La scorsa settimana è terminato il corso di addestramento sui carri armati di fabbricazione statunitense M1A1 Abrams per la prima aliquota di soldati ucraini. Dopo 12 settimane di formazione intensiva, circa 200 militari dell’esercito di Kiev hanno completato la familiarizzazione con l’Mbt (Main Battle Tank) e sarebbero teoricamente pronti per portarlo in combattimento e per effettuarne il mantenimento in servizio operativo.
Il personale, però, resterà in Germania, presso la base dell’Us Army di Grafenwoehr in Baviera, per ricevere un ulteriore addestramento che durerà fino a quando il primo lotto di Abrams arriverà in Ucraina, a quanto pare dietro espressa richiesta dello Stato maggiore di Kiev. Gli Stati Uniti consegneranno 31 M1A1 ricondizionati all’Ucraina questo autunno dopo che da essi è stato tolto il materiale “sensibile”: si ritiene che sia stata eliminata, ad esempio, la particolare corazzatura composita in uranio impoverito che avvolge le parti vitali dello scafo e delle torretta.
La formazione dei soldati ucraini è cominciata a maggio, e gli istruttori statunitensi presenti a Grafenwoehr hanno insegnato alle loro controparti a utilizzare la piattaforma a 360 gradi: dal tiro di base alle tattiche force-on-force a livello di battaglione.
È molto probabile che la priorità sia stata data al personale addetto al mantenimento del carro armato, in modo tale da poter assicurarne la sopravvivenza in teatro operativo non solo per quanto riguarda la riparazione dei danni da combattimento, ma anche per l’attività di manutenzione che, per l’Abrams, è particolarmente impegnativa data la complessità del mezzo che è propulso da una turbina di derivazione aeronautica particolarmente “delicata” se non trattata a dovere.
Gli Stati Uniti si sono rifiutati di fornire i dettagli della consegna dei carri all’Ucraina, compreso il periodo di tempo esatto, ma hanno precisato che il prolungamento dell’attività addestrativa non è dovuto a carenze nell’apprendimento da parte degli ucraini ma per garantire che le competenze apprese rimangano forti nel tempo.
L’Abrams, dato il suo sistema propulsivo, consuma più carburante rispetto a un carro armato a propulsione diesel tradizionale (come il Leopard 2), e uno dei problemi da affrontare in Ucraina riguarda la logistica: nella fattispecie occorre mantenere un regolare afflusso di carburante durante le operazioni e questo può essere fatto solo con l’utilizzo di camion cisterna, che quindi devono essere in numero adeguato.
Secondo quanto riferito sempre da fonti statunitensi, i primi soldati ucraini addestrati alle operazioni di rifornimento sarebbero già tornati in Ucraina, dove probabilmente cominceranno a predisporre i cambiamenti della catena logistica per permettere l’uso degli Abrams in battaglia.
Addestrare gli ucraini al funzionamento e alla manutenzione dei carri armati rappresenta solo un tassello dello sforzo occidentale per aiutare l’Ucraina a difendersi dalla Russia e Washington e i suoi partner hanno addestrato oltre 70mila soldati ucraini dall’inizio della guerra, coi francesi che hanno formato circa 6mila uomini da gennaio di quest’anno. Il periodo addestrativo di 12 settimane è coerente con le tempistiche riferite da Washington a maggio, quando era stato comunicato l’inizio dell’addestramento dei soldati ucraini, sebbene allora si parlasse di un corso della durata di 10 settimane.
La complessità del mezzo, che rappresenta un sistema di combattimento in quanto ha dietro di sé una catena logistica e manutentiva, è sottolineata proprio da questa tempistica: sappiamo infatti che il personale Nato che sta addestrando gli ucraini a utilizzare i Leopard 2 impiega 5 settimane a formarli. Ricordiamo che i primi M1A1 erano arrivati in Europa, al porto tedesco di Bremerhaven, il 12 maggio, e fatti giungere alla base di Grafenwoehr, il più grande centro di addestramento terrestre degli Stati Uniti in Europa.
Se i piani di consegna verranno rispettati, questo autunno l’esercito ucraino potrà disporre di 31 Abrams che sono sufficienti a comporre un battaglione corazzato combinato, composto da due compagnie corazzate (ciascuna con 14 carri), da una compagnia meccanizzata e da una di fanteria di supporto avanzato (almeno secondo lo schema in uso nell’Us Army).
Se gli ucraini non “smembreranno” l’unità così formata in compagnie, o addirittura plotoni, sparpagliando i reparti minori sul fronte, il battaglione può rappresentare la differenza in un preciso settore del fronte, sebbene per parlare di un vantaggio tattico effettivo occorrerebbe almeno un’unità corazzata della dimensione di una brigata utilizzante questi carri armati.
Un altro interrogativo è dato dal dove, lungo la linea del fronte, verranno schierati i carri, considerando che lo Stato maggiore ucraino ha dimostrato di preferire usare le nuove unità formate (ed equipaggiate con mezzi occidentali moderni come i Leopard 2 e i Bradley) nel contesto dell’attività di attrito, quindi con una logica “enemy oriented”, e non accumulandoli in un preciso punto debole del fronte per cercare di sfondare, che pure si era evidenziato nella parte meridionale del fronte a sud di Velika Novoselivka. L’efficacia di questi 31 Abrams, che comunque arriveranno in un momento non meglio precisato del prossimo autunno, potrebbe quindi essere bassa proprio per le modalità di condotta delle operazioni scelta dallo Stato maggiore ucraino.