Nuove tensioni tra Parigi e Mosca. Un tweet pubblicato nelle ultime ore dall’ambasciata russa in Francia ha scatenato, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, mille polemiche. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha annunciato che l’ambasciatore russo, Aleksei Meshkov, è stato convocato al Quai d’Orsay. La decisione, ha spiegato lo stesso Le Drian, è stata presa a seguito di un cinguettio della sede diplomatica del Cremlino in cui si parlava di un “set cinematografico” a Bucha.

Dando un’occhiata al profilo di @AmbRusFrance emerge – e non poteva essere altrimenti – una chiara e netta posizione in favore della narrazione russa. Scorrendo la timeline, accanto a informazioni di servizio, tra cui la segnalazione di un canale Telegram dell’ambasciata grazie al quale sempre aggiornati e l’intervista rilasciata dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all’emittente LCI, arriviamo al tweet della discordia, pubblicato nel pomeriggio del 6 aprile.



Il tweet della discordia

L’ambasciata russa ha sostanzialmente riportato le parole del Ministero degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in merito ai fatti di Bucha. “#Lavrov: La macchina di propaganda occidentale-ucraina sta facendo di tutto per alimentare l’isteria attorno a un video girato in #Boutcha”. E sotto: “Siamo portati a pensare che questo sia solo un pretesto per sabotare i negoziati in corso”.

In precedenza la sede diplomatica aveva riportato una dichiarazione di Vasilij AlekseeviÄŤ Nebenzja, diplomatico e ambasciatore russo, attuale Rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite. “#Nebenzia , Rappresentante Permanente della Russia presso l’ONU: Non siamo venuti per le terre ucraine. Siamo venuti a stabilire la pace tanto attesa nel #Donbass”, è la prima parte del tweet, seguita da un’ulteriore frase: “Non una tregua, ma una pace reale e duratura”.

Il precedente

Qualcosa di simile, sempre tra Francia e Russia, è accaduto pochi giorni fa, precisamente lo scorso 24 marzo. In quell’occasione le autoritĂ  francesi hanno definito “inaccettabile” un altro cinguettio russo apparso su Twitter. La sede diplomatica russa, infatti, aveva pubblicato una foto che ritraeva l’immagine di un corpo sdraiato su un tavolo chiamato “Europa“. Attorno alla raffigurazione del continente europeo, inerme e con occhi rosso sangue, si potevano notare due personaggi che rappresentavano gli Stati Uniti e l’Unione europea. Entrambi erano impegnati ad iniettare vari liquidi nel salma dell’Europa attraverso l’uso di molteplici siringhe.

“Russofobia”, “Neo-nazismo”, “sanzioni”, erano le scritte sulle tre siringhe infilate sulla schiena del Vecchio Continente. In basso spiccavano altre siringhe: “Covid-19”, “Nato”, “Cancel Culture”.”Questi post sono inaccettabili. Lo abbiamo chiarito all’ambasciatore russo”, ha subito fatto sapere il Ministero francese in una dichiarazione inviata alla Reuters. “Stiamo cercando di mantenere un canale di dialogo con la Russia e queste azioni sono del tutto inadeguate”, aggiunse quindi Parigi. “Ci sforziamo di mantenere un canale di dialogo esigente con al Russia”, ha concluso lo stesso Ministero, giudicando simili azioni “perfettamente inappropriate”. A distanza di qualche settimana ecco una nuova polemica diplomatica.

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