L’esercito statunitense dovrebbe iniziare ad addestrare gli ucraini sui carri armati M1A1 Abrams “nella prossima settimana o giù di lì” secondo quanto ha detto martedì a Voa il segretario stampa del Pentagono, il generale Pat Ryder.
Come funzionerà l’addestramento dei soldati ucraini
Da quello che sappiamo circa 250 soldati ucraini stanno arrivando in Germania, in questa settimana, per l’addestramento, ha aggiunto un anonimo alto funzionario militare, che sarà svolto su circa 31 Abrams arrivati in Germania all’inizio di questo mese. Il Pentagono ha affermato che un lotto di altri 31 carri armati è in fase di modifica negli Stati Uniti e sarà consegnato all’Ucraina entro l’autunno. Secondo quanto riferito dalle stesse fonti della Difesa statunitense, l’addestramento dovrebbe durare circa 10 settimane e si concentrerà su come far funzionare e come utilizzare gli Abrams in combattimento combinato con gli altri assetti di supporto (ad esempio gli Aifv tipo Bradley) senza dimenticare come effettuare la vitale attività di manutenzione, che per gli Abrams è molto particolare date le peculiarità del carro armato.
Gli Abrams, infatti, a differenza dei carri di fabbricazione russo/sovietica o dei Leopard 2 e Challenger 2 forniti a Kiev negli ultimi mesi, sono propulsi da un motore a turbina, quindi c’è bisogno soprattutto che il personale tecnico sappia effettuare la manutenzione, che è concettualmente diversa rispetto a quella di un carro con motore a scoppio tradizionale (sia esso diesel o multicarburante).
Voa informa che la struttura del corso sarà simile all’attività di formazione effettuata precedente da personale statunitense per insegnare agli ucraini l’utilizzo dei Bradley e degli Stryker, ma riteniamo che proprio per la complessità dei carri armati in questione le tempistiche potrebbero essere più lunghe di quelle preventivate.
Sappiamo infatti che l’addestramento degli equipaggi ucraini all’uso dei carri Leopard 2 dura circa 5 settimane, e in quel lasso di tempo vengono formati 28 militari (quattro per ogni carro), ma gli ottimi risultati ottenuti nell’addestramento sono stati ottenuti proprio perché concettualmente un Leopard 2 è più simile a un T-72/80/90 rispetto a un Abrams, e infatti il numero di personale che si addestrerà è maggiore (perché il personale che effettuerà la manutenzione abbisogna di una formazione completamente diversa) e il tempo è raddoppiato.
A metà aprile avevamo calcolato che nella migliore delle stime, ipotizzando cioè che l’addestramento negli altri Paesi che stanno formando gli ucraini a usare i Leopard 2 fosse cominciato nello stesso arco temporale, la Nato potrebbe aver formato personale ucraino in grado di poter condurre in battaglia 21 Leopard 2, quindi a oggi ne sarebbero pronti altrettanti. Non sappiamo esattamente quanti siano, tra i 250 soldati di Kiev giunti in Germania per l’addestramento sugli Abrams, gli equipaggi e quanti i tecnici della manutenzione, ma se gli Stati Uniti prevedono di inviare i primi 31 carri operativi entro l’autunno, sapendo che un Abrams è condotto da 4 persone è facile calcolare in 124 uomini quelli appartenenti agli equipaggi e i rimanenti al personale tecnico.
L’importanza del fattore tempo
La tempistica dell’invio dei carri statunitensi e quella di inizio dell’addestramento è stata piuttosto rapida: una volta risolto il nodo politico, a inizio aprile si era stabilito dove addestrare il personale ucraino e cominciato a predisporre tutte le strutture ed equipaggiamento necessario, mentre i primi Abrams sono arrivati in Europa, al porto tedesco di Bremerhaven, il 12 maggio, e fatti giungere alla base dell’esercito statunitense di Grafenwoehr, il più grande centro di addestramento terrestre degli Stati Uniti in Europa. Occorre ora chiarire alcuni aspetti legati agli Abrams.
Il carro è sicuramente tra i migliori al mondo, ma la sua propulsione a turbina lo rende “fragile” se non viene fatta la giusta attività manutentiva, e ha un elevato consumo di carburante; inoltre si tratta di un Mbt (Main Battle Tank) che ha delle dotazioni diverse rispetto ai suoi pari, in quanto ad esempio possiede una corazzatura in torretta, nella parte frontale dello scafo e in altre parti vitali con un’armatura composita avanzata tipo Chobham rinforzata con anima di uranio impoverito. Una soluzione unica nel suo genere che potrebbe rappresentare un problema per questioni legate alla sicurezza tecnologica qualora dovesse finire in mani russe.
Apriamo ora una riflessione in merito alle tempistiche di consegna dei 31 carri Abrams modificati per l’utilizzo in combattimento. L’orizzonte temporale posto a inizio autunno facilmente li porrebbe fuori dal possibile utilizzo nella controffensiva che Kiev sta organizzando (e sta propagandando da mesi). Al contrario è molto più probabile che i primi Leopard 2 e Challenger 2, sebbene non in gran numero, possano essere utilizzati dai reparti corazzati/meccanizzati se l’esercito ucraino decidesse di muoversi da qui alla prossima estate. Quando erano stati diffusi i dati sul rateo di addestramento degli equipaggi ucraini sui Leopard 2 ad aprile, avevamo calcolato che l’obiettivo di averne 100 disponibili per il combattimento si potesse porre a 20 settimane, ovvero in una forbice temporale che va da agosto a ottobre (considerandola ampia).
Non abbiamo modo di sapere se altrove, in Europa, personale ucraino sia in fase di addestramento sugli Abrams (la Polonia ne ha 42 attualmente in servizio), né possiamo confermare o meno che lo stesso avvenga per i Leopard 2 (che sono usati da altri eserciti oltre quello tedesco), ma quando (se) comincerà la controffensiva, e avremo maggior dati disponibili sull’organizzazione e sulle dotazioni delle brigate ucraine, potremo fare delle stime che ci aiuteranno a capire il rateo addestrativo. L’unica cosa certa, per ora, è che l’addestramento sugli Abrams è appena cominciato e che i primi carri operativi arriveranno ad autunno, quindi molto probabilmente non faranno parte della controffensiva ucraina qualora dovesse cominciare da qui alla prossima estate.