan ai giornalisti dopo aver informato i membri del Congresso. “Non vogliamo che la situazione degeneri, si tratta di deterrenza, non di guerra”. La decisione è stata espressamente criticata dal Senatore repubblicano Rand Paul: “Questo non ci allontana da decenni di guerre senza fine, Signor Presidente” ha affermato Paul, rivolgendosi a Donald Trump. “Si fidi del suo istinto, non dei neocon che vogliono il ripetersi degli errori del passato”.

“Decisione pericolosa per la pace internazionale”

Come riporta la Reuters, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha dichiarato che la decisione degli Stati Uniti di schierare più truppe in Medio Oriente è “estremamente pericolosa” per la pace internazionale. “Gli americani hanno lanciato queste accuse per giustificare le loro politiche ostili e per aumentare le tensioni nel Golfo Persico”, ha dichiarato Zarif all’agenzia di stampa Irna.

“L’aumento della presenza degli Stati Uniti nella nostra regione è estremamente pericoloso e minaccia la pace e la sicurezza internazionale” ha ribadito. Secondo l’ex ufficiale della Cia Paul R. Pillar, intervistato poche settimane fa da InsideOver, a questo punto anche un minimo incidente potrebbe scatenare un potenziale conflitto fra Washington e Teheran: “Anche un incidente casuale potrebbe scatenare una guerra – qualcosa di simile, per esempio, all’incidente che si verificò durante l’ultimo periodo dell’amministrazione Obama, quando una coppia di piccole navi statunitensi si diresse verso le acque territoriali iraniane. Questa situazione venne prontamente disinnescata attraverso la comunicazione a livello di ministri degli esteri, ma l’amministrazione Trump ha posto fine a qualsiasi canale di comunicazione di questo tipo. Alcune delle conseguenze immediate, se scoppierà una guerra, oltre ai costi fisici e fiscali diretti, sarebbero rintracciabili nella “spaccatura” nel commercio petrolifero, con effetti economici sostanziali a livello globale”.